un esempio di quello che potrebbe e dovrebbe accadere lo offre Arianna Ciccone (Valigia blu): https://www.valigiablu.it/facebook-instagram-x-social-valigia-blu
Ma il tema allora diventa quello dell'integrazione: come ricostruire lo 'spazio euclideo' delle piattaforme centralizzate da un pulviscolo di comunità indipendenti? G. Il Ven 24 Gen 2025, 18:19 karlessi <karle...@alekos.net> ha scritto: > > Date: Fri, 24 Jan 2025 16:47:15 +0100 > > From: alessandro marzocchi <alemar...@gmail.com> > > To: nexa <nexa@server-nexa.polito.it> > > Subject: Re: [nexa] I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, > > riformiamo i social > > Message-ID: > > < > cag5xczesmxl3nx+msxhnng9bc5_zjzsg7pgexjrfcwsiiwq...@mail.gmail.com> > > Content-Type: text/plain; charset="utf-8" > > > > E' sconsolante leggere parole come queste di Beppe Attardi, ed altre > simili > > abbiamo letto qui su Nexa. > > già! > > > Lamentarsi è inutile. Abbiamo criticato anche ""Trump lauds $500BN ..."", > > abbiamo già dimenticato la proposta di Damiano Verzulli: > > "" > > stilare un sintetico "manifesto" (1 x A4) che NEXA (il Centro NEXA), > > supportato dai membri della sua community (chi, in questa lista, vuole > > metterci nome e cognome), indirizza principalmente a tutti gli Enti di > > Ricerca (in primis, Atenei [....perché hanno 'studenti'; non per altro]) > > proponendo loro, sulla falsariga di quanto fatto altrove, in Europa, di > > abbandonare i social USA + tirare su istanze mastodon dedicate (vedi > > esperienza di SURF, in Olanda), offrendosi di supportate l'installazione > > dei software (attraverso tool di automazione open-source e > > ultra-collaudati) e, in subordine, di supportare i tecnici periferici nel > > setup materiale. > > Chiaramente Nexa dovrebbe eliminare i propri account e... far partire > > un'istanza mastodon … preliminarmente ... altrimenti la cosa non ha molto > > senso > > è un'ottima idea. ma c'è tanto lavoro da fare, chi lavora? scusate ma > siccome sono abituato che poi la manovella c'è sempre chi deve girarla, > altro che automazione! ma certo, sì, ci sta, avanti tutta, dopodiché una > chiosa: > > IMHO Mastodon è una pezza, non LA soluzione, ma cmq meglio di niente :D > > > https://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/2025-January/053948.html > > "" > > Neppure ricordo una mia antica proposta di alfabetizzazione, educazione > *al* > > digitale *col *digitale: siete più bravi di me, le intelligenze di nexa, > > l'intelligenza collettiva di nexa non può limitarsi alla "parola", ha > > il *dovere > > in questa lista molte persone, ritengo, possono portare esperienze > sconfortanti. fa bene un po' di gruppo di autoaiuto, come insegna anche > il miglior femminismo, fa bene raccontarsi le proprie esperienze. > > una delle mie esperienze sconfortanti: quindici anni fa ho scritto un > libro pubblicato in quattro lingue (italiano, castigliano, inglese, > francese), da case editrici anche non microscopiche, dal titolo > "Nell'acquario di facebook. La resistibile ascesa > dell'anarco-capitalismo". Ora pare che anche i progressisti di governo > abbiano compreso quel che ci pareva ovvio allora: che miliardari > sociopatici avidi di immortalità stavano scalando le democrazie > (neo)liberali. > > e che le tecnologie sono politiche. Hanno implicazioni politiche > concrete perché sono, anche, fatti sociali. Beh, quindici anni per > arrivarci, poteva andare peggio :PP ma cmq c'è ancora chi sostiene che > le criptomonete sono "uno strumento", e non hanno nulla a che fare con > una visione politica à la Hayek. Hayek: uno che passa per liberale: > nient'affatto, è l'ispiratore dei broligarchi, o tecno-baroni, o > TESCREAL, o più chiaramente libertariani sociopatici miliardari. "si > possono usare bene, dipende da come le usi", continuo a sentire. come > no. chiediamo a ChatGPT cosa ne "pensa", così intanto bruciamo qualche > foresta. c'è da disertare, nient'altro, dismettere tutto ciò, in massa. > > > civico di andare oltre la parola, di fare*, accettando il rischio > > d'insuccesso. > > Terra terra, tutti i difetti del digitale cominciano dalla sua difficoltà > > ad essere capito, è da applaudire ogni impegno per avvicinare l'umano a > > questo artefatto, e viceversa. > > In concreto e rispettosamente: > > * sollecito una risposta di nexa alla proposta di Damiano Verzulli, non > > giudico utilità, realizzabilità della proposta di Damiano, a me pare > > positiva ma sono convinto che Damiano sarà il primo a dare disponibilità > > anche per altro. > > ** sollecito altri contributi individuali per "fare", siamo tutti > > consapevoli dei nostri limiti in confronto a $500BN. > > ok raccolgo la sollecitazione: fine della pars destruens! > > rispetto al fare, mi preme sottolineare che negli ultimi 30 anni (da > quando ne ho memoria io. senz'altro ce ne sono altre) ci sono state > molte iniziative di grande successo. per me e per tante altre persone. > ne cito alcune: A/I (Autistici/Inventati); framasoft; riseup.net, > archive.org e tralascio le miriadi di iniziative più locali, ma molto > internazionaliste, che come le precedenti non hanno bisogno di > pubblicità, ma di braccia, menti e cuori per fare, per diffondere > autonomia, autogestione e capacità di fare insieme. > > le università, screditate da decenni di immobilismo, nepotismo, > arrivismo, selezione dei più mediocri per le posizioni apicali, ecc. > sono diventate irrilevanti? forse. senz'altro nelle università non ci va > (più) chi vuol far carriera: meglio il privato, e meglio università non > europee, di certo non italiane, per quanto anche negli USA e altrove non > si può dire che stiano messe bene quanto ad autonomia: tutti a > pubblicare cose inutili o morire... > > ebbene, anche nelle università, come nelle scuole e in tutti i comparti > pubblici e privati di questo paese e altrove, sono le persone che fanno > e fanno andare avanti le cose, a prescindere dalle leggi e politiche > "ufficiali". anzi: NONOSTANTE le leggi e le politiche ufficiali sempre > più deliranti, guerrafondaie e suicide. > > questa è un'eccellente notizia: perché queste persone, che continuano a > essere la maggioranza di chi fa, anche se non fanno notizia e sono > frustrate da burocrazie deliranti, impoverite e bullizzate da prepotenti > forti con i deboli e deboli con i forti in gerarchie sempre più > ossificate... queste persone hanno continuato e continuano tuttora, > nonostante tutto, a darsi una mano fra loro e a fare del loro meglio. e > SONO la maggioranza. neanche troppo silenziosa: cmq fanno cose. > > quindi c'è un enorme potenziale, ora che è chiaro anche al povero > Sanchez (al suo posto non ci so stare...) che le persone sono in balia > di domini altri e non solo dei governi come il suo. Ma, povero Sanchez > che si sente difensore della democrazia (eh no, sono le persone che > fanno la democrazia, non i governanti...), non se ne esce certo facendo > loro schedare ulteriormente i cittadini: ci manca solo che i social > diventano pure come l'anagrafe pubblica, ma gestita dalle multinazionali! > > in Europa, in Italia, ragazze e ragazzi nelle scuole non vedono l'ora di > farla finita con Google Classrom. con le notifiche pressanti degli > smartphone. I loro insegnanti forse anche, ma perlopiù sono avviliti e > mancano di coraggio... evitiamo le derive proibizioniste e strutturiamo > proposte concrete. In cui le persone si riprendano in mano il potere di > fare le cose: hanno in tasca delle macchine cibernetiche potentissime, > ci sono reti interconnesse ovunque più o meno aperte e accessibili > (ancora per quanto?), vietare è suicida. Regolamentare: ma non > dall'alto: le persone, fra loro, nel loro gruppo, famiglia, lavoro. > Moltissime persone lo fanno già. Hanno bisogno di una spinta, aiuto, > possibilità e anche di un sintetico manifesto, perché no. una cosa di > massima, non prescrittiva, ma chiara. Le persone continuano a fidarsi > dei GAFAM perché non si fidano le une delle altre, e tantomeno dei > governi e delle istituzioni, proprio come i minori non si fidano degli > adulti che passano il tempo sui social e vogliono vietarli a loro: > perché dovrebbero fidarsi? eppure... come i "minori" vedono e soffrono > le contraddizioni, e si ribellano a modo loro (magari non escono più di > casa, dalla stanza, mangiano e vomitano, ecc.), perché non vogliono > obbedire a un mondo adulto delirante, > > così anche cooperanti nelle cooperative, associati nelle associazioni, > sindacalisti nei sindacati, studenti e professori nelle università - e > aziende, ospedali, pubbliche amministrazioni: c'è un sacco di gente che > ne ha piene le tasche di obbedire. E se il miglior momento per cambiare > le cose è senz'altro passato, ieri, in quel passato (mitico) che tanto > piace ricordare, in quel passato di quando si son fatti tentativi > frustrati... il secondo miglior momento è senz'altro ADESSO. > > lunedì presso IUAV / Venezia ho tenuto una "lezione" con decine di > studenti di design che hanno scoperto che la loro università è afflitta > da illegalismo grave (Google Suite + Microsoft), getta al vento i loro > soldi oltre che regalare i loro dati e violare la loro privacy e li > costringe a usare piattaforme disfunzionali (vedi alla voce "Cineca". > dicunt.). Lo sapevano già, lo sospettavano: ho solo messo insieme i > puntini che già conoscevano, insieme al fatto che in quanto designer, > sono i loro colleghi più grandicelli ad aver disegnato le piattaforme di > autoabuso di massa che oggi si vorrebbe bandire per legge... > > Così, visto che volevano "risposte pratiche", per evitare la solita > accusa di "vabbè ma tu sei un nerd privilegiato, noi abbiamo cose > concrete da fare", ho mostrato loro un'istanza di Subsai > https://github.com/abdeladim-s/subsai perché una delle loro necessità è > sbobinare cose e fare sottotitoli: sì, quei modelli sono chiusi, come > tutti quelli funzionanti al momento, del resto. No, almeno non usano > roba dall'altra parte dell'oceano gestita in trumplandia: hanno imparato > che possono farselo sul loro computer, e magari "imporre" all'università > di strutturare servizi analoghi. è poco? certo. ma non è nulla. anzi: è > tutto ciò che serve. e che le istituzioni la smettano con i deliri > tecnoburocratici di asservimento al potente di turno. > > chi ha potere, lo usi. chi non ce l'ha, se lo prenda. noi continueremo a > diffonderlo. questo è hacking. > > grazie per l'occasione > > scusate s'è fatto tardi e c'è molto da fare :D > > k. > > > > > > Cordialmente > > Duccio (Alessandro Marzocchi) > > > > > > Il giorno ven 24 gen 2025 alle ore 16:00 < > nexa-requ...@server-nexa.polito.it> > > ha scritto: > > From: Giuseppe Attardi <atta...@di.unipi.it> > > Subject: Re: [nexa] I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, > > riformiamo i social > > > >> Proprio così. > >> Ma si continua a frignare, fare convegni, scrivere rapporti per > analizzare > >> i fallimenti (tipo Draghi), disquisire su domande alla Marzullo (tipo se > >> sia meglio un social o un altro, se i social cambiano noi o noi che > >> cambiamo i social, se la tecnologia sia neutrale o la neutralità ci > rende > >> complici). > >> Ho provato per diversi anni a realizzare servizi in casa per le > >> università, come sanno Bregni e Verzulli: l’università di Pisa per anni > >> aveva il propio mail server fatto in casa, il GARR aveva un cloud > pubblico > >> federato basato tutto su sw Open Source. > >> Ma quando cercavo il coinvolgimento sia di colleghi che dei dirigenti > >> universitari (con unica eccezione il Poli di Torino), la risposta è > sempre > >> stata negativa: chi ce lo fa fare, se tanto i servizi ce li danno > gratis e > >> sono fatti in modo professionale e intanto posso licenziare i > sistemisti. > >> Poi i servizi hanno smesso di essere gratis: tre anni fa Google è > venuta a > >> presentare il conto del servizio Google Workspace for Education e > Microsoft > >> per i servizi tra cui Exchange per la posta. L’università di Pisa paga > >> centinaia di migliaia di euro l’anno a entrambe e più o meno lo stesso > >> fanno le altre 70 università. > >> Mettendo assieme tutte le spese, le università avrebbero potuto avere > >> servizi digitali comuni gestiti in proprio. > >> Purtroppo la vera conclusione è che preferiamo essere schiavi di un > >> padrone che pensa a tutto lui, piuttosto che faticare per guadagnarci la > >> nostra libertà. > >> — Beppe > >>> On 24 Jan 2025, at 15:26, nexa-requ...@server-nexa.polito.it wrote: > >>> From: Guido Vetere <vetere.gu...@gmail.com <mailto: > >> vetere.gu...@gmail.com>> > >>> To: abregni <abre...@iperv.it <mailto:abre...@iperv.it>> > >>> Cc: Antonio <anto...@piumarossa.it <mailto:anto...@piumarossa.it>>, > >> nexa@server-nexa.polito.it <mailto:nexa@server-nexa.polito.it> > >>> Subject: Re: [nexa] I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, > >>> riformiamo i social > >>> Message-ID: > >>> <CAD3hHB4_MgtU4YtzqEjzP8KmpuQECQkkbF= > >> j92-behf0du3...@mail.gmail.com <mailto: > CAD3hHB4_MgtU4YtzqEjzP8KmpuQECQkkbF > >> =j92-behf0du3...@mail.gmail.com>> > >>> Content-Type: text/plain; charset="UTF-8" > >>> > >>> Se ho capito bene, le tre proposte di Sanchez sono : > >>> - Certificazione dell'identità (facile da aggirare) > >>> - Moderazione e factchecking (ha già fallito) > >>> - Responsabilità penale della piattaforma sui contenuti degli utenti > >>> (giuridicamente assurda) > >>> > >>> Ma davvero questo è tutto quello che la 'sinistra' europea riesce a > >> elaborare? > >>> Il problema delle piattaforme sociali non è la qualità dei loro > >>> contenuti, ma il fatto che sono monopolizzate. > >>> L'Europa avrebbe dovuto favorire la nascita di social decentralizzati > >>> e interoperabili, finanziando infrastrutture e provider indipendenti, > >>> invece di organizzare simposi con i lobbisti yankee. > >>> E adesso tutti a frignare e a dire caxxate ai convegni. > >>> > >>> G. > >>> > >>> > >>> > >>> On Fri, 24 Jan 2025 at 14:26, abregni <abre...@iperv.it <mailto: > >> abre...@iperv.it>> wrote: > >>>> > >>>> Ciao. > >>>> > >>>> La soluzione -- come al solito, al di fuori della comune definizione > del > >>>> problema (i social ci avrebbero fatto un baffo) -- ci sarebbe stata, > >>>> ...con un "cortocircuito epocale" fra tecnologia e democrazia: > >>>> http://www.ybnd.eu/docs/Mat_fibra.pdf > >>>> > >>>> Per 5 anni, dal 2008 al 2013, ho provato a far passare l'idea: > >>>> - Sui media, mi hanno dato uno spazietto su Report, ho avuto una bella > >>>> chiosa da parte della Gabanelli, e c'è stata una citazione sul > Corriere > >>>> della Sera; > >>>> - Lato società, invece, ho trovato a) muri di gomma persino in ambito > >>>> universitario, e b) gente che o vedeva nell'idea la possibilità di un > >>>> tornaconto (e non era quello lo spirito), oppure nessuna voglia di > >>>> alzare il sedere dalla sedia per provare a cambiare in meglio il > proprio > >>>> futuro (purtroppo, l'aveva già detto Tocqueville nel 1840 che sarebbe > >>>> finita così, ...la democrazia). > >>>> Il 2025-01-24 12:58 Antonio ha scritto: > >>>>> All'inizio degli anni 2000 i social media hanno iniziato a prosperare > >>>>> con la promessa di unire le persone e rafforzare le nostre > democrazie. > >>>>> Sulla base di questa promessa le istituzioni pubbliche, le aziende e > il > >>>>> pubblico si sono uniti ai social media, che hanno permesso alle > persone > >>>>> di interagire al di là delle distanze fisiche. Ma gli aspetti > negativi > >>>>> sono ormai chiari, dice Sánchez, paragonandoli a "invasori nascosti > nel > >>>>> corpo di un cavallo di Troia". Sánchez si è scagliato contro i tecno > >>>>> miliardari, affermando che si è verificata una concentrazione di > >>>>> ricchezza e potere nelle mani di pochi, "a scapito della nostra > salute > >>>>> mentale e delle nostre democrazie". > >>>>> > >>>>> A. > >>>>> > >>>>> > >> > https://www.rainews.it/articoli/2025/01/davos-pedro-sanchez-i-tecno-miliardari-vogliono-rovesciare-la-democrazia-riformiamo-i-social-97dbc212-0601-40b0-8396-ac01a5f633b7.html > >>>>> > >>>>> https://www.youtube.com/watch?v=SCDD2pwe5O4 > >>> > >> > >> -------------- next part -------------- > >> An HTML attachment was scrubbed... > >> URL: < > >> > http://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/attachments/20250124/82e87616/attachment.htm > >>> > >> > >> ------------------------------ > >> > >> Subject: Digest Footer > >> > >> _______________________________________________ > >> nexa mailing list > >> nexa@server-nexa.polito.it > >> https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa > >> > >> > >> ------------------------------ > >> > >> End of nexa Digest, Vol 189, Issue 93 > >> ************************************* > >> > > -------------- next part -------------- > > An HTML attachment was scrubbed... > > URL: < > http://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/attachments/20250124/15e2a3f9/attachment.htm > > > > > > ------------------------------ > > > > Subject: Digest Footer > > > > _______________________________________________ > > nexa mailing list > > nexa@server-nexa.polito.it > > https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa > > > > > > ------------------------------ > > > > End of nexa Digest, Vol 189, Issue 94 > > ************************************* > > -- > "tecnologie conviviali - https://tc.eleuthera.it" > > "tecnologie appropriate - https://alekos.net" > > "pedagogia hacker - https://circex.org" >