Seguo e sviluppo il suggerimento contenuto nelle ultime due righe di Guido:
"Mi sembra evidente che l'acronimo AI sia stato utilizzato per fare 'moral washing' dei crimini umanitari e per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica, che infatti, davanti ai bambini massacrati, sta qui a parlare di AI." L’inchiesta sul funzionamento di Lavender ha mostrato che descrivere l’uso della AI in guerra come operazione chirurgica per colpire il nemico senza produrre danni collaterali è falsa. I danni collaterali vengono previsti in decine, o addirittura centinaia di vittime civili, in relazione al rango dell’obiettivo. Ma c’è un’altra, ulteriore considerazione da fare. Nel caso della guerra di Gaza noi abbiamo la possibilità (e la sventura) di assistere a un caso reale. E osservandolo è difficile non considerare che quello che è successo a Gaza è nei fatti indipendente dall’uso di Lavender o di Gospel. Quando vengono sganciate bombe potentissime sopra un piccolo territorio densamente abitato, che può essere paragonato a un formicaio (e tale sembra quando si osservano i movimenti dei puntini neri che rappresentano gli abitanti di Gaza, ripresi dai sistemi di videosorveglianza utilizzati dai droni) è evidente che si tratta di un massacro indiscriminato. Rispetto a questo massacro è il ‘racconto’ dell’intelligenza artificiale che viene usato come giustificazione di un metodo molto tradizionale di fare la guerra, analogo a quello che abbiamo conosciuto nella seconda guerra mondiale con il culmine di Hiroshima e Nagasaki. E’ quindi la "narrazione dell’intelligenza artificiale" ad essere usata come strumento di guerra. Che contribuisce a svelare la retorica positiva della narrazione della AI anche quando viene proposta in ambito civile. Il giorno sab 18 gen 2025 alle ore 19:20 Alfredo Bregni <abre...@iperv.it> ha scritto: > *STANDING OVATION !!* > > > > ----- Original Message ----- > *From:* Guido Vetere <vetere.gu...@gmail.com> > *To:* Alessandro Brolpito <abrolp...@gmail.com> > *Cc:* nexa@server-nexa.polito.it > *Sent:* Saturday, January 18, 2025 6:59 PM > *Subject:* Re: [nexa] Il ruolo dell'IA nei conflitti > > Se gli israeliani hanno bombardato qualcuno perché aveva scritto 'batik', > la colpa non è dell'AI ma di Kleene che ha teorizzato le regular expression > negli anni '50 e Unix che le le ha rese disponibili a tutti negli anni '60 > con il 'grep'. > Mi sembra evidente che l'acronimo AI sia stato utilizzato per fare 'moral > washing' dei crimini umanitari e per sviare l'attenzione dell'opinione > pubblica, che infatti, davanti ai bambini massacrati, sta qui a parlare di > AI. > G. > > On Sat, 18 Jan 2025 at 17:47, Alessandro Brolpito <abrolp...@gmail.com> > wrote: > >> Ciao Daniela, >> >> On Sat, 18 Jan 2025 at 16:33, Daniela Tafani <daniela.taf...@unipi.it> >> wrote: >> >>> Grazie della segnalazione e della trascrizione. >>> >>> Si qualificano più volte questi sistemi come "sofisticati". >>> Mi pare che l'elemento caratteristico sia, al contrario, la grossolanità >>> dei sistemi statistici adottati per l'eliminazione di persone. >>> >>> C'è un'integrazione totale dei sistemi di sorveglianza e profilazione a >>> fini commerciali con quelli a finalità militare: >>> gli stessi sistemi che sono così sofisticati da suggerirmi di acquistare >>> una tavoletta del wc o un casco da moto quando ne ho appena acquistato uno >>> sono utilizzati per identificare un essere umano da uccidere sulla base >>> della sua appartenenza a un gruppo Whatsapp >>> e da localizzarlo in eventuale compagnia di qualche centinaio di altre >>> persone. >>> >> >> Esempio eclatante: "...la parola batik, che vuol dire melone in arabo, >> veniva utilizzata in codice spesso per indicare le bombe, ma all'interno >> della popolazione di Gaza era anche una parola di uso comune quando si >> tratta di mangiare, consumare, comprare dei meloni che sono molto diffusi >> nella Striscia, sono quasi uno dei simboli..." >> >> Ma, a mio avviso, la causa ancora più grave è stata la deregulation >> 'disumana', in tutti i sensi, dei processi decisionali: >> "... Questa debolezza linguistica, che prima veniva corretta con l'uso di >> esperti in carne e ossa, ha fatto sì che tanti bersagli siano stati scelti >> a caso, così come poi è stata pesantissima la decisione presa nelle prime >> ore dopo l'attacco di Hamas di cambiare le regole sulla valutazione del >> rischio per i civili." >> >> Siamo lontani anni luce dagli usi della IA ipotizzati da Juan Carlos >> The computerization of the world and international cooperation - Nexa >> Center for Internet & Society >> <https://nexa.polito.it/the-computerization-of-the-world-and-international-cooperation/> >> >> Grazie Maurizio per la trascrizione >> Cordiali saluti, Alessandro >> >>> ________________________________________ >>> Da: nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> per conto di maurizio >>> lana <maurizio.l...@uniupo.it> >>> Inviato: sabato 18 gennaio 2025 14:03 >>> A: nexa@server-nexa.polito.it >>> Oggetto: Re: [nexa] Il ruolo dell'IA nei conflitti >>> >>> Il 18/01/25 10:40, Alessandro Brolpito ha scritto: >>> Un breve video reportage focalizzato sul conflitto tra Israele e Hamas. >>> La tesi é che dietro il 7 ottobre e il disastroso bilancio di morti a >>> Gaza c'è un unico grande respisabile: la decisione (politica) di affidarsi >>> alla IA per, prima, la valutazione del rischio Hamas e, successivamente, >>> per definire i targets e le morti di civili tollerabili, come effetto >>> collaterale dei bombardamenti. >>> >>> https://www.repubblica.it/rubriche/metropolis/2025/01/17/video/gaza_paradossi_e_rischi_della_prima_guerra_affidata_alle_macchine_e_allintelligenza_artificiale-423945250/ >>> Chi è responsabile da un punto di vista giuridico di questi morti? >>> Che sia almeno tregua a tutto questo, da domani. >>> testo del podcast citato, estratto con Macwhisper: >>> Quella di Gaza è la prima guerra in cui a decidere chi doveva essere >>> ucciso ad arbitrare vita e morte sono state le macchine. Queste scelte sono >>> state affidate per la prima volta pressoché integralmente a dei sofisticati >>> sistemi di intelligenza artificiale, tra l'altro animati dal machine >>> learning, cioè dalla capacità di apprendimento. Le stesse macchine, gli >>> stessi software, riuscivano a migliorare le loro capacità. Alla fine a >>> ordinare il bombardamento c'era sempre un essere umano, ma tutto il >>> processo decisionale, quello che i tecnici chiamano targeting, che porta a >>> scegliere un bersaglio, che porta a scegliere la persona da uccidere, che >>> porta a valutare qual è il rischio di coinvolgere civili innocenti in >>> quell'attacco, è stato affidato a dei software. >>> Noi non sappiamo quante delle 46.000 persone morte finora a Gaza e oltre >>> 100.000 ferite, tra cui sicuramente una stragrande maggioranza di civili e >>> tantissime donne e bambini che nulla avevano a che vedere con Hamas, sono >>> state uccise o colpite per effetto di questo selezionamento fatto >>> dall'intelligenza artificiale. Ma c'è un dato, uno dei tanti dati >>> raccapriccianti che emergono in una serie di inchieste realizzate dal New >>> York Times, dal Washington Post, da giornali indipendenti israeliani. Nel >>> primo mese della campagna di bombardamenti decisa da Israele risposta >>> all'incursione di Hamas del 7 ottobre che ha provocato 1200 vittime e il >>> rapimento di 250 cittadini israeliani, soltanto nel primo mese 12.000 dei >>> bersagli bombardati sono stati selezionati dall'intelligenza artificiale. >>> Questo è un grande cambiamento nella cultura della guerra e in uno degli >>> aspetti che proprio Israele, paese che lotta per la sua sovravvivenza, >>> aveva particolarmente curato, e cioè come si arriva a scegliere chi va >>> colpito e come si arriva a calcolare il rischio di coinvolgere civili >>> nell'operazione. Israele aveva sempre mantenuto il controllo di questo >>> processo nelle mani di analisti dell'intelligence di persone e in >>> particolar modo aveva favorito una forma di cultura dell'allerta in cui >>> anche il livello più basso di questa catena gerarchica, anche il sotto >>> ufficiale, se aveva dei dubbi sull'attacco che stava per essere commesso, >>> poteva prendere e rivolgersi direttamente al comandante in capo. >>> Non solo, perché comunque Israele è una democrazia, è uno stato di >>> diritto, nel processo per selezionare i bersagli e per creare questa sorta >>> di archivio in cui c'erano tutti gli obiettivi che si potevano colpire in >>> caso di conflitto con Hezbollah o in caso di conflitto con Hamas, alla fine >>> del processo c'era sempre la figura di un avvocato militare che doveva >>> valutare se l'operazione pianificata era o meno compatibile con le leggi. >>> In 7 ottobre il fatto che Israele si sentisse minacciato nella sua stessa >>> esistenza dall'incursione di Hamas ha spinto invece ad eliminare tutte >>> queste regole. C'è un qualcosa di paradossale nella fiducia accordata a >>> questi sistemi di intelligenza artificiale, di machine learning, di big >>> data, perché proprio il fatto di aver affidato la sorveglianza a queste >>> macchine, affidato la gestione dell'intelligenza preventiva a questi >>> sistemi elettronici invece che non agli agenti sul campo, è stato uno degli >>> elementi che ha permesso ad Hamas di colpire totalmente di sorpresa le >>> persone. Si è sentito dire tante volte che è stata l'assenza di la vecchia >>> "Humint", l'intelligenza fatta dalle persone per favorire lo sviluppo di >>> tutti questi sistemi informatici ed elettronici che in qualche modo ha >>> lasciato indifeso Israele. Eppure, in maniera paradossale, la risposta al 7 >>> ottobre viene gestita da queste macchine. >>> C'è un'enorme raccolta di informazioni che viene fatta con i droni, con >>> i satelliti, con le intercettazioni di tutte le comunicazioni telefoniche, >>> delle comunicazioni internet, delle chat, con l'uso di spugne di dati >>> sofisticatissime quali gli aerei F-35 che noi chiamiamo i caccia invisibili >>> ma la cui vera natura è quella di essere gli straordinari raccoglitori di >>> informazioni. Addirittura, per capirci, si usava il confronto tra foto >>> satellitari scattate in periodi diversi per capire se il terreno era stato >>> mosso e quindi poteva nascondere dei razzi che venivano sepolti prima >>> dell'azione di Hamas. O è stato insegnato alle macchine, al loro meccanismo >>> di machine learning, come riconoscere un certo tipo, un determinato tipo di >>> tessuto che veniva più frequentemente utilizzato da Damas per coprire i >>> missili messi nel terreno in modo tale che le macchine, questi sistemi >>> informatici di analisi, potessero trovare questo tessuto all'interno delle >>> foto satellitari scattate in continuazione sopra Gaza. Tutte queste >>> informazioni poi venivano messe in una grande struttura di bidata chiamata >>> The Pool, la piscina, e all'interno di questa struttura operavano due >>> software, entrambi sviluppati dall'unità 8200 che è il reparto >>> dell'esercito israeliano specializzato nell'intelligence elettronica e >>> nella designazione dei bersagli e che ha avuto un ruolo fondamentale nella >>> gestione di queste operazioni. >>> All'interno di The Pool agivano due sistemi, uno chiamato The Gospel, il >>> Vangelo, che si occupava di andare a scegliere gli obiettivi, quindi era >>> soprattutto focalizzato su quelle che potevano essere i nasconditi di armi, >>> i tunnel, tutto ciò che rappresentava le infrastrutture di Damas. L'altro >>> invece, Lavender, Lavanda, nessuno sa perché sia stato scelto questo nome, >>> si occupava di individuare le persone che erano presunti miliziani, >>> presunti combattenti di Damas. Entrambi i sistemi avevano grandi limiti, >>> limiti alcuni nel modo in cui venivano elaborate le informazioni, ad >>> esempio la parola batik, che vuol dire melone in arabo, veniva utilizzata >>> in codice spesso per indicare le bombe, ma all'interno della popolazione di >>> Gaza era anche una parola di uso comune quando si tratta di mangiare, >>> consumare, comprare dei meloni che sono molto diffusi nella Striscia, sono >>> quasi uno dei simboli. Il sistema, pur sofisticato, non era così >>> intelligente da riuscire a distinguere quando veniva usato per parlare di >>> meloni o quando veniva usato invece per discutere di ordini. >>> Questa debolezza linguistica, che prima veniva corretta con l'uso di >>> esperti in carne e ossa, ha fatto sì che tanti bersagli siano stati scelti >>> a caso, così come poi è stata pesantissima la decisione presa nelle prime >>> ore dopo l'attacco di Hamas di cambiare le regole sulla valutazione del >>> rischio per i civili. È stato possibile scatenare attacchi anche quando >>> mettevano a rischio 20 civili. Questa è una cosa molto forte perché prima >>> del 7 ottobre Israele tollerava solo in casi straordinari la possibilità >>> che venisse messa a rischio la vita di 5 civili e in casi ancora più >>> eccezionali che venisse messa a rischio la vita di 10 civili. Invece poter >>> uccidere 20 persone innocenti pur di colpire un uomo di Hamas o un uomo >>> della Jihad Islamica è diventata la regola dopo il 7 ottobre e lo è rimasta >>> per le prime 5 settimane di guerra. Ma in questa fase ci sono stati, >>> secondo il censimento della ONG britannica Airwards, 136 attacchi in cui >>> sono morti più di 50 civili. >>> Questo anche a causa di un altro dei difetti di valutazione di queste >>> macchine a cui è stata affidata la scelta di vita o di morte. Queste >>> macchine per valutare la presenza di civili stimavano il numero di >>> cellulari attivi nella zona del bersaglio e lo comparavano con quello >>> precedente alla guerra. Da ciò disumevano quanto era popolata quella zona, >>> quante persone c'erano in quella zona, ignorando il fatto che il >>> funzionamento dei cellulari a causa dell'assenza di corrente elettrica, a >>> causa delle condizioni drammatiche, spesso era ridotto al minimo. Quindi >>> c'erano tante persone che rispetto a prima del 7 ottobre non usavano, non >>> potevano usare il cellulare. Questo ha portato a valutare un numero di >>> civili presenti sul luogo di bombardamento di [Gronlund] in febbraio e ha >>> contribuito a realizzare quella terribile strage che noi vediamo. >>> Ecco, in tutte le operazioni su Gaza l'intelligenza artificiale, i big >>> data, il machine learning hanno fornito le indicazioni, hanno selezionato >>> bersagli spesso sbagliati e hanno sottovalutato il numero di vittime >>> civili. Mentre invece in Ucraina noi sappiamo che già oggi entrambi gli >>> eserciti stanno utilizzando intelligenza artificiale e big data per tutta >>> la fase del combattimento, incluso quella di stabilire chi colpire. Le >>> macchine decidono chi colpire e le colpiscono automaticamente. E quello che >>> viene indicato proprio dagli esperti delle forze armate israeliane che >>> hanno contribuito a generare questi enormi sistemi di algoritmi è che >>> l'algoritmo, l'intelligenza artificiale a un certo punto diventa molto >>> orgoglioso, molto confidente delle sue capacità e tende a ritenersi >>> superiore all'uomo. Sono le premesse di un futuro che è già presente e che >>> si annuncia terribile. >>> >>> alcune delle inchieste citate sono: >>> Abraham, Yuval. «‘A mass assassination factory’: Inside Israel’s >>> calculated bombing of Gaza». +972 Magazine, 30 novembre 2023. >>> https://www.972mag.com/mass-assassination-factory-israel-calculated-bombing-gaza/ >>> . >>> ———. «‘Lavender’: The AI machine directing Israel’s bombing spree in >>> Gaza». +972 Magazine, 3 aprile 2024. >>> https://www.972mag.com/lavender-ai-israeli-army-gaza/. >>> McKernan, Bethan, e Harry Davies. «‘The machine did it coldly’: Israel >>> used AI to identify 37,000 Hamas targets». The Guardian, 3 aprile 2024, >>> sez. World news. >>> https://www.theguardian.com/world/2024/apr/03/israel-gaza-ai-database-hamas-airstrikes >>> . >>> >>> questo il manuale israeliano prodotto dall'unità 8200: >>> Y.S., Brigadier General. The Human-Machine Team: How to Create Synergy >>> Between Human and Artificial Intelligence That Will Revolutionize Our >>> World. Independently Published, 2021. >>> Davies, Harry, e Bethan McKernan. «Top Israeli spy chief exposes his >>> true identity in online security lapse». The Guardian, 5 aprile 2024, sez. >>> World news. >>> https://www.theguardian.com/world/2024/apr/05/top-israeli-spy-chief-exposes-his-true-identity-in-online-security-lapse >>> . >>> >>> in parte ne avevamo già parlato qui in lista. >>> la frase finale del podcast di Di Feo è il punto si cui riflettere, io >>> credo: >>> l'algoritmo, l'intelligenza artificiale a un certo punto diventa molto >>> orgoglioso, molto confidente delle sue capacità e tende a ritenersi >>> superiore all'uomo >>> (mi piacerebbe sapere qual è la fonte su cui Di Feo si basa, non nel >>> senso che dubiti dell'esistenza, ma che sarebbe interessante conoscerla, >>> proprio) >>> diciamo che l'umano volontariamente si asservisce alla macchina e con >>> ciò crede di giustificarsi? >>> perché quella esposta è una forma estrema di personalizzazione dei >>> sistemi di IA: non solo 'ragionano' ma pure 'formano sentimenti'. >>> come ha scritto Daniela, personalizzare i sistemi di IA deumanizza le >>> persone. >>> Maurizio >>> >>> >>> ________________________________ >>> >>> s'il n'y a même plus l'humour pour nous alléger >>> comment lutter >>> prohom, comment lutter >>> >>> ________________________________ >>> Maurizio Lana >>> Università del Piemonte Orientale >>> Dipartimento di Studi Umanistici >>> Piazza Roma 36 - 13100 Vercelli >>> >>