Ciao Marco,

la risposta però l'abbiamo già data qui: è la COSNU defense. Se la
tecnologia è "capabale of substantial non infringing uses" non c'è
responsabilità del produttore, ma, se del caso, dell'utilizzatore finale.
La soluzione è radicata nelle teorie Welfare e analisi economica del
diritto via Reinier Kraakman. A me pare che questo resti comunque
l'approccio migliore per bilanciare esternalità negative e positive nel
processo di sviluppo tecnologico e equilibrare la tensione innovazione vs
regolamentazione di tecnologie con usi potenzialmente dannosi. Se imponi
obblighi e limiti troppo ampi agli sviluppatori di tecnologie, frenerai il
progresso. E' una conseguenza ineludibile. AI è solo un'altra tecnologia
per cui i termini del ragionamento già fatto per tante altre rimangono
validi.

Giancarlo

On Sat, Jan 18, 2025 at 11:08 AM Marco Ciurcina via nexa <
nexa@server-nexa.polito.it> wrote:

> Il 18/01/25 11:01, abregni ha scritto:
> > la responsabilità di chi usa l'AI ... **è di chi la usa**.
>
> La responsabilità di chi disegna l'IA **è di chi la disegna**.
>
> Come dice Jessica Rabbit: “I’m not bad, I’m just drawn that way.”.
>
> m.c.
>
>
> --
> Avv. Marco Ciurcina
> Via San Quintino, 32
> 10121 Torino TO
> tel +39 011 4546112
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>

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