On Tue, Feb 27, 2024 at 09:17:10AM +0100, Giuseppe Attardi wrote: > Facciamolo con fondi pubblici un modello davvero completamente Open, > dai dati di apprendimento, al codice, ai pesi del modello, ai test di > valutazione.
Concordo con l'obiettivo e sul fatto che una AI che possa dirsi "open" (o meglio: "libera") dovrebbe esserlo in tutto: dataset di training, codice di training, codice di inferenza, pesi del modello. Ma attenzione al fatto che, a leggi vigenti, tale obiettivo non è raggiungibile per modelli a-la ChatGPT. Il motivo è che includono nei loro dataset di training grandi parti del Web (solitamente ottenute via crawling fatto in casa), che nessuna parte terza può legittimamente redistribuire, dato che solo una piccolissima parte del Web è disponibile sotto licenze libere. Una AI "libera", secondo i criteri accennati sopra, ha quindi oggi uno svantaggio competitivo enorme rispetto a quelle chiuse --- il che è molto deprimente. L'evoluzione tecnologica e scientifica sta andando nel verso giusto, con modelli sempre più aperti che riescono sempre meglio a rivalizzare con quelli chiusi (o ibridi) ma la strada è ancora lunga e non è detto che il gap sia completamente colmabile. Nel mentre dovremmo guardare criticamente alle regolamentazioni che hanno permesso tutto questo "yolo training", che dà un vantaggio competitivo enorme a chi libero non vuole essere. Ciao -- Stefano Zacchiroli . z...@upsilon.cc . https://upsilon.cc/zack _. ^ ._ Full professor of Computer Science o o o \/|V|\/ Télécom Paris, Polytechnic Institute of Paris o o o </> <\> Co-founder & CTO Software Heritage o o o o /\|^|/\ https://twitter.com/zacchiro . https://mastodon.xyz/@zacchiro '" V "' _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa