che regole sbagliate possano favorire i monopolisti non e' una affermazione vera a
prescindere ?
On 24/02/24 11:00, Guido Vetere wrote:
non è che non ci vogliono regole, è che regole sbagliate possono favorire i
monopolisti
quanto ai simposi e ai comitati, sono diventati quasi più noiosi dell'AI :-))
G.
On Sat, 24 Feb 2024 at 10:50, Stefano Quintarelli <stef...@quintarelli.it
<mailto:stef...@quintarelli.it>> wrote:
non mi a pare nessuno discuta cio'.
la "AI noiosa" e' tra noi da anni e lo sara' sempre di piu'
solo che non e' la tecnologia salvifica, taumaturgica, human-like che
alcuni narrano.
e' uno strumento e va usato e considerato come tale.
come la calcolatrice.
IMHO
come per ogni strumento, la regolazione e', per metterla in termini
semplici, necessaria.
ciao, s.
On 24/02/24 10:37, Guido Vetere wrote:
> Gufare sui LLM è divertentissimo, tuttavia hanno risolto problemi di NLP
che si sono
> dimostrati praticamente inattaccabili con tecniche tradizionali, tipo
summarization o
> semantic role labelling.
> Per questo, sono già largamente impiegati per compiti relativamente
'modesti' di
> estrazione, elaborazione e ricerca di informazione da documenti, ad
esempio
archivistici.
> In questi impieghi, la pappagallagine è un beneficio e le allucinazioni,
se ci
sono, sono
> nei documenti sorgente, non nelle piattaforme (pseudo) linguistiche.
> Questa roba è qui per restare, facciamocene una ragione.
> Ma non esistono solo le Big Tech US in questa storia: escono LLM dalle
maledette
pareti!
> Molte di queste pareti sono europee, accademiche o pubblico-private.
> Insomma i margini di manovra ci sono, ma bisogna capire meglio quali
siano le
manovre. Non
> credo che andremo lontano a colpi di regolamenti, certificazioni e
relativi enti,
simposi
> e convegni, comitati etici, et ceteris.
>
> G.
>
>
>
>
> On Fri, 23 Feb 2024 at 18:33, Giacomo Tesio <giac...@tesio.it
<mailto:giac...@tesio.it> <mailto:giac...@tesio.it
<mailto:giac...@tesio.it>>>
> wrote:
>
> Salve Daniela,
>
> come avrai certamentr notato il postmortem può essere diviso in 3
parti:
>
> 1. L'elenco di fatti non negabili
>
> > On February 20, 2024, an optimization to the user experience
introduced a
bug [...]
> >
> > LLMs generate responses by randomly sampling words based in part
on
probabilities.
> [...]
> >
> > In this case, the bug was in the step where the model chooses
these numbers.
[...]
> >
> > Upon identifying the cause of this incident, we rolled out a fix
and
confirmed that
> > the incident was resolved.
>
>
> 2. L'antropomorfizzazione del modello
>
> > [... a bug] with how the model processes language.
> >
> > [...] Their “language” consists of numbers that map to tokens.
> >
> > [...] Akin to being lost in translation, the model chose slightly
wrong
numbers, which
> > produced word sequences that made no sense.
>
> Povero! Povero modellino! :-D
>
> Notare le espressioni "processes language", "language consists",
"lost in
translation"
> e soprattutto "choose".
>
> E notare come quando gli output non supportano la loro narrazione
sulla
"intelligenza
> artificiale"
> diventano subito "word sequences that made no sense".
>
> L'output passa da "language" a "word sequences".
>
> Come se gli output prodotti "randomly sampling words based in part on
probabilities"
> avessero un avuto senso prima del bug!
>
>
> 3. La supercazzola magica
>
> > More technically, inference kernels produced incorrect results
when used in
certain
> > GPU configurations.
>
> Data la menzione delle probabilità e delle configurazioni delle GPU,
scommetterei
> un caffé che il bug era riconducibile ad un overflow numerico o
qualcosa di simile.
>
> Il software si rivela semplicemente per quello che è, privo di
qualsiasi
intelligenza.
>
>
> > Come hanno osservato in molti, la definizione di chatGPT fornita
dai tecnici
di OpenAI
> > è quella a cui ci si riferisce con "pappagallo stocastico".
>
> Ed è anche quella considerata blasfema dai "believers" della AI.
>
> Che però si aggrapperanno a quell'innocente "in part" per continuare
a credere alle
> favole.
>
>
> Piuttosto, su cosa si basa il software ChatGPT oltre alle
probabilità?
>
> Semplicemente, la volontà di OpenAI/Microsoft, impressa nel codice
delle varie
parti
> dell'applicazione, dalla selezione dei contenuti, alle
configurazioni, ai
prefiltri e
> ai post filtri.
>
> Volontà che ChatGPT riprodurrà pedissequamente su vastissima scala,
in tutti gli
> output rilevanti.
>
>
> Giacomo
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