Grazie Daniela per la segnalazione dell'articolo, che leggerò con interesse. L'affermazione "con gli LLM si è ottenuto di produrre linguaggio dissociato dal pensiero" mi sembra corretta, utile nel dibattito sugli LLM, e in linea con la storia del Natural Language Processing, che non si è occupato di pensiero ma appunto di "processing" del linguaggio (tecnologie del linguaggio, trattamento automatico, riproduzione meccanica), pur interagendo un po' con le scienze cognitive, un po' con la filosofia del linguaggio, a volte con la filosofia della mente, e, soprattutto, con la linguistica computazionale.
Tra parentesi, non credo che i pappagalli come esseri viventi, gli animali in generale e neanche le piante siano deterministici né stocastici, sono organismi viventi complessi. Andrea Il giorno ven 23 feb 2024 alle ore 10:23 Daniela Tafani <daniela.taf...@unipi.it> ha scritto: > > Buongiorno, Guido. > > "Pappagallo stocastico" non è un ossimoro, perché il riferimento non è > all'animale, è a ciò che si intende con l'espressione "a pappagallo", > ossia senza sapere o capire ciò che pur si stia dicendo. > > Così, "pappagallo" dice in una parola ciò che qui > > K. Mahowald, A.A. Ivanova, I.A. Blank, N. Kanwisher, J.B. Tenenbaum, E. > Fedorenko, Dissociating language and thought in large language models, 2023, > https://arxiv.org/abs/2301.06627v2 > > si sostiene diffusamente: che con gli LLMM si è ottenuto di produrre > linguaggio dissociato dal pensiero. > > Un saluto, > Daniela _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa