Ciao Andrea, Andrea Trentini <andrea.trent...@unimi.it> writes:
> Per cominciare: io vorrei il *diritto alla disconnessione* dei _miei_ > (sottolineo _miei_) device, ogni device in mio possesso > (sottolineo...) deve funzionare offline senza limitazioni (escluse > quelle per cui sia richiesto un accesso esplicito e concesso da me, > revocabile in qualsiasi momento). Vedi, il problema è _esattamente_ quello: sempre più oggetti, tipo le automobili di cui parla Mozilla, diventano via via sempre più "smart". Peccato che "smart" è una furbata di _buzzword_ che significa **solo**: se vuoi che il tuo dispositivo funzioni devi farci girare il software che ti dico io, senza fare **nessuna** storia: zitto e muto; se ti va di culo _e_ hai abbastanza competenze, su /pochissimi/ dispositivi "smart" (praticamente solo pochi telefoni) e con un discreto sbattimento puoi installare il software che vuoi. 'Mo: il software in dotazione è fatto _apposta_ per NON consentire a nessuno di controllare/concedere esplicitamente certe funzioni che sono in grado di "chiamare casa"; vale _innanzititto_ per i sistemi operativi proprietari, per moltissimo software applicativo proprietario e per _tutto_ il software proprietario dei /cosi/ smart. Pochi hanno il coraggio di chiamare tale software per nome: _malware_. In altre parole più il dispositivo è "smart" più l'utente è costretto a ad accettare di essere trattato come "dumb". Per poter vedere riconosciuto il "diritto alla disconnessione", allora, Qualcuno™ dovrebbe obbligare chi fornisce il software _proprietario_ a progettarlo secondo i criteri che dici tu: "deve funzionare offline senza limitazioni (escluse quelle per cui sia richiesto un accesso esplicito e concesso da me, revocabile in qualsiasi momento)". Credi che sia fattibile? Credi che si possa emanare una legge del genere e _farla_rispettare_?... e in che modo poi, se NON c'è modo di verificare che il binario corrisponda al sorgente? Come si dice: tre indizi fanno una prova? ;-) Ribadisco per l'ennesima volta che LA norma che dovrebbe occuparsi della protezione dei dati personali, il GDPR, già prevede /parecchie/ cose su come i titolari del trattamento DEVONO ottenere il consenso _per_ogni_ dato che raccolgono e il consenso DEVE essere informato. 'Mo la butto io una bombetta: siamo proprio sicuri che le EULA che si accettano coi sistemi operativi proprietari siano davvero rispettose del GDPR in fatto di raccolta dei dati personali? Chi lo verifica? E COME?!? Secondo me continuare ad **appesantire** il sistema aggiungendo norme sempre più complicate da capire e peggio da applicare è pari al ethics-washing. > Inoltre andrebbe etichettato (come si fa per i cibi) ogni device che > necessiti di connessioni per poter funzionare, l'etichetta dovrebbe > dichiarare quali e quante connessioni servono, che dati vengono > scambiati, etc. Sì, peccato che però in commercio ci sono /solo/ dispositivi pieni di simili "etichette" scritte complicate apposta, ben nascoste e che capiscono in 2 su 1000, se va bene... Quando le "etichette" ci sono! Per fare un esempio, se non vuoi essere sempre tracciato col tuo telefono "smart": o hai culo e sei anche un "hacker" (vedi sopra) o devi fare a meno della parte "smart" e usare un "dumb" phone, nella speranza di non passare per "boomer"... anche un po' "dumb" :-D Diventerà così anche per le auto, che per non essere tracciato devi prenderle "dumb" usate ma tenute bene? Non c'è alternativa: Free Software in Free Society [...] Saluti, 380° -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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