Il 18/05/23 19:51, Marco Fioretti ha scritto:
[...]mi pare che siamo d'accordo tutti sul fatto che in principio ognuno ha il diritto, e in qualche caso l'obbligo di legge dall'alto, di pretendere che la sua rete sia usata solo come vuole lui, anche se in molti casi reali poi si puo' o deve procedere diversamente.
Dato che parliamo di scuola, io *NON* sono affatto d'accordo.A scuola (pubblica), i miei figli vanno per fruire di "didattica". Se non li mando, mi vengono i Carabinieri a casa.
Posso scegliere la scuola... ma solo entro certi limiti.Per offrire quella didattica, la scuola *NON* puo' "obbigarmi" ad utilizzare tecnologie specifiche (io le chiamerei "legacy") e costose, specialmente in assenza di argomentazioni specifiche (perché serve *QUELL'OGGETTO* per l'erogazione della didattica?).
Tutto il resto ("politiche di Privacy Europee", "rete WIFI istituzionale", "questione di sicurezza di utilizzo corretto") è semplicemente fuorviante: un tempo si sarebbe definito "FUD - Fear, uncertainty, and doubt" [1].... e nulla c'entra con il vero problema: "Perché serve l'iPad?"
Saluti, DV [1] https://en.wikipedia.org/wiki/Fear,_uncertainty,_and_doubt -- Damiano Verzulli e-mail:dami...@verzulli.it --- possible?ok:while(!possible){open_mindedness++} --- "...I realized that free software would not generate the kind of income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able to get a well paying job as a free software developer, but not here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008 http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
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