Temo che il senso della presentazione di Massimo Carboni fosse diverso, anche sulla base di quanto mi ha detto di persona. Nonostante il titolo fosse “I limiti del modello Internet”, Massimo non intendeva criticare l’architettura di Internet, quanto l’ecosistema che vi si è sviluppato intorno e come la usiamo. In particolare lamentava il fatto che ci siamo abituati all’uso di servizi facili, e che in nome della facilità, abbiamo delegato ad altri la loro progettazione e realizzazione. Questo ci ha portato a perdere competenze e di conseguenza autonomia e libertà.
Sottolineo una sua osservazione, quando ha citato la decisione di alcune università di adottare GMail o simili come servizi di posta (che venne annunciata proprio a una precedente conferenza Garr a Roma III). Quella fu una scelta basata sulla semplicità e sulla riduzione dei costi, che consentiva ai rettori di ridurre l’impiego di tecnici informatici. Massimo fa notare che la posta è un servizio relativamente semplice da realizzare e gestire (infatti in quella stessa conferenza il team dell’Università di Pisa spiegò come avevano realizzato e gestivano la posta di ateneo come servizio centralizzato, unificando i vari servizi di ciascun dipartimento.) Ma aver abbandonato un servizio “semplice” ha prodotto come effetto secondario che non si è stati più in grado di realizzare servizi più complessi, come quelli che si usano oggi. Ci siamo affidati a dei servizi offerti apparentemente gratis, ma che prima o poi si legano a licenze complessive sempre più costose. Ad esempio, dopo il periodo del lockdown, in cui i servizi di streaming erano gratis fino a 150 utenti, ora si è tornati ai valori normali e le licenza Google Workspace Education o Office365, sono tornate a prezzi elevati. Ma ormai siamo in lock-in: tutte le lezioni sono state caricate sulle piattaforme commerciali e magari ci siamo abituati al servizio di trascrizione. Carboni ha anche ribadito che al Garr non si sviluppa software, ma si assemblano pezzi, preferibilmente Open Source, per la semplice ragione che il compito del Garr è di erogare un servizio, al meglio della tecnologia esistente, non di fare ricerca e sperimentazione. Ricerca e sperimentazione dovrebbero farla università e enti di ricerca, contribuire i risultati alla comunità Open Source, e a quel punto Garr potrebbe adottarli. Quindi, guardiamoci negli occhi prima di criticare. Rispetto all’affermazione che “praticamente nessuno, nemmeno in GARR, che abbia il coraggio di dire che Internet FA SCHIFO” inviterei quel qualcuno a inviare un contributo alla Conferenza Garr: è un luogo aperto dove si possono presentare e discutere le proprie posizioni. Saluti — Beppe PS. Alcuni sostengono che “Internet is broken”, ma è diverso da dire “Internet FA SCHIFO”. > On 20 May 2022, at 12:00, nexa-requ...@server-nexa.polito.it wrote: > > Date: Fri, 20 May 2022 10:02:30 +0200 > From: 380° <g...@biscuolo.net> > To: Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it>, > "nexa@server-nexa.polito.it" <nexa@server-nexa.polito.it> > Subject: Re: [nexa] Riflessioni sull'attuale stato di salute di > Internet (sovranita' digitale; cultura; formazione: etc.) [da GARR > Conf22] > Message-ID: <87o7zsaay1....@xelera.eu> > Content-Type: text/plain; charset="utf-8" > > Buongiorno, > > Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it> writes: > > [...] > >> Invito tutti ad ascoltarla (lo si riesce a fare anche ad 1.5x) e, se >> possibile, a commentarla. >> >> Il link allo stream (del solo intervento di Massimo) è qui: >> >> https://peertube.devol.it/w/uMxYrs7dKhmzwqmcHkyABS > > grazie Damiano per l'invito, il tema (stato attuale di Internet) mi sta > molto a cuore e per questo l'ho colto "al volo" :-) > > secondo me si potrebbe riassumere tutto in "Abbiamo fatto confusione" > (slide 12/21) e... continuiamo a metterci del nostro per farne sempre > di più :-( > > nella presentazione Carboni ha detto molte cose molto interessanti e > molto condivisibili, ma il minimo che si può dire che che è andato > completamente fuori tema :-O > > a parte presentare la "Classica Visione Romantica"™ anni '70 di Internet > nata come Utopia in cui tutti potevano liberamente partecipare (ma > quando mai?!?), sono rimasto /estremamente/ deluso sul fatto che dello > "stato di salute di Internet" non ha detto praticamente nulla; con > Internet ovviemente mi riferisco a quello che è: la /rete/, non quello > che ci passa sopra o le applicazioni che erogano servizi (www, email...) > funzionando sui computer di qualcun altro (il cloud) anziché sul tuo > [1], limitandosi a presentarti i risultati delle elaborazioni attraverso > una /facile/ interfaccia web > > ha solo accennato al "Patriot Act" (slide 6/21) dicendo «di fatto, i > nostri dati, le nostre informazioni non sono sotto il nostro controllo, > in particolare tutto quello che facciamo viene in qualche modo > indicizzato, catalogato e messo da qualche parte e qualcuno può anche > accedervi (ovviamente non autorizzato da noi e a nostra insaputa, > n.d.r.); è un /fatto/, siamo tutti quanti consapevoli più o meno ma non > abbiamo chiaro fino in fondo qual'è la strada» > > ma davvero ANCORA non abbiamo chiaro qual'è "la strada" attraverso la > quale tutto quello che facciamo viene messo da qualche parte e QUALCUNO > può anche accedervi... dieci anni dopo "Snowden"?!? > > anche in una conferenza GARR nel 2022 si può ancora sentire una cosa del > genere? > > possibile che in Italia non ci sia praticamente nessuno, nemmeno in > GARR, che abbia il coraggio di dire che Internet FA SCHIFO [2] e deve > essere rifatta (quasi) da zero dal punto di vista dei protocolli di > comunicazione dei dati (quindi software, /quindi/ è fattibile), in modo > tale che sia impossibile che "tutto quello che facciamo venga in qualche > modo indicizzato e catalogato affinché QUALCUNO possa accedervi"? > > non abbiate timore, ditemelo apertamente che sono io che non ho capito > nulla di come funziona Internet e quindi quello che dico è assurdo... ma > spiegatemi /perché/ così magari mi rimetto a studiare e capisco dove > sbaglio, ma soprattutto la smetto di blaterare [3] > > ...oppure ditemi che Internet deve essere presa come un "dato di fatto", > una "legge della natura" dell'Infosfera che fu creata così l'ottavo > giorno, così mi metto il cuore in pace (e la smetto di blaterare) > > [...] > > saluti, 380° > > > [1] ammesso e NON concesso che si capisca cosa vuol dire che un computer > è tuo > > [2] un esempio di mappa "infografica" è qui: > https://secushare.org/broken-internet ma la natura della schifezza si > comprende solo leggendo il bugiardino > > [3] > https://archive.org/details/cittadinanza-digitale-tecnocivismo-libro/mode/2up > capitolo 1 (Livello 0 [The net]) > > -- > 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) > > «Noi, incompetenti come siamo, > non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» > > Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice > but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>. _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa