Il 24/03/22 11:31, J.C. DE MARTIN ha scritto:
[...] un buon 80% del traffico in questa lista cerca
di ragionare sul digitale cercando di capirne laicamente le implicazioni
sociali e provando ad articolare scenari alternativi, esattamente come
Gorz prova a delineare come potrebbe essere (o, meglio, tornare ad essere)
una città non dominata dalle esigenze delle automobili.

Provo a dire la mia... e lo faccio da questo particolare punto di vista:

- sono nato in provincia (periferia di Chieti);
- mia madre [classe 1949] è nata in "contrada 'sperduto'" di Alanno (PE), dove l'acquedotto è arrivato negli anni 70 e la strada asfaltata è arrivata a fine 70; - frequento Pennapiedimonte (CH), dove mio suocero compro' e ristrutturo' un piccolo edificio, in centro; - ho avuto il privilegio di lavorare in Cineca (Casalecchio di Reno), facendo il pendolare Pescara<=>Bologna per 7 anni. Avevo colleghi sparsi fra Bologna, Modena, Parma, tutti auto-muniti; - ho un certo numero di "frequentazioni" con tanti "amici di sventura [ICT]" sparsi nelle principali citta' Italiane.

Se non si fosse capito:
- sono stato "configurato", dalla vita, per _NON_ essere un "abitante di una citta'"; - la sola idea di vivere in una citta' (anche solo fosse Pescara...), mi crea tantissimi problemi (...e da un po' mi chiedo se riusciro' a "resistere" alle pressioni che arriveranno dai miei figli).

Alla luce di tutto questo, dopo aver letto il testo citato, dico che:

1 - Scommetto che Gorz sia nato e cresciuto in una grande citta'. E scommetto che è vissuto esclusivamente nelle citta'. Se fosse nato a Pennapiedimonte (o anche ad Alanno), la sua visione dell'auto sarebbe stata diversa;

2 - Se Gorz fosse nato a Pennapiedimonte [1], ad Alanno [2] , a Scanno [3], a Castelli  [4] o in moltissimi degli altri ~300 comuni Abruzzesi.... non sarebbe cosi' tranciante nel dire:

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"....Perché per fare in modo che la gente possa rinunciare alla macchina, non basta affatto offrire loro dei mezzi di trasporto collettivi e più comodi: bisogna fare in modo che non si debbano proprio spostare. Per fare questo bisogna farli sentire bene nel loro quartiere, nel loro comune, nella loro cittadina a dimensione umana, che vadano con piacere da casa a lavoro a piedi — a piedi o, al limite, in bicicletta...."
----

Ed il problema, ovviamente, NON è "la bicicletta" (...che comunque, a Pennapiedimonte, _E'_ un problema....).

L'auto, quindi, serviva... e serve. Forse non nelle sue citta'. Ma le sue citta' non rappresentano (fortunatamente!) il 100% dei territori (in Italia, abbiamo solo 12 citta' con piu' di 250.000 abitanti; 6.727 Comuni con MENO di 10.000 abitanti di cui 3.485 con MENO di 1.000 (mille!) abitanti [5])

Cio' detto, trovo anch'io una assonanza con il mondo IT e, in particolare, con i servizi cloud:

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=> "Ma, in realtà, questa autonomia apparente aveva come lato oscuro la dipendenza totale: a differenza di un cavaliere, di un carrettiere o di un ciclista, l’automobilista sarebbe dipeso dai commercianti per il proprio approvvigionamento di energia, o da specialisti della carburazione, della lubrificazione, dell’accensione e della sostituzione di ricambi come d‘altronde anche per la riparazione o per il più piccolo problema."
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Questa "dipendenza" è certamente presente nel mondo IT, dove è molto piu' subdola.


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=> "A differenza di tutti i proprietari degli altri mezzi di locomozione, l’automobilista avrebbe avuto un rapporto di cliente e di consumatore, e non di possessore e gestore, con il veicolo di cui formalmente era proprietario" => "La situazione che ogni capitalista sognava si stava per realizzare: tutti sarebbero diventati dipendenti per i propri bisogni quotidiani di un prodotto di cui una sola industria deteneva il monopolio."
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Sembrano frasi fatte a misura per il cloud dei nostri giorni.


A differenza che per il settore automobilistico, pero', la "dipendenza" in ambito ICT è --a mio avviso-- molto piu' semplice da abbattere: è "solo" un aspetto culturale.

Viceversa, per portare la mia famiglia a spostarsi definitivamente a Pennapiedimonte (o ad Alanno), servono (...oltre ad una auto ed a _TANTO_ carburante...), scuole, farmacie, infrastrutture, servizi, pubbliche amministrazioni efficienti... e tanto altro (a partire dal "LAVORO"). Se addirittura vogliamo togliere l'auto... allora serve TANTO altro (pare che il PNRR portera' la linea Pescara-Roma. Ma sono entrambi lontano da Pennapiedimonte...). In confronto, riacquistare la "Sovranità Digitale", a livello Europeo, è una passeggiata.... (non sono ironico!).


Una terza via sarebbe il mio lavoro: d'estate mi capita spesso di lavorare seduto al tavolino di fronte la finestra del soggiorno, a Pennapiedimonte. E (oltre ad interrogarmi su cosa si perdono coloro che vivono in citta') penso che potremmo vivere anche li, sostentati unicamente dal mio lavoro. Mi sento fortunato, per questo. Ma 70 anni fa, era normale (a Pennapiedimonte, e in moltissimi altri posti) che moglie e figli fossero entita' funzionali alla gestione domestica e poco piu'. Oggi (fortunatamente!) tutti vogliono lavorare [inclusa mia moglie] e tutti _devono_ studiare (scuola dell'obbligo, di fatto fino a 18 anni!). Quindi, semplicemente.... non si puo' fare. Forse se ne riparlera' quando andro'/andremo in pensione... (forse!)

Bye,
DV


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Pennapiedimonte#Evoluzione_demografica
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Alanno#Evoluzione_demografica
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Scanno#Evoluzione_demografica
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Castelli_(Italia)#Evoluzione_demografica
[5-1] https://www.tuttitalia.it/comuni-per-fasce-demografiche/
[5-2] https://www.quora.com/What-are-some-non-touristy-places-and-things-to-do-in-Italy/answer/Damiano-Verzulli




jc




On 24/03/22 11:21, Andrea Trentini wrote:
On 24/03/2022 11:12, J.C. DE MARTIN wrote:
Nella mia ignoranza ho scoperto solo da poco questo articolo
del 1973 di André Gorz, intitolato: "L’ideologia sociale dell'automobile":
https://www.slow-news.com/lideologia-sociale-della-macchina/
Lo condivido in questa sede anche se non parla di digitale
perché mi sembra metodologicamente utile quando si riflette
di tecnologia (digitale incluso). Mi scuso con chi già conosce il testo.

al di là del mio giudizio (totalmente negativo) sul testo, come lo intendi "applicare" al digitale?



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