ciao
personalmente ho un telefono e.foundation (degoogled) e uso SPID di sielte (non faccio promozione, solo info)
ciao, s.

On 03/02/22 09:56, Paolo Atzeni wrote:
Concordo con molte delle osservazioni, ma aggiungo una piccola cosa:
siamo sicuri che servano app (Google o altre) per attivare lo SPID?
Mi sembra che ci siano provider che inviano l'OTP con un SMS e
altri che “in alternativa alla app" [specifica] permettono di usarer una card o 
un dispositivo fisico.
Non faccio nomi e non dico che uno sia migliore dell’altro, ma mi sembra che 
qualche
alternativa all’uso delle app ci sia.
Saluti,
-PA



Il giorno 3 feb 2022, alle ore 09:46, Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it> ha 
scritto:

Conosco bene il tema in oggetto, in quanto lo scorso 02/01 mi sono 
DE-Googlizzato.

Di fatto, ho recuperato un vecchio smartphone e ci ho installato sopra una distribuzione 
Android "libera" (quella Open-Source) e:
1- NON ho configurato l'account Google;
2- NON ho installato le G-Apps [ossia tutto lo stack di applicativi e servizi 
cui molte app possono far riferimento];

Faccio notare che il punto 2 implica l'impossibilita' di utilizzo (fra gli 
altri) di Google Maps e Google Play Store.

È una esperienza che consiglio a tutti (specie ai NON tecnici), perché probabilmente è il 
sistema migliore (e piu' rapido) per capire quanto sia pervasiva (e subdola) la 
"dipendenza" che oggi il 99,9999% degli utilizzatori di smartphone Android (ed 
il 100% degli utilizzatore di iOS) subisce passivamente.

Il fatto che una delle mie banche (IntesaSanPaolo, ramo "privati") *NON* mi 
consenta più l'uso dell'APP... è un conto.

Il fatto che una banca dello stesso gruppo (IntesaSanPaolo, ramo "aziende") mi consenta l'uso 
dell'APP, ma "avvertendomi" che "..non supportiamo questo dispositivo..", è un 
interessante spunto di riflessione.

Ma il fatto che l'app InfoCERT (mio provider SPID) dica: "MyInfoCert non funzionerà 
senza Google Play Services, non supportati dal tuo dispositivo" è un altro conto 
ancora. Molto piu' grave.

Stante l'importanza di SPID, mi ero preparato e sapevo che con Lepida (nei confronti 
della quale mi levo il cappello) avrei potuto utilizzare SPID (in particolare, il secondo 
fattore di autenticazione) utilizzando _ESCLUSIVAMENTE_ tecnologie "open".

Ho quindi aperto un nuovo SPID con Lepida e, nel giro di pochissimo tempo, sono 
effettivamente riuscito a configurare il rispettivo servizio SPID **SENZA** utilizzare 
niente altro che uno smartphone "libero" e applicazioni F/OSS.

Questo aspetto mi ha fatto riflettere: probabilmente è la migliore dimostrazione di quel "pericolo di 
centralizzazione" cui Stefano Quintarelli ha fatto piu' volte riferimento. SPID è "distribuito" e cio' 
mi ha permesso di "cambiare provider", scegliendone uno che fosse "open-source friendly". Cosa 
sarebbe successo se SPID fosse stato centralizzato e l'unico provider... NON fosse stato open-source friendly?

Tutto cio' premesso....

Il 02/02/22 14:24, 380° ha scritto:
[...]
Questa è una storia di ordinaria sudditanza digitale imposta dai
burocrati che "fanno le cose" APPOSITAMNETE a metà [non venite a
dirmi che si tratta di ignoranza o stupidità, non credo
a Babbo Natale da un pezzo]

...non credo affatto a questo scenario di "sudditanza imposta 'by-design'". L'esperienza maturata 
[da esterno] dietro le scrivanie di un ufficio tecnico di un medio Ateneo Italiano... ed il confronto che ho 
sempre cercato con i miei "omologhi" in giro per il Paese.... ha fortemente radicato in me la 
convinzione che il problema è piu' complesso: da tempo si è persa la capacità di "governare" lo 
sviluppo ICT, a tutti i livelli; in particolare a quelli apicali.

La mancanza di "sensibilita' ICT" porta le governance a trattare l'IT come poco piu' che 
"accessorio" alla propria organizzazione. E di conseguenza, ad una disattenzione nella scelta dei propri 
dirigenti che produce conseguenze devastanti. Su questo punto, resta per me un "faro" la "Relazione 
della commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione e l’innovazione della PA" [*] che a pagina 139 
dice:

=============================

"La mancanza di adeguate competenze interne impedisce alla PA di contrattare 
adeguatamente con i fornitori, di progettare correttamente le soluzioni necessarie, 
di scrivere bandi di gara che selezionino il prodotto o il servizio piu' adeguato e 
aperto a nuove implementazioni [...]
La mancanza di competenze adeguate, soprattutto nei livelli apicali [...] porta 
 al rischio sistematico di impiego inefficiente di denaro pubblico, in alcuni 
casi vero e proprio spreco. [...]
L'analisi dei curricula dei responsabili della transizione digitale [RTD] rende difficile 
affermare che il comma 1ter dell'articolo 17 del CAD [...che ha istituito tale figura...] sia 
rispettato, e cioe' che "il responsabile dell'ufficio (...) è dotato di adeguate 
competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali", in alcuni casi per 
stessa ammissione dei responsabili durante le audizioni"

=============================

Come si fa, alla luce di quanto sopra, a sostenere che l'esistenza di dinamiche 
di lock-in da parte di Google rispetto ai servizi SPID sia _VOLUTA_?

Scusandomi per la citazione, il "Rasoio di Hanlon" mi pare decisamente piu' 
appropriato.

[...]
(c'è tanto da fare per le persone di buona volontà) ma siamo /zavorrati/ qui.

Sul fatto che ci sia tanto da fare... direi che su questa lista siamo tutti 
d'accordo.

Io, pero', continuo ad essere estremamente critico sul fatto che quello che si 
fa, è ancora poco. Molto poco. E ci sono moltissimi margini di miglioramento....

Sostenere di essere "zavorrati" è la scelta piu' semplice. Ridurre la dimensione della 
"zavorra" e spendere l'energia ritrovata in qualcosa di concreto.... è un'altra cosa.

Questa lista, le splendide persone che ne fanno parte, le discussioni che la animano.... 
il Centro Nexa... il contesto nel quale si muove (PoliTO)... Tutto questo è una miscela 
"esplosiva", dal potenziale enorme. Vorrei ci adoperassimo un po' tutti... ed 
un po' di piu'... a de-zavorrarci, per recuperare energie da spendere sui temi a noi cari.

A proposito: dato che la Relazione della Commissione Parlamentare è datata 
13/10/2020 e che la prima audizione (rif. pag. 145)risale a 11/2016... perche' 
non provare a sentire i componenti e, magari, organizzare un bel webinar di 
approfondimento/discussione con loro? Il Centro NEXA avrebbe certamente 
l'autorita' per farlo... :-)

Un caro saluto,
DV



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