Concordo con molte delle osservazioni, ma aggiungo una piccola cosa: 
siamo sicuri che servano app (Google o altre) per attivare lo SPID?
Mi sembra che ci siano provider che inviano l'OTP con un SMS e 
altri che “in alternativa alla app" [specifica] permettono di usarer una card o 
un dispositivo fisico.
Non faccio nomi e non dico che uno sia migliore dell’altro, ma mi sembra che 
qualche 
alternativa all’uso delle app ci sia.
Saluti,
-PA



> Il giorno 3 feb 2022, alle ore 09:46, Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it> 
> ha scritto:
> 
> Conosco bene il tema in oggetto, in quanto lo scorso 02/01 mi sono 
> DE-Googlizzato.
> 
> Di fatto, ho recuperato un vecchio smartphone e ci ho installato sopra una 
> distribuzione Android "libera" (quella Open-Source) e:
> 1- NON ho configurato l'account Google;
> 2- NON ho installato le G-Apps [ossia tutto lo stack di applicativi e servizi 
> cui molte app possono far riferimento];
> 
> Faccio notare che il punto 2 implica l'impossibilita' di utilizzo (fra gli 
> altri) di Google Maps e Google Play Store.
> 
> È una esperienza che consiglio a tutti (specie ai NON tecnici), perché 
> probabilmente è il sistema migliore (e piu' rapido) per capire quanto sia 
> pervasiva (e subdola) la "dipendenza" che oggi il 99,9999% degli utilizzatori 
> di smartphone Android (ed il 100% degli utilizzatore di iOS) subisce 
> passivamente.
> 
> Il fatto che una delle mie banche (IntesaSanPaolo, ramo "privati") *NON* mi 
> consenta più l'uso dell'APP... è un conto.
> 
> Il fatto che una banca dello stesso gruppo (IntesaSanPaolo, ramo "aziende") 
> mi consenta l'uso dell'APP, ma "avvertendomi" che "..non supportiamo questo 
> dispositivo..", è un interessante spunto di riflessione.
> 
> Ma il fatto che l'app InfoCERT (mio provider SPID) dica: "MyInfoCert non 
> funzionerà senza Google Play Services, non supportati dal tuo dispositivo" è 
> un altro conto ancora. Molto piu' grave.
> 
> Stante l'importanza di SPID, mi ero preparato e sapevo che con Lepida (nei 
> confronti della quale mi levo il cappello) avrei potuto utilizzare SPID (in 
> particolare, il secondo fattore di autenticazione) utilizzando 
> _ESCLUSIVAMENTE_ tecnologie "open".
> 
> Ho quindi aperto un nuovo SPID con Lepida e, nel giro di pochissimo tempo, 
> sono effettivamente riuscito a configurare il rispettivo servizio SPID 
> **SENZA** utilizzare niente altro che uno smartphone "libero" e applicazioni 
> F/OSS.
> 
> Questo aspetto mi ha fatto riflettere: probabilmente è la migliore 
> dimostrazione di quel "pericolo di centralizzazione" cui Stefano Quintarelli 
> ha fatto piu' volte riferimento. SPID è "distribuito" e cio' mi ha permesso 
> di "cambiare provider", scegliendone uno che fosse "open-source friendly". 
> Cosa sarebbe successo se SPID fosse stato centralizzato e l'unico provider... 
> NON fosse stato open-source friendly?
> 
> Tutto cio' premesso....
> 
> Il 02/02/22 14:24, 380° ha scritto:
>> [...]
>> Questa è una storia di ordinaria sudditanza digitale imposta dai
>> burocrati che "fanno le cose" APPOSITAMNETE a metà [non venite a
>> dirmi che si tratta di ignoranza o stupidità, non credo
>> a Babbo Natale da un pezzo]
> 
> ...non credo affatto a questo scenario di "sudditanza imposta 'by-design'". 
> L'esperienza maturata [da esterno] dietro le scrivanie di un ufficio tecnico 
> di un medio Ateneo Italiano... ed il confronto che ho sempre cercato con i 
> miei "omologhi" in giro per il Paese.... ha fortemente radicato in me la 
> convinzione che il problema è piu' complesso: da tempo si è persa la capacità 
> di "governare" lo sviluppo ICT, a tutti i livelli; in particolare a quelli 
> apicali.
> 
> La mancanza di "sensibilita' ICT" porta le governance a trattare l'IT come 
> poco piu' che "accessorio" alla propria organizzazione. E di conseguenza, ad 
> una disattenzione nella scelta dei propri dirigenti che produce conseguenze 
> devastanti. Su questo punto, resta per me un "faro" la "Relazione della 
> commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione e l’innovazione 
> della PA" [*] che a pagina 139 dice:
> 
> =============================
> 
> "La mancanza di adeguate competenze interne impedisce alla PA di contrattare 
> adeguatamente con i fornitori, di progettare correttamente le soluzioni 
> necessarie, di scrivere bandi di gara che selezionino il prodotto o il 
> servizio piu' adeguato e aperto a nuove implementazioni [...]
> La mancanza di competenze adeguate, soprattutto nei livelli apicali [...] 
> porta  al rischio sistematico di impiego inefficiente di denaro pubblico, in 
> alcuni casi vero e proprio spreco. [...]
> L'analisi dei curricula dei responsabili della transizione digitale [RTD] 
> rende difficile affermare che il comma 1ter dell'articolo 17 del CAD [...che 
> ha istituito tale figura...] sia rispettato, e cioe' che "il responsabile 
> dell'ufficio (...) è dotato di adeguate competenze tecnologiche, di 
> informatica giuridica e manageriali", in alcuni casi per stessa ammissione 
> dei responsabili durante le audizioni"
> 
> =============================
> 
> Come si fa, alla luce di quanto sopra, a sostenere che l'esistenza di 
> dinamiche di lock-in da parte di Google rispetto ai servizi SPID sia _VOLUTA_?
> 
> Scusandomi per la citazione, il "Rasoio di Hanlon" mi pare decisamente piu' 
> appropriato.
> 
>> [...]
>> (c'è tanto da fare per le persone di buona volontà) ma siamo /zavorrati/ qui.
> 
> Sul fatto che ci sia tanto da fare... direi che su questa lista siamo tutti 
> d'accordo.
> 
> Io, pero', continuo ad essere estremamente critico sul fatto che quello che 
> si fa, è ancora poco. Molto poco. E ci sono moltissimi margini di 
> miglioramento....
> 
> Sostenere di essere "zavorrati" è la scelta piu' semplice. Ridurre la 
> dimensione della "zavorra" e spendere l'energia ritrovata in qualcosa di 
> concreto.... è un'altra cosa.
> 
> Questa lista, le splendide persone che ne fanno parte, le discussioni che la 
> animano.... il Centro Nexa... il contesto nel quale si muove (PoliTO)... 
> Tutto questo è una miscela "esplosiva", dal potenziale enorme. Vorrei ci 
> adoperassimo un po' tutti... ed un po' di piu'... a de-zavorrarci, per 
> recuperare energie da spendere sui temi a noi cari.
> 
> A proposito: dato che la Relazione della Commissione Parlamentare è datata 
> 13/10/2020 e che la prima audizione (rif. pag. 145)risale a 11/2016... 
> perche' non provare a sentire i componenti e, magari, organizzare un bel 
> webinar di approfondimento/discussione con loro? Il Centro NEXA avrebbe 
> certamente l'autorita' per farlo... :-)
> 
> Un caro saluto,
> DV
> 
> 

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