Salve Fiorella,

On Mon, 03 Jan 2022 00:01:45 +0100 fiorella de cindio wrote:
> Ho scritto queste considerazioni nel corso dell'’ultimo mese, dopo
> aver letto la mozione del GRIN-GII con l’'intento di contribuire ad
> una discussione di grande importanza.

Ti ringrazio anzitutto per questo contributo.

L'unanimità su un qualsiasi tema è sempre indice di un problema, sia
esso mancanza di esperienza concreta della questione o mancanza di
libertà.


Nel merito, apprezzo le tue considerazioni, ma non credo che il modo
migliore per diffondere consapevolezza dei rischi del voto elettronico
sia adottarlo in contesti "sperimentali" per "vedere l'effetto che fa".
:-)

Più nello specifico:

- Sulla prima considerazione, è vero, anche il voto cartaceo può essere
  informaticamente attaccabile sia attraverso l'uso delle preferenze
  per firmare il voto (non dovrebbe essere permesso di introdurre più
  di un singolo segno per cartella), sia attraverso le foto (che però
  sono aggirabili annullando la sceda dopo aver preso la foto... una
  mitigazione dolorosa ma efficace per danneggiare chi gioca sporco).
  E se puoi votare "nel tinello di casa potenzialmente sotto gli occhi
  di parenti e ‘amici’" nel voto per posta (che in effetti è esso
  stesso una grave vulnerabilità del sistema introdotta scientemente da
  un ex fascista [1] durante il governo di un ex P2-ista) puoi farlo 
  anche con una app/sito web.
  
  Tuttavia c'è una questione di costi e di scala che riduce la validità
  dell'obiezione: la natura distribuita del voto cartaceo, rende
  estremamente costosi attacchi su vasta scala!
  E se possono costringerti a prendere una foto in cabina, possono
  costringerti a registrare la procedura di voto casa.
  E come annulli in tal caso il tuo voto? Anche la mitigazione verrebbe
  meno.

  Dunque è vero, il voto cartaceo è imperfetto, ma quello elettronico
  ne riproduce TUTTI i difetti e ne introduce di nuovi e molto peggiori
  perché su scala complessiva. [2]

- Sulla seconda considerazione: i limiti dei sistemi di voto elettronico
  sono strutturali: non è tecnicamente possibile garantire
  contemporaneamente la segretezza del voto ed il suo conteggio.

  Dunque che fine ha "sperimentare" un software quando sai a priori 
  che non può funzionare? E perché sperimentarlo su persone con
  disabilità?

  Supponi che, a causa di un errore nella sperimentazione, il software
  SEMBRI funzionare: quale futuro Governo "che chiede pieni poteri" si
  preoccuperebbe dei problemi sollevati da "vetusti professoroni" che
  si lamentano della inadeguatezza dell'esperimento?

- Sulla terza considerazione: l'informatica non ha bisogno di
  sperimentazioni sul voto di un paese democratico per "mangiarsi
  il mondo".

  Qualunque processo che può essere automatizzato, nel lungo periodo,
  lo sarà. Il problema è sempre solo chi trarrà beneficio da tale
  automatizzazione.

  Non vedo però come il nesso logico fra voto online e voto fuori dalla
  residenza dove si è conosciuti: come la sperimentazione di uno
  faciliterebbe l'esercizio dell'altro (che pure pone alcuni rischi)?  


Per riprendere le tue parole, "specie in un Paese come il nostro che
soffre di un grave ritardo nell’innovazione digitale", il voto online
pone rischi che superano di gran lunga le opportunità.

Laddove spesso persino gli informatici di professione si fanno guidare
dall'hype, i cittadini ed i politici che li rappresentano NON dispongono
degli strumenti per giudicare una sperimentazione informatica.

PRIMA di sperimentare il voto online, bisognerebbe mettere tutti i
cittadini in condizione di ispezionare il binario in esecuzione sulla
macchina di voto di comprendere i protocolli utilizzati e di analizzare
il sistema cibernetico che tale software realizza.

Altrimenti rimane vero "che introdurre l’uso di sistemi di voto
elettronico nelle elezioni politiche rischi di mettere a repentaglio le
basi fondanti della nostra democrazia.


Giacomo

PS:

Aggiungo una considerazione più epistemiologica che politica.
Tu scrivi:

> Insomma con l’approccio proprio di una disciplina scientifica quale
> l’informatica e’.

Mi piacerebbe che elaborassi sul punto: come il metodo scientifico
sperimentale viene applicato nell'informatica contemporanea?

Io programmo da 20 anni in una enorma varietà di contesti, locali e
globali, e non ho MAI visto applicare il metodo scientifico, con la
formulazione di ipotesi falsificabili, la progettazione di esperimenti
capaci di falsificarle, la loro esecuzione e la pubblicazione di
risultati con il confronto pubblico su di essi.

La cosa più simile (ma non equivalente) è il Test Driven Development
[3], ma con alcune differenze sostanziali:

- il fenomeno da studiare non esiste ancora alla progettazione del test
- tale fenomeno è creato dall'uomo
- ancora troppo spesso, il risultato dell'esperimento, così come della
  attività di sperimentazione (ovvero il sorgente) non è pubblicato per
  peer review da parte della comunità di informatici [4]

Anche questo processo, tuttavia, è applicato in modo incompleto ed
impreciso nella stragrande maggioranza dei casi [5].


Dunque l'informatica non è un scienza.
Quanto meno, non l'informatica contemporanea.

Detto questo la scienza usa l'informatica e talvolta l'informatica
può adottare il metodo scientifico in determinati contesti (ad esempio
la progettazione di interfacce grafiche).

Ma ciò non la rende una scienza più di quanto non siano scienze la
matematica o la filosofia.


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Mirko_Tremaglia

[2] Per rimuovere alcuni di tali difetti, i software di democrazia
    liquida prevedono il voto palese, ma questo è applicabile in
    un contesto in cui il potere in gioco è minimo, ma non
    funzionerebbe in un contesto politico/istituzionale.

[3] https://en.wikipedia.org/wiki/Test-driven_development

[4] con la ovvia eccezione del software libero e (talvolta) del
    software open source.

[5] Ne avevo scritto anni fa, nell'ambito di un dibattito con alcuni
    colleghi e sostanzialmente non è cambiato nulla da allora
    http://epic.tesio.it/2013/04/18/stupidity-considered-harmful.html
_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to