Certo Damiano,

l'idea è di raccogliere sottoscrizioni, sia da singoli che da enti.

Ci stiamo organizzando, vi farò sapere.

Ciao, Enrico


Il 18/12/2021 15:23, Damiano Verzulli ha scritto:
È utile/desiderato/possibile "sottoscriverlo"?

Cioe': chi --come me-- condividesse il 100% del documento, puo' contribuire in 
qualche modo a promuoverlo?

Saluti,
DV


Il 18/12/21 14:14, J.C. DE MARTIN ha scritto:

Gruppo di Ingegneria Informatica

Gruppo di Informatica

Mozione sul Voto Elettronico
(approvata dalle Assemblee GII del 16 novembre e GRIN del 29 ottobre 2021)

Il 9 luglio 2021 il Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro per 
l’Innovazione Tecnologia e la Transizione Digitale, ha approvato un decreto per 
la sperimentazione del voto elettronico in Italia1, con le relative 
linee-guida2, che punta a valutare modalità di espressione del voto in via 
digitale per le elezioni politiche ed europee e per i referendum previsti dagli 
articoli 75 e 138 della Costituzione. Successivamente, l’ambito della 
sperimentazione è stato esteso alle elezioni regionali e amministrative, con 
l’obiettivo di consentire la prima sperimentazione già nel 2022. Il decreto 
prevede che il voto venga espresso mediante una web application a cui 
l’elettore può accedere con qualsiasi dispositivo digitale collegato alla rete 
internet. Lo scopo dichiarato è quello di agevolare la possibilità di voto 
degli italiani all’estero e degli elettori fuori sede per motivi di lavoro, 
studio o cure mediche.

La comunità informatica italiana considera suo dovere sottolineare i rischi 
che accompagnano l’uso del voto elettronico nelle elezioni politiche. Pur 
ribadendo la necessità della ricerca su sistemi elettorali sicuri, riteniamo 
doveroso – sulla base degli innumerevoli risultati scientifici raccolti in 
questi anni3 – sottolineare i rischi di voto di scambio, di attacco e 
manipolazione (a fronte di un incerto aumento della partecipazione elettorale, 
allo stato attuale delle ricerche ancora non dimostrato), ma anche i rischi 
connessi a un modello elettorale in cui il cittadino non è grado di 
convincersi della veridicità del risultato delle elezioni e la conoscenza 
necessaria per i controlli è patrimonio solo di un ristretto gruppo di persone.

Il voto è soprattutto un esercizio sociale, prima che un fatto tecnico e 
tecnologico, al termine del quale è assolutamente fondamentale, per la tenuta 
della democrazia, che tutti gli interessati, soprattutto quelli sconfitti, 
accettino razionalmente il risultato finale come affidabile e veritiero. 
Un’elezione con un meccanismo tecnologico di voto che milioni di cittadini non 
sono in grado di comprendere e ritenere regolare, aprirebbe sicuramente la 
strada a contestazioni e minerebbe irrimediabilmente quella fiducia nel 
processo elettorale che è uno dei pilastri fondanti della democrazia. Queste 
considerazioni sono proprio quelle alla base della decisione della Corte 
Costituzionale tedesca di sancire la non costituzionalità in Germania del voto 
elettronico4.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici la nostra valutazione, 
coerentemente con quanto già espresso dalla comunità internazionale, può 
essere sintetizzata come segue5:

 *

    - tutti i sistemi e le tecnologie per la votazione su Internet sono al 
momento attuale inerentemente insicuri;

 *

    - non esiste alcuna evidenza tecnica che una qualunque tecnologia di 
votazione su Internet siasicura o possa essere resa tale in un prevedibile 
futuro, mentre al contrario tutta la ricerca attualmente esistente dimostra il 
contrario;

 *

    - l’eventuale ricorso a tecnologie basate su certificazione distribuita (ad 
esempio blockchain)non riduce gli elevati rischi di compromissione della

 *

    - nessuna app per la votazione con dispositivo mobile è sufficientemente 
sicura da permetternel’uso

 *

    - a prescindere dal tipo di tecnologia utilizzata, il voto da remoto non 
può soddisfare

    contemporaneamente il requisito di essere personale e di essere libero e 
segreto, rendendo impossibile soddisfare i vincoli costituzionalmente previsti 
a tutela del voto democratico.

    A oggi non esistono sistemi informatici completamente sicuri e le 
possibilità di successo di un attacco dipendono da quanto un attaccante è 
disponibile a investire e, quindi, da quanto si possa potenzialmente guadagnare 
dall’attacco. Ebbene, nel caso di elezioni politiche possono essere molti i 
soggetti interessati a investire molto per governare, controllare o 
destabilizzare una nazione. Un singolo individuo o un’agenzia di intelligence 
possono attaccare a distanza un’elezione online, modificando o filtrando le 
schede elettorali in modi non rilevabili e non correggibili o anche solo 
interrompendo l’elezione e creando scompiglio. E un attacco che abbia successo 
può comportare l’elezione di persone sbagliate, o falsare risultati di 
referendum. Riteniamo quindi che introdurre l’uso di sistemi di voto 
elettronico nelle elezioni politiche rischi di mettere a repentaglio le basi 
fondanti della nostra democrazia.

1 
https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2021-07/decreto_ministro_su_sperimentazione_voto_elettronico_9.7.2021.pdf
 2 
https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2021-07/linee_guida_voto_elettronico_decreto_9.7.2021.pdf

3 Un compendio dei problemi relativi all’uso delle tecnologie digitali in 
ambito elettorale si trova qua: http://www.csl.sri.com/neumann/risks-voting.pdf
4 
https://www.bundesverfassungsgericht.de/SharedDocs/Pressemitteilungen/EN/2009/bvg09-019.html
 5 https://www.aaas.org/programs/epi-center/internet-voting-letter



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