Il 26 novembre 2010 12:17, David Paleino <da...@debian.org> ha scritto:
> On Fri, 26 Nov 2010 12:09:18 +0100, niubii wrote:
>
>> Il giorno 26 novembre 2010 11:58, Infoweblan di Roberto Vito Gerardo <
>> vitorobe...@gmail.com> ha scritto:
>>
>> > niubii la tua proposta con il silenzio di tutti e' caduta nel vuoto......
>> >
>> > Mi dispiace, ....sono dalla tua parte per qualsiasi ulteriore
>> > iniziativa in tal senso.
>>
>> Ho la sensazione di aver toccato un nervo scoperto.
>> A me sembrava una cosa talmente banale, che risultava addirittura superfluo
>> discuterne.
>
> Mah, per me Simone lo è già il nostro rappresentante. Non c'è bisogno di 
> creare
> alcuna associazione, né di eleggerlo (semi-)ufficialmente.
>
> Perché non adottiamo la do-ocracy? In base a quello che uno fa, può
> rappresentarci o meno.

Condivido quello che dici, ma non è praticabile. Per poter scrivere
"Simone Cortesi - Rappresentante/Portavoce/Presidente di XYZ" ci vuole
1) una formalizzazione di XYZ, 2) un formalizzazione dell'incarico di
Rappresentante/Portavoce/Presidente all'interno di XYZ. Le
conclusioni, mi sembra, sono chiare:

1) non c'è una definizione di "comunità italiana di OSM"
2) non vale la pena creare un'associazione specifica per i
contributori di OSM Italia
3) senza formalizzazione, non si può creare una figura ufficiale
4) ognuno può parlare del progetto come gli pare, ma si prende la
responsabilità di ciò che dice.

Sono d'accordo anche sulla do-ocracy, ma continuiamo a rimanere nella
sfera del non-formale. Simone Cortesi va, fa, dice, tutti lo riteniamo
un punto di riferimento, ma è un primus inter pares, anzi in realtà
non è neanche un primus.

Ciao,

Simone S

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