Scusate se arrivo in ritardo, sono piuttosto pieno in queste settimane.
Però ci tenevo ad aggiungere qualcosa...

Il giorno sab, 01/11/2008 alle 10.34 +0100, Alessio Zanol ha scritto:
> Alle 10:29 di sabato 01 novembre 2008 Simone Cortesi ha scritto:
> 
> > Secondo me il limite sta nella sistematicita' con cui si fanno tali
> > cose. Se uno sviluppa un algoritmo che prende le immagini streetview e
> > ne desume la posizione, i nomi delle vie , i cassonetti
> > dell'immondizia; questo non è la stessa cosa che fare come fa luca che
> > controlla i sensi unici.
> >
> > la prima non è concessa, la seconda, sì.
> 
> Io son del parere invece che non si dovrebbe copiare nulla. Estremista? 
> esagerato? forse sì :)

Qual è la differenza tra "copiare" e "imparare e poi sfruttare ciò che
si è imparato"? Se io, consultando Google Maps, imparo che la traversa
di viale Tal Dei Tali si chiama via Tizio Caio, non posso più sfruttare
questa conoscenza per tutta la mia vita (non dire il nome della strada
dando indicazioni, non mettere la cosa su OSM, ...) perché ormai Google
mi possiede?

Secondo me c'è una differenza qualitativa tra il fare una copia
sistematica (che è, appunto, una copia) ed il consultare dei dati,
ancorché non liberi, ed imparare / memorizzare qualcosa per poi
utilizzare in qualsiasi modo ciò che si è imparato.

Ciaociao, Gio.
-- 
Giovanni Mascellani <[EMAIL PROTECTED]>
Pisa, Italy

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