[nexa] CfP Rivista di Digital Politics: Open Access

2023-05-20 Thread Mauro SANTANIELLO via nexa
Gentili colleghi,

segnalo un call for paper della Rivista di Digital Politics (Il Mulino) sui
temi dell'open access.

Il nuovo numero della rivista si propone di esplorare, tra gli altri, i
seguenti aspetti:

*Open source e tecnologie emergenti*, con un focus su Generative AI (e.g.,
OpenAi ChatGPT, etc.) e blockchain sia dal punto di vista dell’open access
dei codici che dei training dataset.
*Open source intelligence (Osint)*: strumenti, tecniche e applicazioni
nell’analisi delle informazioni open access, con particolare attenzione
alle pratiche e alle sfide dell’OSINT nel mondo accademico e nella ricerca
scientifica.
*Open access nella pubblica amministrazione*, comprese le normative sulla
protezione dei dati, l’utilizzo delle informazioni del settore
pubblico,l’equilibrio tra trasparenza e privacy, ecc.
*Open access e giornalismo*, il citizen journalism,giornalismo immersivo
ecc., anche dal punto di vista Osint e come i giornalisti possono
affrontare le sfide della gestione dei bias informativi.
*Open access e publishing*: politiche, modelli, esperienze/successi,
sostenibilità, proprietà intellettuale e diritto d’autore, prospettive
regionali.
*Open education*, politiche educative aperte, piattaforme open source,
metodi e  tecnologie emergenti educative aperte (Vr, Ar, Ai), Massive open
online courses  (Moocs), repository Open educational resources (Oer),
biblioteche digitali, impatto sulla scalabilità, inclusività e
sostenibilità dell’istruzione.

La nuova deadline per l'invio degli abstract è il *28/05/2023*.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui:
https://www.digitalpolitics.it/call-for-paper-n7/

Cordiali saluti,

Mauro Santaniello (PhD)

*Assistant Professor, Internet Governance and Digital PolicyDirector,
Internet & Communication Policy Centre (ICPC)*
*Scientific Coordinator, Salerno Winter School on Internet Governance
(SWING)*

*Associate Research Fellow, The United Nations University Institute on
Comparative Regional Integration Studies (UNU-CRIS)**Visiting Professor of
Internet Governance, Sciences Po Grenoble*

*Department of Business, Management and Information Systems (DISA-MIS)*
*Università degli Studi di Salerno *
*Via Giovanni Paolo II, 132 84084 Fisciano (SA) - Italy *

*E. msantanie...@unisa.it  *
*W. http://docenti.unisa.it/mauro.santaniello
*
*Skype: internetpolicy *
*T. twitter.com/webvoodoo *
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[nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La cosiddetta «intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto

2023-05-20 Thread Daniela Tafani
Buonasera.


Ho appena pubblicato un articolo che potrebbe essere di interesse per questa 
lista:




Vi sarei grata di qualsiasi commento o osservazione.


Qui  il riassunto:


I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere alcuni 
specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli esseri umani.
Nell’entusiasmo per i sistemi di apprendimento automatico, che hanno consentito 
questi genuini progressi, le grandi aziende tecnologiche hanno colto 
l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi 
«intelligenti». Hanno diffuso e messo in commercio, con la formula di marketing 
«intelligenza artificiale», sistemi di apprendimento automatico, per lo 
svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di svolgere o che 
semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo genere – 
costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono le auto a guida 
autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva e i generatori di linguaggio 
naturale.

Se la responsabilità per gli effetti ordinari di tali prodotti ricadesse sui 
produttori, la loro commercializzazione non sarebbe vantaggiosa. Per sfuggire 
alle loro responsabilità senza rinunciare a una fonte di enorme profitto, i 
giganti della tecnologia hanno diffuso una famiglia di narrazioni che danno 
forma alla percezione pubblica del rapporto tra etica, politica, diritto e 
tecnologia e costituiscono gli assiomi indiscussi di qualsiasi discorso 
pubblico. Sono così entrati a far parte del senso comune, tra gli altri, il 
principio di inevitabilità tecnologica, il mito dell’eccezionalismo 
tecnologico, il principio di innovazione e il mito del vuoto giuridico.

Alla tesi dell’eccezionalità delle nuove tecnologie, che renderebbe 
inapplicabili i sistemi normativi vigenti e gli ordinari criteri di 
attribuzione della responsabilità, si oppone oggi una crescente consapevolezza 
del fatto che i sistemi informatici sono artefatti, ossia prodotti, e che non 
c’è alcuna ragione per sottrarne la distribuzione e la commercializzazione alla 
legislazione ordinaria.

Un saluto,
Daniela





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Re: [nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La cosiddetta «intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto

2023-05-20 Thread Norberto Patrignani
Gent.ma Daniela Tafani, complimenti per il lucidissimo articolo,
una chiara risposta alla narrazione che vuole lasciare tutto in mano a mercato 
e tecnologia, oscurando educazione e norma (Lessig).
Grazie davvero per la condivisione
Norberto


From: nexa  on behalf of Daniela Tafani 

Sent: Saturday, May 20, 2023 11:01 PM
To: nexa@server-nexa.polito.it 
Subject: [nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La cosiddetta 
«intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto


Buonasera.


Ho appena pubblicato un articolo che potrebbe essere di interesse per questa 
lista:




Vi sarei grata di qualsiasi commento o osservazione.


Qui  il riassunto:


I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere alcuni 
specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli esseri umani.
Nell’entusiasmo per i sistemi di apprendimento automatico, che hanno consentito 
questi genuini progressi, le grandi aziende tecnologiche hanno colto 
l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi 
«intelligenti». Hanno diffuso e messo in commercio, con la formula di marketing 
«intelligenza artificiale», sistemi di apprendimento automatico, per lo 
svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di svolgere o che 
semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo genere – 
costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono le auto a guida 
autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva e i generatori di linguaggio 
naturale.

Se la responsabilità per gli effetti ordinari di tali prodotti ricadesse sui 
produttori, la loro commercializzazione non sarebbe vantaggiosa. Per sfuggire 
alle loro responsabilità senza rinunciare a una fonte di enorme profitto, i 
giganti della tecnologia hanno diffuso una famiglia di narrazioni che danno 
forma alla percezione pubblica del rapporto tra etica, politica, diritto e 
tecnologia e costituiscono gli assiomi indiscussi di qualsiasi discorso 
pubblico. Sono così entrati a far parte del senso comune, tra gli altri, il 
principio di inevitabilità tecnologica, il mito dell’eccezionalismo 
tecnologico, il principio di innovazione e il mito del vuoto giuridico.

Alla tesi dell’eccezionalità delle nuove tecnologie, che renderebbe 
inapplicabili i sistemi normativi vigenti e gli ordinari criteri di 
attribuzione della responsabilità, si oppone oggi una crescente consapevolezza 
del fatto che i sistemi informatici sono artefatti, ossia prodotti, e che non 
c’è alcuna ragione per sottrarne la distribuzione e la commercializzazione alla 
legislazione ordinaria.

Un saluto,
Daniela





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Re: [nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La cosiddetta «intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto

2023-05-20 Thread Michele Pinassi via nexa
Non ho la presunzione di avere competenze per valutare nel dettaglio
l'interessante articolo condiviso, di cui ringrazio l'autrice.

Tuttavia credo che parliamo di realtà che hanno saputo sfruttare, nei
decenni precedenti, contesti deregolamentati per espandere la propria
influenza su scala planetaria, usando gli ingenti proventi economici
derivanti dalle loro attività per instaurare meccanismi di lobbying e
consolidare ancora di più la propria posizione dominante.

Posizione che, lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo con alcuni contesti
come l'annoso Privacy Shield e tutto ciò che ne è conseguito, porta a
piegare la normativa alla luce dello stato di fatto: realtà troppo grandi
da non poterne fare a meno, soprattutto e in particolare quando sono gli
stessi sistemi istituzionali ad usufruirne per i propri scopi.

ChatGPT e l'AI arrivano in un contesto già profondamente polarizzato da
questi grandi attori (GAFAM) ed è quindi praticamente inevitabile che possa
esserci una concentrazione di queste tecnologie nelle mani di pochi.

A cui, obtorto collo o no, le normative nazionali dovranno, a mio
modestissimo parere, piegarsi.

Del resto, se Google fosse stata cinese e non USA, probabilmente la storia
sarebbe stata diversa.

Buona domenica,
MP

Il Dom 21 Mag 2023, 08:40 Norberto Patrignani 
ha scritto:

> Gent.ma Daniela Tafani, complimenti per il lucidissimo articolo,
> una chiara risposta alla narrazione che vuole lasciare tutto in mano a
> mercato e tecnologia, oscurando educazione e norma (Lessig).
> Grazie davvero per la condivisione
> Norberto
>
> --
> *From:* nexa  on behalf of Daniela
> Tafani 
> *Sent:* Saturday, May 20, 2023 11:01 PM
> *To:* nexa@server-nexa.polito.it 
> *Subject:* [nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La
> cosiddetta «intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto
>
>
> Buonasera.
>
>
> Ho appena pubblicato un articolo che potrebbe essere di interesse per
> questa lista:
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> https://btfp.sp.unipi.it/it/2023/05/sistemi-fuori-controllo-o-prodotti-fuorilegge/
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>
> Vi sarei grata di qualsiasi commento o osservazione.
>
>
> Qui il riassunto:
>
>
> I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere
> alcuni specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli
> esseri umani.
> Nell’entusiasmo per i sistemi di apprendimento automatico, che hanno
> consentito questi genuini progressi, le grandi aziende tecnologiche hanno
> colto l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi
> «intelligenti». Hanno diffuso e messo in commercio, con la formula di
> marketing «intelligenza artificiale», sistemi di apprendimento automatico,
> per lo svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di
> svolgere o che semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo
> genere – costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono le auto a
> guida autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva e i generatori di
> linguaggio naturale.
>
> Se la responsabilità per gli effetti ordinari di tali prodotti ricadesse
> sui produttori, la loro commercializzazione non sarebbe vantaggiosa. Per
> sfuggire alle loro responsabilità senza rinunciare a una fonte di enorme
> profitto, i giganti della tecnologia hanno diffuso una famiglia di
> narrazioni che danno forma alla percezione pubblica del rapporto tra etica,
> politica, diritto e tecnologia e costituiscono gli assiomi indiscussi di
> qualsiasi discorso pubblico. Sono così entrati a far parte del senso
> comune, tra gli altri, il principio di inevitabilità tecnologica, il mito
> dell’eccezionalismo tecnologico, il principio di innovazione e il mito del
> vuoto giuridico.
>
> Alla tesi dell’eccezionalità delle nuove tecnologie, che renderebbe
> inapplicabili i sistemi normativi vigenti e gli ordinari criteri di
> attribuzione della responsabilità, si oppone oggi una crescente
> consapevolezza del fatto che i sistemi informatici sono artefatti, ossia
> prodotti, e che non c’è alcuna ragione per sottrarne la distribuzione e la
> commercializzazione alla legislazione ordinaria.
>
> Un saluto,
> Daniela
>
>
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>
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