Non ho la presunzione di avere competenze per valutare nel dettaglio l'interessante articolo condiviso, di cui ringrazio l'autrice.
Tuttavia credo che parliamo di realtà che hanno saputo sfruttare, nei decenni precedenti, contesti deregolamentati per espandere la propria influenza su scala planetaria, usando gli ingenti proventi economici derivanti dalle loro attività per instaurare meccanismi di lobbying e consolidare ancora di più la propria posizione dominante. Posizione che, lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo con alcuni contesti come l'annoso Privacy Shield e tutto ciò che ne è conseguito, porta a piegare la normativa alla luce dello stato di fatto: realtà troppo grandi da non poterne fare a meno, soprattutto e in particolare quando sono gli stessi sistemi istituzionali ad usufruirne per i propri scopi. ChatGPT e l'AI arrivano in un contesto già profondamente polarizzato da questi grandi attori (GAFAM) ed è quindi praticamente inevitabile che possa esserci una concentrazione di queste tecnologie nelle mani di pochi. A cui, obtorto collo o no, le normative nazionali dovranno, a mio modestissimo parere, piegarsi. Del resto, se Google fosse stata cinese e non USA, probabilmente la storia sarebbe stata diversa. Buona domenica, MP Il Dom 21 Mag 2023, 08:40 Norberto Patrignani <norberto.patrign...@polito.it> ha scritto: > Gent.ma Daniela Tafani, complimenti per il lucidissimo articolo, > una chiara risposta alla narrazione che vuole lasciare tutto in mano a > mercato e tecnologia, oscurando educazione e norma (Lessig). > Grazie davvero per la condivisione > Norberto > > ------------------------------ > *From:* nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> on behalf of Daniela > Tafani <daniela.taf...@unipi.it> > *Sent:* Saturday, May 20, 2023 11:01 PM > *To:* nexa@server-nexa.polito.it <nexa@server-nexa.polito.it> > *Subject:* [nexa] Sistemi fuori controllo o prodotti fuorilegge? La > cosiddetta «intelligenza artificiale» e il risveglio del diritto > > > Buonasera. > > > Ho appena pubblicato un articolo che potrebbe essere di interesse per > questa lista: > > < > https://btfp.sp.unipi.it/it/2023/05/sistemi-fuori-controllo-o-prodotti-fuorilegge/ > > > > > Vi sarei grata di qualsiasi commento o osservazione. > > > Qui <https://btfp.sp.unipi.it/it/front-page/>il riassunto: > > > I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere > alcuni specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli > esseri umani. > Nell’entusiasmo per i sistemi di apprendimento automatico, che hanno > consentito questi genuini progressi, le grandi aziende tecnologiche hanno > colto l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi > «intelligenti». Hanno diffuso e messo in commercio, con la formula di > marketing «intelligenza artificiale», sistemi di apprendimento automatico, > per lo svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di > svolgere o che semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo > genere – costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono le auto a > guida autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva e i generatori di > linguaggio naturale. > > Se la responsabilità per gli effetti ordinari di tali prodotti ricadesse > sui produttori, la loro commercializzazione non sarebbe vantaggiosa. Per > sfuggire alle loro responsabilità senza rinunciare a una fonte di enorme > profitto, i giganti della tecnologia hanno diffuso una famiglia di > narrazioni che danno forma alla percezione pubblica del rapporto tra etica, > politica, diritto e tecnologia e costituiscono gli assiomi indiscussi di > qualsiasi discorso pubblico. Sono così entrati a far parte del senso > comune, tra gli altri, il principio di inevitabilità tecnologica, il mito > dell’eccezionalismo tecnologico, il principio di innovazione e il mito del > vuoto giuridico. > > Alla tesi dell’eccezionalità delle nuove tecnologie, che renderebbe > inapplicabili i sistemi normativi vigenti e gli ordinari criteri di > attribuzione della responsabilità, si oppone oggi una crescente > consapevolezza del fatto che i sistemi informatici sono artefatti, ossia > prodotti, e che non c’è alcuna ragione per sottrarne la distribuzione e la > commercializzazione alla legislazione ordinaria. > > Un saluto, > Daniela > > > <https://btfp.sp.unipi.it/it/front-page/> > > > _______________________________________________ > nexa mailing list > nexa@server-nexa.polito.it > https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa >
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