Buonasera.

Ho appena pubblicato un articolo che potrebbe essere di interesse per questa 
lista:

<https://btfp.sp.unipi.it/it/2023/05/sistemi-fuori-controllo-o-prodotti-fuorilegge/>


Vi sarei grata di qualsiasi commento o osservazione.


Qui <https://btfp.sp.unipi.it/it/front-page/> il riassunto:


I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere alcuni 
specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli esseri umani.
Nell’entusiasmo per i sistemi di apprendimento automatico, che hanno consentito 
questi genuini progressi, le grandi aziende tecnologiche hanno colto 
l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi 
«intelligenti». Hanno diffuso e messo in commercio, con la formula di marketing 
«intelligenza artificiale», sistemi di apprendimento automatico, per lo 
svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di svolgere o che 
semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo genere – 
costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono le auto a guida 
autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva e i generatori di linguaggio 
naturale.

Se la responsabilità per gli effetti ordinari di tali prodotti ricadesse sui 
produttori, la loro commercializzazione non sarebbe vantaggiosa. Per sfuggire 
alle loro responsabilità senza rinunciare a una fonte di enorme profitto, i 
giganti della tecnologia hanno diffuso una famiglia di narrazioni che danno 
forma alla percezione pubblica del rapporto tra etica, politica, diritto e 
tecnologia e costituiscono gli assiomi indiscussi di qualsiasi discorso 
pubblico. Sono così entrati a far parte del senso comune, tra gli altri, il 
principio di inevitabilità tecnologica, il mito dell’eccezionalismo 
tecnologico, il principio di innovazione e il mito del vuoto giuridico.

Alla tesi dell’eccezionalità delle nuove tecnologie, che renderebbe 
inapplicabili i sistemi normativi vigenti e gli ordinari criteri di 
attribuzione della responsabilità, si oppone oggi una crescente consapevolezza 
del fatto che i sistemi informatici sono artefatti, ossia prodotti, e che non 
c’è alcuna ragione per sottrarne la distribuzione e la commercializzazione alla 
legislazione ordinaria.

Un saluto,
Daniela



<https://btfp.sp.unipi.it/it/front-page/>

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