> Il giorno 25/giu/2015, alle ore 23:40, Giovanni Porcari 
> <giovanni.porc...@softwell.it> ha scritto:
> 
> A mio avviso, per quel poco di tempo che ho affrontato il problema 
> chiacchierando con Gabriele,
> credo che la maggiore difficoltà sia quella di adattare un’interfaccia basata 
> sul punta e clicca,
> sul drag&drop, su un uso esasperato del mouse, su riquadri e griglie, nel 
> adattarla, dicevo
> per essere usabile da chi non ha la possibilità di usare questi mezzi.
> 
> Le gui di 20 anni fa erano infinitamente più semplici e il loro adattamento a 
> screen reader
> era molto più semplice.
> 
Uhm… Non era proprio così, perché 20 anni fa, anche gli SR erano infinitamente 
meno potenti. :)
Diciamo che, proprio 20 anni fa moriva il dos che era ben gestibile, come lo è 
adesso il terminale e lo sarebbe Linux, se sviluppassero di più le sintesi 
vocali. Ma passando alla grafica ovviamente le cose si complicano.

> Questo per dire che ci vorrebbe un serio lavoro non tanto per rendere in 
> qualche modo 
> compatibile una GUI visuale a un non vedente, quanto per fare interagire il 
> non vedente
> in modo ottimale con il model e dargli la possibilità nel minor numero di 
> passi di conseguire
> il risultato voluto.
> Ad esempio uno dei widget che usiamo quotidianamente e che volevo provare ad 
> implementare
> per Gabriele è la ‘dbselect’. Si tratta di un campo dove l’operatore digita e 
> una serie
> di RPC propone ad ogni tasto battuto un popup dove selezionare l’opzione 
> voluta.
> Immaginiamo la stessa cosa con uno screenreader su una tabella delle province 
> italiane.
> L’utente digita ‘M’ e la tendina mostra varie province che iniziano per M.
> Cosa dovrebbe fare lo screenreader ? Ad ogni tasto battuto dovrebbe leggere 
> il popup ?
No, in realtà è molto semplice.
Io digito la m, e lo SR mi dice: “18 province trovate”. Che io posso anche 
decidere di visualizzare premendo le frecce verticali.
Se premo freccia giù, la prima occorrenza riempie il campo d’immissione e, la m 
che ho scritto io, resta non evidenziata, mentre “odena”, è evidenziata così 
che se aggiungo ulteriori caratteri la sostituisco e continuo la digitazione.
Se invece continuo con freccia giù, “odena” viene sostituita con la seconda 
occorrenza e così via.
Se premo invio, o freccia a destra, accetto il suggerimento.

Questo sarebbe un sogno ad esempio, per scrivere codice Python, un IDE che mi 
aiutasse nell’inserimento di lunghe variabili già presenti nell’editor, o che 
mi permettesse di scorrere i membri di una classe, che magari non ho 
sott’occhio, dato che non ho un occhio! :)

Alcune rarissime App lo fanno: ad esempio Facebook sotto iOS, quando cerchi le 
persone: digito “Ba” e VoiceOver mi comunica che ha trovato varie decine di 
migliaia di risultati, che poi affina via via che inserisco testo. E se lascio 
il campo edizione per esplorare l’area di schermo sottostante, trovo le prime 
occorrenze in ordine alfabetico. Poi, a mio comodo posso cliccare una oppure 
tornare sul campo ad immettere altro testo.
In realtà, non dico tutto, ma molto si può fare… Se lo si vuole.
Qualcuno di voi conosce www.hattrick.org ?
E’ un manageriale di calcio online. Dal 2005 al 2011, sono stato un loro 
betatester assieme a molti altri ciechi di tutto il mondo. Quel team di ragazzi 
svedesi ci avevano ingaggiato e, cavolo, ci ascoltavano davvero.
Il loro sito per giocare era diventato un gioiello, dal punto di vista 
dell’accessibilità. Mai sperimentata una navigazione così facile e piacevole. A 
confronto, la pubblica amministrazione italiana è una giungla primordiale.
GB.
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