Il 11/03/25 11:20, 380° ha scritto:
«Falling on my head like a memory
Falling on my head like a new emotion»
(Eurythmics, 1984)

Ciao karlessi,

mi spiace ma siccome il mio alter ego è sistemista, mi parte un rant;
non ce l'ho con te ovviamente :-)


meno male, perché se ce l'avevi con me, ahi ahiahi :D

per me quello che dici è tutto condivisibile. ho una domanda:

chi è "Qualcuno (TM)"? scusa ma nella mi ignoranza ho bisogno di informazioni semplici non capisco i sottintesi. questo non lo capisco.

poi, c'è un ma. il "ma" è che i sistemisti ecc ecc vivono come gli altri all'interno di un sistema sociale. sociotecnico diciamo.

ecco, io non faccio il sistemista. sono una schiappa, epperò, purtroppo, mi ritrovo a farlo perché nelle scuole in cui ci chiamano (aziende, università, associazioni...) mi chiedono, come faccio a far questo e quello, che con gli strumenti che ho non ci riesco / mi fanno schifo / mi sento complice dei libertariani (broligarchs) / ecc ecc ?

allora facciamo delle demo di servizi. per qualche decina, qualche centinaia di utenti, per imparare. poi vediamo insieme cosa piace e cosa no, come modificare. e infine cerchiamo di indirizzarli verso strutture adeguate a fornire quei servizi su scala più ampia. esistono? non esistono? sì certo che ci vogliono i sistemisti. epperò la maggior parte di quelli che conosco lavorano per strutture gerarchiche (tecnoburocrazie inefficienti) nelle quali non hanno margini d'azione. a mio avviso, accentrare è sempre un problema, anche se "risolve" sul breve periodo alcune cose. tutto qui.

per questo, mi va benissimo che le persone si battano nelle istituzioni. magnifico. io però non sto in queste istituzioni (università, PA, ecc.): al limite ci collaboro, quando ci sono persone in grado di apprezzare il valore dell'autogestione.

anche quando dici che "NON è facile", sono d'accordo con te. ma il messaggio per me non è questo (questo l'abbiamo scritto e detto per vent'anni, non ha funzionato molto): il messaggio è invece che le persone singolarmente hanno un enorme potere, e possono imparare di più e meglio, e moltiplicare questo potere, insieme. le istituzioni in cui molte persone si trovano ad operare perlopiù "funzionano" nonostante se stesse: non grazie ai loro regolamenti deliranti e gerarchie di selezione del peggio (i prepotenti, gli yesmen, i delinquenti, i sociopatici, i forti con i deboli e deboli con i forti: quelli selezionati dal sistema per i gradini alti delle gerarchie), ma grazie a persone abili, capaci, e che nonostante tutto fanno le cose perbene. e che sono tantissime, ma, appunto, sono frustrate, quotidianamente.

venticinque anni fa non avevamo le reti wifi e facevamo le cantenne. la connettività, scarsa, andava a singhiozzo. quindici anni fa non avevamo gli smartphone, tantomeno "quasi" FLOSS. cinque anni fa dovevo lottare per convincere le persone a vedersi online per riunioni operative, evitando treni e arei... tutto ciò è potere. questo è il punto. people have the power. nulla è facile: ma tutto è possibile.


Spero che anche Damiano Verzulli, che è intervenuto in passato con
argomenti eminentemente sistemistici, abbia voglia di dire la sua in
merito.

karlessi <karle...@alekos.net> writes:

[...]

o che qualche ministro, o funzionario tiri fuori CINECA o simili
strutture per fornire programmi da costruirsi ad hoc, perlopiù
scarsamente utilizzabili [1]

beh... ma se invece ogni scuola si facesse un sistema proprio, F/LOSS,
autogestito, federabile, federato?

...e se venisse applicato il CAD (Codice dell'Amministrazione Digitale)?

E se fosse OBBLIGATORIO che ogni amministrazione pubblica acquisisse
SOLO software libero, così da poterlo studiare, modificare, bla bla bla
bla

Serve ancora spiegare perché il software libero offre un vantaggio
strategico di 3 ordini di grandezza maggiore rispetto a quello
proprietario? ...Sapendo _usare_ il codice sorgente, ovviamente.

sì. serve ancora. serve sempre. la memoria è un ingranaggio collettivo. settimana scorsa abbiamo partecipato a un master di editoria per la Treccani. ragazzi di venticinque anni sono caduti dalle nuvole alla notizia che esiste etherpad lite. banalità? forse. ora quelle persone hanno un'opportunità in più.


Scusa karlessi ma sono almeno 20 anni che osservo "il discorso" da
_dentro_ e da fuori e Qualcuno™ dovrebbe spiegarmi cosa non funziona tra
le ENUNCIAZIONI DI PRINCIPIO (tipo il CAD) e "the boots on the ground":
cos'è, le informazioni dal cervello non raggiungono le terminazioni
nervose dei muscoli?

...oppure è tutta una presa in giro e la NARRAZIONE politica è
completamente diversa dalla politica APPLICATA, che però non si deve
raccontare perché Qualcuno™ farebbe brutta figura, o peggio?


ancora, non so chi è Qualcuno, ma non m'importa. le organizzazioni gerarchiche sono disfunzionali: anche questo serve ancora ricordare, specie in una fase in cui i cosiddetti progressisti vagheggiano di uomini (o donne, basta che si comportino in maniera autoritaria) a guidare il riarmo, il nucleare (contro cui la popolazione si è già espressa), ecc.

con pochi soldini

già perché nella scuola (o nella PA in generale?) le cose fatte come si
deve vanno fatte con "quello che avanza" dalle altre spese.


"pochi soldini" è un'espressione infelice, me ne scuso. nel contesto, significa che una piccola organizzazione (scuola) può, nonostante le ristrettezze, liberarsi dalle pastoie tecniche ILLEGALI (infrastruttura tecnica GAFAM ecc.) in cui per ingenuità, insipienza, ecc ecc si è ritrovata.

...e se i soldi di 'sto STRAMALEDETTO PNRR fossero spesi per "opere"
strutturali, anche di infrastruttura informatica E di formazione,
anzichè buttarli nel cesso (so cosa dico) con iniziative estemporanee di
cui tra massimo 3 anni nessuno si ricorderà più?


"se fossero" suona velleitario. non mi aspetto niente da chi governa ecc. ma mi aspetto invece che le persone, appunto, riescano nonostante tutto a operare per un presente e futuro condiviso. perché hanno il potere di farlo, singolarmente e insieme.


e tanta voglia di voltare pagina, quindi impegno degli insegnanti, del
personale, degli studenti,

...di qualche sistemista [1] che sappia fare il suo lavoro no eh?
Magari con "paradigmi" al passo coi tempi tipo "Infrastructure As Code"
[2]?

Qualcuno™ mi potrebbe spiegare perché i progetti informatici nelle
scuole fino al secondo grado (e in UNI?) vengono _progettati_ e
implementati da insegnanti autodidatti senza una formazione
_sistemistica_ adeguata?  Persone che non hanno la più pallida idea
nemmeno di come si installi un sistema operativo, manco Windows?!?


non sempre. ma sì, certo, hai ragione: quasi sempre. IMHO è perlopiù il frutto maturo della tecnoburocrazia: gente con tante certificazioni tipo ECDL (ahahaha) che si trova a dover gestire cose ben oltre le proprie capacità.


Immagino che tu sappia di cosa si occupano _mediamente_ gli "animatori
digitali" nelle scuole vero?  Sito web della scuola (aggiornato coi
piedi) quando va bene, altrimenti "presenza social" a manetta... oltre
che _subire_ il software che fa funzionare il registro digitale.


già. me ne dispiaccio e facciamo il possibile per segnalare che sono comportamenti scorretti, talvolta illegali (adoro l'argomentazione illegalità, visto che è stata usata contro di me molto spesso!), oltre che promuovere roba tossica. e poi di solito la "colpa" viene data ai minori: siccome la cosa mi sollecita, ho scritto questo https://gliasinirivista.org/vietato-ai-minori/

Immagino che tu sappia che una mole non indifferente di materiale
didattico e di elaborati degli studenti finiscono in "cloud" /paralleli/
rispetto al registro digitale, semplicemente perché è FACILE.


anche nei progetti europei. roba di ricerca. magari persino scottante.

di tutti? non è poi così assurdo. per niente assurdo. si
facesse un SSO per ogni utente (no, senza SPID, grazie. ci sono sistemi
migliori), da cui accedere a un cloud - Moodle - videoconf - peertube -
mail, ecc ecc: tutte possibilità ormai alla portata di chiunque.

no per favore, non dire così che poi ci credono veramente!


magari. ci divertiremmo un mondo!

Per essere chiari: ovvio che installare e MANTENERE gli strumenti che
citi è _pragmaticamente_ ACCESSIBILE a tutti coloro che lo desiderano,
ma bisogna STUDIARE e decicarsi a quelle cose in modo _professionale_.

...cioè NON è facile come limitarsi a usare software - in genere
proprietario - gestito da altri: costa FATICA, tocca farsi un discreto
mazzo.

dai, non prendertela. lo so che è uno sbattimento. lo so che si ripetono sempre le stesse cose. ma questa è la storia, la storia vera, non la Storia che non esiste a parte nei libri dei vincitori. si dimentica, ed è importante ricordare perché la minestra riscaldata di ieri viene propinata oggi come grande novità ("armiamoci! e partite!"), magari con un po' di "IA", e costa molto più di ieri: ecco perché ci sta ri-raccontare. senza illusioni: ma anche senza rimpianti!

e poi, per farla semplice, che cosa vuoi dire alle persone più giovani (magari pure figli, nipoti, ecc.)? che vadano su Marte?

a me non interessa che ci siano i cartelli con scritto vietato scaricare immondizia, né le multe, la galera per chi inquina ecc. ci sono? OK, vabbè, ma...

a me interessa passare l'idea che se per strada (in spiaggia, in campagna, ovunque) una persona getta un mozzicone per terra, e io lo vedo, raccolgo il mozzicone e lo smaltisco adeguatamente. mi metto in mezzo: perché lo ritengo corretto, e basta. e mi repelle chi inquina. il resto sono scuse e scaricabarile.

così penso che sia corretto, oltre che figo e divertente, passare l'idea che le persone possono organizzarsi e gestire le loro comunicazioni e infrastrutture tecniche per vivere insieme a tutti i livelli, a prescindere da quello che racconta la vulgata dei miliardi che ci vogliono per organizzare qualsiasi cosa, della guerra imminente, ecc.

nota bene che ciò non è in contrasto con il "professionale". però il messaggio slitta da "devi fare fatica e diventare professionale o almeno affidarti a professionisti" a "è bello fare cose fighe con le persone e le tecnologie che ti piacciono, anche se si fa fatica è una figata"

chi hai mai provato a tirar su un muretto a secco con un "professionista" (che mai si definirebbe tale, ma lo è) insieme ad altre persone, è evidente. o anche qualsiasi altra attività che richieda competenze tecniche, organizzative e gestionali di gruppo - che richieda cioè anche persone capaci di pensare e operare a livello di sistema.

i sistemisti dei sistemi informativi non sono i primi di una nuova stirpe, ma gli ultimi di una lenta evoluzione: il fatto che stiano diventando sempre più verticalizzati e meno capaci di gestire cose dalla A alla Z è per me l'argomento di discussione (vedi Accenture e obbrobri analoghi) più stringente, perché se queste persone "dimenticano" come far funzionare il tutto in maniera diversa, allora si perde un altro pezzo di memoria.

sarà semplicistico. ma a me piace così :D

ciao ciao

k.



ci sono un sacco di aziende in grado di offrire servizi per
transizioni del genere.

sì ma anche solo gestire queste cose, ovvero gare d'appalto, capitolati,
bla bla bla, per le scuole è FATICOSO mentre copiaincollare il
capitolato fatto su misura per QUELO è FACILE... e nessuno è mai stato
non tanto licenziato per simili scelte, ma manco ha ricevuto una
lamentela!

di competenze (e quindi POTENZIALI aziende) per risolvere
_professionalmente_ i problemi informatici del pubblico e del privato
CON SOFTWARE LIBERO ce ne sono tantissime ma la stragrande maggioranza
sono ASFISSIATE e molte sono già belle che morte da tempo (non è un
problema solo del settore informatico)

[...]

Quindi la questione è politica, sociale e culturale: dall'alto (i
decisori) e dal basso (le persone che decidono di cambiare): non
tecnica.

ah beh, dovrebbe essere ovvio a chiunque ci capisca un minimo di
informatica che il problema NON è tecnico... e purtroppo non è sempre
così, c'è ancora chi è convinto che il software libero sia tecnicamente
inferiore

[...]

Un caro saluto, 380°


P.S.: comunque se davvero chi può finanziare il progetto lo volesse, non
ci vorrebbe niente per la PA mettere in piedi una infrastruttura
centralizzata di "registro elettronico" (che NON è solo un registro)
alternativa a quella del monopolista de facto, con solo software libero.
...ma 'sto tipo di discorso è già stato fatto più di una volta in
questa lista, comincio a sentirmi a disagio a ripetere le stesse cose
declinate in modi leggermente diversi.


[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Sistemista

[2] https://en.wikipedia.org/wiki/Infrastructure_as_code


--
"tecnologie conviviali - https://tc.eleuthera.it";

"tecnologie appropriate - https://alekos.net";

"pedagogia hacker - https://circex.org";

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