Salve.

Ho passato cinque anni della mia vita (2008-13) cercando di diffondere -- ben 
bloccato da un bel muro di gomma... -- l'idea di un americano di anni prima 
(1996), ovvero quello della "Customer Ownership of the Local Loop", il tutto 
dedicato a:
- In parte, rendere "diffuso" lo storico monopolio naturale dell'ultimo miglio;
- In parte, vedere se i cittadini fossero in grado di mettersi a realizzare un 
progetto comune partendo dal basso (nonostante l'età, ero ingenuo);
- In parte, lanciare un processo realmente democratico (e rivoluzionario), di 
cittadini che offrono servizi ai cittadini...

Trovate materiale qui:
http://www.ybnd.eu/docs/Mat_fibra.pdf

Il punto è che NON ritengo affatto che serva tanto conoscere "l'informatica" da 
parte dei cittadini, per difendersi dai poteri forti / monopoli (la predazione 
/ sfruttamento / manipolazione è la costante universale della storia, della 
quale la guerra è solo un esempio), quanto piuttosto "riappropriarsi del potere 
di comunicare", sul quale ricostruire una vera democrazia tramite un'economia 
di servizio reciproco.
Un link a latere, più vecchio, più diagnostico e meno visionario, soprattutto 
molto meno concreto, è questo:
http://www.ybnd.eu/docs/Soc_aper_adul.pdf

L'informatica è qualcosa di tecnico, che può servire per mille scopi (con un 
coltello ci tagli la carne, o sbudelli qualcuno; con l'informatica fai tanti 
bei discorsi su Internet / web, e poi finisci con il costruire fake news, e 
persino AI-based fake porn).
La comunicazione è qualcosa di sociale, ed è la prima cosa da disintermediare 
dal potere dei media (e relativi collegamenti con il potere).

Ovviamente, la mia iniziativa è finita nel nulla...
Però non possiamo continuare a discutere di "insegnare l'informatica" (...anche 
per evitare di far la figura del martello che vede tutti i problemi come dei 
chiodi).


  ----- Original Message ----- 
  From: Giacomo Tesio 
  To: nexa@server-nexa.polito.it 
  Sent: Monday, November 25, 2024 1:39 PM
  Subject: Re: [nexa] "Tecnologia, Democrazia e controllo sociale: da Rodotà 
all'era dellAI"


  Ciao Enrico e Nexa,

  Il 24 Novembre 2024 19:57:04 UTC, Enrico Nardelli <narde...@mat.uniroma2.it> 
ha scritto:
  > L'intervento di Charles Snow (autore del famoso libro "Le due culture") 
predisse 
  > un mondo in cui il software avrebbe regolato le nostre vite, ma mise 
  > in luce il rischio che chi avrebbe deciso cosa scrivere sarebbe stato al di 
  > fuori del processo democratico.
  > Per questo, riteneva necessario che ognuno avrebbe dovuto imparare
  > l'informatica, affinché si riuscisse ad avere un controllo dei cittadini su
  > questo processo che altrimenti rischiava di compromettere la democrazia.
  > Una visione ancora attualissima, ma ancora non realizzata fino al
  > momento in cui non insegneremo l’informatica nella scuola a tutti gli 
studenti.

  Più precisamente, fino al momento in cui ogni cittadino sarà in condizione
  di leggere e scrivere il software con cui interagisce.

  In una società cibernetica in cui il numero degli agenti automatici (software)
  è soverchiante rispetto al numero degli agenti autonomi (esseri umani)
  non ci può essere democrazia se pochi eletti  controllano gli automatismi che 
ne
  determinano l'evoluzione nel tempo.


  Giacomo

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