Andrea Barontini via nexa <nexa@server-nexa.polito.it> writes: > Giuste e utili precisazioni :)
così come è giusta e utile la precisazione che chiamarlo "chatcontrol" è /tecnicamente/ una _boiata_ il CSAM, uno degli ennemila acronimi burocratesi, si chiama "CLIENT side scanning", altro che "piattaforme" poi, CSAM o non CSAM, il "client side scanning" è già stato introdotto in Gran Bretagna, che però è fuori dalla EU... che culo eh! > Aggiungo solo relativamente al merito di aver allegerito l'attuale CSA, > un'inchiesta di Giacomo Zandonini e pubblicata da IRPI Media: > https://irpimedia.irpi.eu/sorveglianze-pericoli-nascosti-regolamento-anti-pedopornografia/ Uh _fondamentale_ questo riferimento, inchiesta /storica/ in questo contesto. (Ha solo rallentato lo spostamento della finestra di Overton?) Ai fini archivistici riporto qualche estratto: --8<---------------cut here---------------start------------->8--- Il pericolo della “porta sul retro” imposta dal regolamento europeo anti-pedopornografia Proposto dalla Commissaria Ue Johansson, rischia di mettere fine alla sicurezza delle comunicazioni private. Lo dicono gli esperti, mentre la Commissione minimizza. E si fa consigliare da società e enti non profit della Silicon Valley [...] CSAM, sigla che in inglese sta per child sexual abuse material, contenuti pedopornografici. Il regolamento proposto elabora un’architettura molto complessa, che crea delle basi legali per l’uso di sistemi di intelligenza artificiale capaci di individuare fotografie, video, audio e testi nei messaggi privati che potrebbero riferirsi sia a violenze che a tentativi di adescamento di minori. L’idea proposta dalla Commissione è di lasciare aperta una “porta sul retro” delle nostre comunicazioni online – backdoor è il termine informatico che indica un codice grazie al quale un utente può avere accesso completo a un sito, anche se privo di autorizzazioni – affinchè delle autorità preposte (forze di polizia e altri esperti) possano scandagliare i contenuti di app, siti o piattaforme [...] Nel gergo degli esperti di informatica, questo setaccio delle comunicazioni interpersonali è definito client-side scanning, scansione dal lato del cliente. [...] Grazie a centinaia di documenti ottenuti attraverso richieste di accesso agli atti, questa inchiesta durata nove mesi rivela chi sono i gruppi di interesse che si sono legati alla Commissione europea per promuovere il nuovo regolamento CSAM proposto dalla Commissaria Ylva Johansson. [...] la proposta di Johannson è eccessivamente «influenzata da società private che si presentano insieme a ong, ma di fatto agiscono come tech companies [...] La Commissione Ue, che è tenuta a garantire il massimo accesso alla documentazione che detiene e la trasparenza dei meccanismi decisionali, ha rifiutato di fornire ai giornalisti di questa inchiesta una serie di documenti che dettagliano le proprie relazioni con Thorn. Rifiuti in parte motivati con il fatto che «la diffusione delle informazioni ivi contenute pregiudicherebbe gli interessi commerciali dell’organizzazione», ovvero di Thorn. Solo dopo ripetute richieste e dopo l’intervento dell’Ombudsman Europeo, a inizio settembre la Commissione ha trasmesso una serie di scambi di email tra la Direzione generale per gli Affari interni, presieduta da Johansson, e Thorn. L’Ombudsman continua però a indagare sul motivo del rifiuto di divulgare una serie di altri documenti interni legati alla proposta di regolamento lanciata da Johansson. [...] Apple ha a lungo cercato di costruire un sistema di detection rispettoso della privacy per individuare immagini pedopornografiche salvate dagli utenti nella nuvola di sua proprietà, iCloud. [...] Apple ha però risposto che «la scansione dei dati privatamente archiviati in iCloud da tutti gli utilizzatori creerebbe nuove vulnerabilità da trovare e sfruttare per ladri di dati», riporta Wired. [...] Nel Regno Unito la Legge sulla sicurezza online, un dispositivo che ha diversi punti di contatto con la proposta Johansson, è stata varata il 21 settembre 2023 [...] Nel documento si legge anche che Thorn era interessata a capire come si sarebbero risolti «i rallentamenti nel processo che va dalla valutazione del rischio agli ordini di ricerca», ovvero ai mandati delle magistrature nazionali, in coordinamento con il Centro europeo immaginato dalla legislazione, nei confronti di piattaforme e app considerate a rischio e dunque obbligate a scansionare tutti i contenuti dei propri utenti. [...] Chi è a favore della proposta Johansson WeProtect Global Alliance: nasce da una serie di iniziative pubbliche, sponsorizzate dall’Ue e dai governi di USA e Gran Bretagna, che si fondono nel 2016 per poi trasformarsi in ente privato nel 2020, quando prendono il via le prime discussioni sulla nuova legislazione europea. Nonostante sia registrata in un’abitazione privata in una cittadina della campagna olandese, tra i membri della Global Alliance spiccano decine di governi, potenti agenzie di polizia (come il direttore dei servizi di polizia di Interpol e Dana Humaid Al Marzouqi, colonnella della polizia degli Emirati Arabi Uniti) e intelligence, manager del Big Tech, agenzie delle Nazioni Unite e ong. [...] [...] Brave Movement: il “movimento dei coraggiosi” è stato lanciato nel marzo 2022 da Together for Girls, una non profit statunitense, grazie a un finanziamento di 10,3 milioni di dollari che passa da Oak Foundation, importante ente caritatevole statunitense con sede in Svizzera. Fin da subito, il movimento gode di un accesso piuttosto unico alla Commissaria Johansson e al suo team. Un documento interno illustra la strategia di utilizzare le voci di vittime di abuso in modo da accrescere il supporto alla proposta di regolamento anti-CSAM [...] Europol, secondo il funzionario di cui è omesso il nome, non dovrebbe però perdere il suo primato. «Tutti i dati sono utili – si legge nel verbale dove si ricostruisce il suo intervento – e dovrebbero essere trasmessi alle forze dell’ordine; non ci dovrebbe essere un’attività di filtro del Centro, anche l’immagine più innocente potrebbe essere utile per le forze dell’ordine a un certo punto». [...] Rispetto alle richieste di omissis, il funzionario di Europol il cui nome è oscurato nel documento, Pariat ha spiegato di comprenderle, «ma ha evidenziato la necessità di essere realistici in termini di cosa ci si può aspettare, date le molte sensibilità sulla proposta e la necessità di comunicare in modo unitario e coerente sul tema». [...] Diversi assistenti parlamentari che hanno partecipato ai negoziati per l’adozione del testo finale del regolamento votato dal Parlamento europeo, hanno confermato che l’inchiesta è stata citata nelle fasi finali dell’iter legislativo e ha contribuito a introdurre una serie di misure nel testo, tra cui l’esclusione dei sistemi end-to-end encrypted dal campo di applicazione, e un maggiore controllo da parte della magistratura. Una serie di segnalazioni presentate all’Ombudsman Europeo, relative alla mancanza di trasparenza da parte della Commissione europea e di Europol e ai loro stretti legami con lobbisti e società hi-tech, hanno portato all’apertura di diverse procedure ispettive e di un‘indagine nei confronti di Europol. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- 1. ci sono sempre coinvolte ONG che garantiscono che è tutto fatto "per il bene dell'umanità". 2. la "trasparenza" che /propagandano/ a ogni livello istituzionale, dalla Commissione EU fino ai consigli comunali, è _solo_ gaslighting. 3. «Tutti i dati sono utili a un certo punto» alla _polizia_ (che è in buona sostanza organo di _governo_) [...] saluti, 380° -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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