Buongiorno,

le persone con il minimo sindacale di capacità di generalizzazione dei
concetti non faranno fatica a sostituire mentalmente, nel pezzo che
segue, i concetti "migranti", "rifugiati", "richiedenti asilo" [1] e
"controllo dell'accoglienza" con "gruppo di persone X" e "controllo dei
flussi (movimenti) [2] del gruppo di persone X" (ovviamente /sporche/
X).

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/09/il-corpo-come-passaporto-lincubo-biometrico-al-centro-del-sistema-di-accoglienza-dellue/7505495/

«Il corpo come passaporto: l’incubo biometrico al centro del sistema di
accoglienza dell’Ue".»

Laurence Meyer e Chloé Berthélémy (EDRI – European Digital Rights)
9 Aprile 2024

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  /Il prossimo 10 aprile, il *Parlamento europeo* darà il via libera
  definitivo al nuovo patto sulle migrazioni.  All'interno del testo si
  prevede anche la riforma dell'*Eurodac*, il database utilizzato per
  la gestione dei flussi di persone ai confini: l'intervento prevede,
  tra le altre cose, l'abbassamento dell'età per la sorveglianza
  biometrica sui migranti da 14 a 6 anni/. /Riceviamo e pubblichiamo
  l'analisi di *Laurence Meyer e Chloé Berthélémy (EDRI – European
  Digital Rights)*./

  …

  Il 10 aprile 2024 l'*Unione Europea voterà una nuova serie di riforme
  in materia di migrazione. Tra le tante modifiche controverse proposte
  nel *Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo*, una in particolare
  sembra essere passata inosservata: la riforma, apparentemente innocua,
  dell'*EURODAC*, la banca dati dell'UE per gestire i flussi migratori.

  Diverse associazioni e rappresentanti della società civile hanno
  motivo di temere che le modifiche proposte per l'*EURODAC (European
  Asylum Dactyloscopy Database)* possano contribuire significativamente
  all'aumento della violenza contro coloro che si spostano ai confini.

  La riforma dell'EURODAC, la cui istituzione risale a vent'anni fa,
  *trasformerà il database in una vera e propria arma tecnologica,*
  espressione delle politiche migratorie già ostili dell'UE.  L'EURODAC
  sfrutterà le più immorali tecnologie di sorveglianza esistenti – ossia
  quelle che consentono la cattura, l'elaborazione e l'analisi dei dati
  biometrici – per permettere agli Stati Membri di avere il pieno
  controllo sul corpo e sui movimenti dei migranti.

  Biometria per il controllo delle persone nere
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  Con la raccolta dei dati biometrici, per molti il corpo è da tempo
  diventato un “passaporto” personale.  Per “biometria” s'intende il
  processo di creazione di dati a partire dalle caratteristiche
  biologiche o fisiologiche di una persona.  *Impronte digitali, immagini
  facciali e scansioni dell'iride* sono tra le tipologie di dati
  biometrici più utilizzate dai governi per identificare in modo univoco
  una persona.

  Storicamente, l'identificazione di ogni singolo individuo è
  fondamentale per l'organizzazione del controllo statale e del potere
  sulla popolazione.  In particolare, consente alle autorità governative
  di rintracciare, monitorare e limitare i movimenti delle persone.

  Non sorprende che la biometria stia diventando *il fulcro
  dell'espansione dei sistemi di sorveglianza tecnologica degli Stati*
  e, ancor meno, che stia diventando parte delle politiche di controllo
  dell'immigrazione.  L'origine stessa della sorveglianza biometrica è
  da ricercare nelle pratiche coloniali di supremazia e discriminazione
  nei confronti di determinati gruppi di persone.

  In passato, fu la tratta transatlantica degli schiavi a fornire
  l'occasione per sviluppare tecnologie per marcare, identificare e
  rintracciare i prigionieri africani come proprietà su scala globale.

  I metodi di identificazione forense, che comprendevano la descrizione
  dettagliata delle caratteristiche facciali e corporee, le impronte
  digitali e le fotografie dei sospetti criminali, venivano applicati
  principalmente nelle colonie dell'Impero francese per garantire
  l'ordine e la continuità del regime coloniale.  Allo stesso modo, *i
  colòni britannici fecero partire il primo programma di identità
  biometrica su larga scala*, che raccoglieva le impronte digitali dei
  residenti dell'India conquistata.

  Ecco quindi come la registrazione biometrica in quanto sostituto dei
  documenti d'identità è diventata presto realtà per i corpi delle
  persone nere, specialmente per coloro che transitano al confine.

  Le politiche dell'Unione Europea non sono che la continuazione di
  questa Storia draconiana.  Basti pensare che la prima banca dati
  biometrica centralizzata dell'UE, l'EURODAC appunto, è stata creata
  per controllare i movimenti secondari dei richiedenti asilo
  all'interno dell'UE e per monitorare le persone che attraversano
  irregolarmente le frontiere esterne.

  Con la riforma in corso, l'identificazione di massa e sistematica dei
  richiedenti asilo, dei rifugiati e dei migranti mediante il
  trattamento dei dati biometrici diventerà la pietra angolare del
  disumano sistema di asilo dell'UE.

  La riforma dell'EURODAC peggiorerà i danni delle politiche migratorie
  (già violente) dell'UE
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  *Nonostante la riforma proposta sia stata presentata come *un «mero
  tecnicismo»*, il cambiamento in atto ha una connotazione in realtà
  fortemente politica: infatti, codificherà all'interno della
  tecnologia *il trattamento violento riservato ai migranti
  nell'UE*.  Ciò faciliterà enormemente fenomeni quali criminalizzazione
  sistematica, detenzione in condizioni simili a quelle del carcere ed
  espulsione rapida.

  Una delle modifiche che potenzialmente ampliano il campo di
  applicazione dell'EURODAC consiste nel catturare le immagini del volto
  delle persone (oltre alle impronte digitali).

  Secondo i politici responsabili, la raccolta di ulteriori dati
  biometrici sarebbe giustificata dal fatto che alcuni richiedenti
  asilo, in passato, hanno volontariamente bruciato o danneggiato le
  dita per alterare le impronte digitali ed evitare l'identificazione.

  Per coloro che transitano ai confini, *l'identificazione comporta il
  rischio imminente di essere trattenuti,* rispediti in un altro Stato
  dell'UE che magari hanno appena lasciato – in genere a causa delle
  pessime condizioni di accoglienza e delle scarse possibilità di
  integrazione – o di essere trasferiti nei cosiddetti «Paesi terzi
  sicuri», dove rischiano persecuzioni e torture.

  Se le persone sono costrette a farsi del male per evitare
  l'identificazione, non è forse il caso di riconsiderare le politiche
  migratorie, rendendole più umane?  Non per l'UE, che ha deciso di
  continuare a sorvegliare e a terrorizzare i migranti.

  L'EURODAC si sta inoltre trasformando in uno strumento di sorveglianza
  di massa, prendendo di mira un numero sempre maggiore di persone,
  compresi i bambini di 6 anni.  I deboli tentativi di esigere che la
  raccolta dei dati avvenga in modo «child-friendly» non sono stati
  sufficienti a cambiare l'esito della riforma.  I bambini saranno
  sottoposti a una procedura gravemente invasiva e ingiustificata, che
  di fatto li stigmatizzerà.

  Si consideri che nell'UE, i minori di 16 anni non sono nemmeno in
  grado di acconsentire liberamente al trattamento dei loro dati
  personali ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati
  (GDPR).  Tuttavia, ai bambini migranti verranno scansionati i volti e
  rilevate le impronte digitali nei campi di frontiera e nei centri di
  detenzione.

  Inoltre, le autorità di polizia potranno accedere ai dati dell'EURODAC
  senza dover rispondere a (quasi) nessuna condizione, trattando tutti i
  migranti con presunzione di illegalità.

  La riforma dell'EURODAC esemplifica i “due pesi e due misure” dell'UE
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  L'uso della sorveglianza biometrica nell'EURODAC ha un solo scopo:
  *aumentare il potere e il controllo sui migranti*, resi socialmente
  vulnerabili da politiche e pratiche migratorie immorali.  Si tratta di
  un impiego della tecnologia invasivo, sproporzionato alle reali
  esigenze dei governi e in pieno contrasto con gli elevati standard
  europei per la protezione dei dati personali.

  L'UE sta esplicitamente *elaborando un regime di eccezione nell'ambito
  del proprio quadro giuridico*, secondo il quale ai migranti
  spetterebbe un trattamento differenziato rispetto ai cittadini
  europei.

  La riforma dell'EURODAC è sintomo di una tendenza europea in rapida
  diffusione, quella della criminalizzazione e della logica della
  “polizia”.  L'UE unisce erroneamente i concetti di gestione dei flussi
  migratori e lotta alla criminalità considerando le persone in cerca di
  aiuto come minacce alla sicurezza di stato. Questo sguardo
  incriminante porta a presupposti discriminatori, che hanno come
  conseguenza l'iper sorveglianza e l'individuazione di migranti e
  minoranze etniche come obiettivo.

  Con l'enorme diffusione delle banche dati centralizzate, di cui
  l'EURODAC è un esempio lampante, *l'UE non può più nascondere le sue
  politiche da “due pesi e due misure”*.

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Qualunque persona pensi sia impossibile che un giorno possa essa stessa
far parte di un "gruppo indesiderato di persone X" per il solo fatto di
essere "dalla parte giusta"... non sta pensando abbastanza: «the answer
is blowin' in the wind» («No More Auction Block For Me.» [3])

Per approfondimenti in merito alla biometria identificativa, si veda:
https://en.wikipedia.org/wiki/Biometrics

In particolare mi preme sottolineare che l'identificazione (autenticata)
biometrica può tranquillamente INCLUDERE le caratteristiche
comportamentali:

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Behavioral characteristics are related to the pattern of behavior of a
person, including but not limited to mouse movement,[2] typing rhythm,
gait, signature, behavioral profiling, and voice. Some researchers have
coined the term behaviometrics to describe the latter class of
biometrics.

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Loving, 380°


[1] solo persone nere? o in generale discriminate... e povere?!?

[2] spostamenti delle persone discriminate?  flussi finanziari dei
poveri, anzi degli impoveriti?

[3] https://yt.artemislena.eu/watch?v=O0iyrTNKAOU
«No More Auction Block For Me (Many Thousand Gone)»
see 
https://en.wikipedia.org/wiki/Blowin%27_in_the_Wind#Origins_and_initial_response
also see https://en.wikipedia.org/wiki/Slave_market

-- 
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)

«Noi, incompetenti come siamo,
 non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»

Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
but very few check the facts.  Ask me about <https://stallmansupport.org>.

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