Buongiorno Daniela,

chiedo scusa se la faccio lunga, ma credo che un po' di contesto aiuti
la discussione.
Daniela Tafani <daniela.taf...@unipi.it> writes:

> Caro Maurizio,
>
> Il 05/04/2024 19:29, maurizio lana ha scritto:

[...]

>> perché mi pare che questo libro porti il discorso sull'IA in
>> territori a cui non avevamo mai pensato, tutti presi da altri aspetti
>> più evidenti/appariscenti.

Non ho letto il libro per cui non saprei proprio a quali territori a cui
non avevamo mai pensato si riferisca: Maurizio ti andrebbe di
specificare così magari possiamo meglio focalizzare l'eventuale
discussione?

[...]

> lo sviluppo dei sistemi di apprendimento automatico ha luogo entro una
> relazione, originaria e costitutiva, con l’apparato militare e i
> sistemi statali di sorveglianza.

Ci sono un'enormità di "cose" *mainstream* nel mondo, anche _culturali_,
che hanno una relazione costitutiva con l'apparato militare e i sistemi
di sorveglianza statali, i sistemi cosiddetti AI - compresi i dosiddetti
sistemi di apprendimento automatico - sono solo l'ultima delle cose in
ordine cronologico.

L'attuale regime mondiale atoricamente conosciuto è stato _plasmato_
(corrotto?) dalla relazione (NON originaria nè costitutiva) con
l'apparato milirare e i sistemi statali di sorveglianza, compresi
_tutti_ i *codici* che definiscono i termini della cosiddetta convivenza
sociale.

Quindi, è fuori di dubbio che esiste una tale relazione tra le "cose" e
come di _sviluppano_, ma credo che ben altra relazione esiste con come
le "cose" vengono _concepite_ (ideate? progettate?) e perché, a quale
scopo.

Non voglio (e non possiamo, "statutariamente") approfondire _quel_
discorso, andremmo davvero /antropologicamente/, anzi /archetipamente/,
troppo lontano, ma è giusto per dare il contesto nel quale queste "cose"
si _sviluppano_ in un certo modo piuttosto che in un *altro* modo.

> Su questa lista è stato segnalato un bel lavoro su questo tema:
> https://www.lem.sssup.it/WPLem/files/2023-47.pdf

Ammetto di non aver letto (o semplicemente me lo sono dimenticato) il
saggio, ma vorrei qui sommessamente /suggerire/ che lo _sviluppo_ del
computer come lo conosciamo oggi ebbe un notevole impulso *solo* grazie
alle ingenti risorse rese disponibili dai "military-industrial complex"
dei regimi che si stavano preparando a confrontarsi nella seconda guerra
mondiale:

https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_computing_hardware#Electromechanical_computers

A tal proposito si veda anche:
https://en.wikipedia.org/wiki/Konrad_Zuse#1939%E2%80%931945

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In 1939,  Zuse was called  to military service,  where he was  given the
resources  to  ultimately  build  the Z2.[18]  In  September  1940  Zuse
presented  the Z2,  covering  several  rooms in  the  parental flat,  to
experts  of  the Deutsche  Versuchsanstalt  für  Luftfahrt (DVL;  German
Research Institute for Aviation).[22]: 424  The Z2 was a revised version
of the Z1 using telephone relays.

In 1940, the German government began funding him and his company through
the Aerodynamische Versuchsanstalt (AVA, Aerodynamic Research Institute,
forerunner of the DLR),[24] which used his work for the production of
glide bombs. Zuse built the S1 and S2 computing machines, which were
special purpose devices which computed aerodynamic corrections to the
wings of radio-controlled flying bombs. The S2 featured an integrated
analog-to-digital converter under program control, making it the first
process-controlled computer.[25]: 75 

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Per capirci, lo Z2 è il parente stretto dello Z1, considerato il primo
computer programmabile elettromeccanico al mondo:
https://en.wikipedia.org/wiki/Z1_(computer)

In realtà il primo "programmable general purpose computer" (meccanico)
fu la "Analytical engine", che era Turing-complete [1] già nel 1837, ben
100 anni prima del _paper_ di Turing, che è del 1937.

https://en.wikipedia.org/wiki/Analytical_engine

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Babbage was never able to complete construction of any of his machines
due to conflicts with his chief engineer and inadequate funding.[7][8]
It was not until 1941 that Konrad Zuse built the first general-purpose
computer, Z3, more than a century after Babbage had proposed the
pioneering analytical engine in 1837.

[...] Babbage had conflicts with his chief engineer, Joseph Clement, and
ultimately the British government withdrew its funding for the project.

[...] Babbage developed some two dozen programs for the analytical
engine between 1837 and 1840, and one program later.[14][19] These
programs treat polynomials, iterative formulas, Gaussian elimination,
and Bernoulli numbers.[14][20]

[...]  Ada Lovelace, who had become interested in the engine eight years
earlier.[13] In recognition of her additions to Menabrea's paper, which
included a way to calculate Bernoulli numbers using the machine (widely
considered to be the first complete computer program)

(Babbage muore nel 1897, n.d.r.)

In 1878, a committee of the British Association for the Advancement of
Science described the analytical engine as "a marvel of mechanical
ingenuity", but recommended against constructing it. The committee
acknowledged the usefulness and value of the machine, but could not
estimate the cost of building it, and were unsure whether the machine
would function correctly after being built.

[...] As of May 2016, actual construction had not been attempted, since
no consistent understanding could yet be obtained from Babbage's
original design drawings. In particular it was unclear whether it could
handle the indexed variables which were required for Lovelace's
Bernoulli program.[34] By 2017, the "Plan 28" effort reported that a
searchable database of all catalogued material was available, and an
initial review of Babbage's voluminous Scribbling Books had been
completed.[35]

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In pratica è dal 1837 che non ci sono abbastanza incentivi manco per
/comprendere/ quella macchina :-); è evidente che lo sviluppo abortì
subito perché di calcolare i numeri di Bernoulli per uso
tecnico-scientifico non importava una mazza a coloro che avevano il
potere di finanziarne lo _sviluppo_.

Altro discorso, poi, è _per cosa_ vennero originariamente concepiti e
costruiti i primi "computing device" e come e _perché_ vennero
_sviluppati_:
https://en.wikipedia.org/wiki/Timeline_of_computing_hardware_before_1950

[...]

> Esprimere tale  relazione  con l’espressione “dual use” è fuorviante:

Eros contro Thanatos? [2]

> i sistemi  concepiti  per fini militari conservano l’impostazione, la
> concettualizzazione  degli oggetti di interesse, gli assunti normativi
> e  la logica originari.

Ho il serio dubbio che invece in moltissimi casi le "logiche originarie"
di molti sistemi concepiti per fini civili/scientifici (liberatori?)
siano state poi _corrotte_ quando potevano essere usate per fini
militari, _soffocate_ quando invece non erano adatte a quesi fini, se
non addirittura *in contrasto* con quei fini.

Nell'articolo IT di Wikipedia sulla storia del computer, mi ha colpito
la sezione dedicata al Memex [3], sezione non presente nella
corrispettiva pagina EN.  Esiste però un articolo EN sul Memex:

https://en.wikipedia.org/wiki/Memex

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Memex is a hypothetical electromechanical device for interacting with
microform documents and described in Vannevar Bush's 1945 article "As We
May Think". Bush envisioned the memex as a device in which individuals
would compress and store all of their books, records, and
communications, "mechanized so that it may be consulted with exceeding
speed and flexibility". The individual was supposed to use the memex as
an automatic personal filing system, making the memex "an enlarged
intimate supplement to his memory".[1] The name memex is a portmanteau
of memory and expansion.

[...] According to Bush, memex could become "a sort of mechanized
private file and library".[4] The memex device as described by Bush
"would use microfilm storage, dry photography, and analog computing to
give postwar scholars access to a huge, indexed repository of knowledge
any section of which could be called up with a few keystrokes."[5]

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Per chi se la fosse persa, "The mother of all demos" [4] dimostra
piuttosto inequivocabilmente che dal 9 Dicembre 1968 ad oggi qualcosa è
andato decisamente storto nello sviluppo dei sistemi
informatici... *centralizzati* (per proteggerci da noi stessi, sia
chiaro):

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In Engelbart's view, in order to steer society into the right use of
scientific knowledge derived from the war, that knowledge would need to
be better managed and regulated.

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Si veda anche:
https://en.wikipedia.org/wiki/Douglas_Engelbart#Guiding_philosophy
e
https://en.wikipedia.org/wiki/Douglas_Engelbart#Anecdotal_notes

Come si può facilmente notare, quindi, nel corso della storia sono state
_concepite_ molte tecnologie _liberatorie_: si sono poi sviluppate
(quasi) solo quando utili per i fini dai complessi militari-industriali
dei vari regimi, nel resto dei casi sono state ignorate o
deliberatamente soffocate.

Noi siamo storicamente ancora nel periodo post-bellico (o è
eterno-bellico?!?)

[...]

Loving, 380°


[1] cioè rispettava tutti i requisiti stabiliti per poter essere
definita una Universal Turing Machine:
https://en.wikipedia.org/wiki/Universal_Turing_machine

[2] sì, anche nell'informatica esiste da _sempre_ un conflitto
psicanalitico, anzi filosofico, tra Eros e Thanatos
https://en.wikipedia.org/wiki/Beyond_the_Pleasure_Principle

[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_computer#Il_Memex_(1932)

[4] https://en.wikipedia.org/wiki/The_Mother_of_All_Demos

-- 
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)

«Noi, incompetenti come siamo,
 non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»

Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
but very few check the facts.  Ask me about <https://stallmansupport.org>.

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