Recensione che invoglia ad approfondire, oltre a raccontare cose spesso viste all'interno degli Atenei ma su cui forse in troppo pochi hanno riflettuto, e cmq probabilmente non in chiave olistica.
Thanks Il 12/11/23 16:16, maurizio lana ha scritto: > Il 12/11/23 14:53, "J.C. DE MARTIN" <juancarlos.demar...@polito.it> ha > scritto: >> Date: Sun, 12 Nov 2023 14:31:09 +0100 >> From: "J.C. DE MARTIN"<juancarlos.demar...@polito.it> >> To: Nexa<nexa@server-nexa.polito.it> >> Subject: [nexa] "How a billionaire-backed network of AI advisers took >> over Washington" >> >> *How a billionaire-backed network of AI advisers took over Washington* >> >> /A sprawling network spread across Congress, federal agencies and think >> tanks is pushing policymakers to put AI apocalypse at the top of the >> agenda — potentially boxing out other worries and benefiting top AI >> companies with ties to the network./ > a proposito di "a sprawling network spread across Congress, federal > agencies and think tanks", segnalo questo articolo sul Domenicale del > Sole24ore di oggi 12 novembre:m Luigino Bruni. «La bolla delle società > di consulenza» che recensisce Mariana Mazzucato, Rosie Collington, Il > grande imbroglio, Laterza. > Mazzucato e Collington mostrano che è un problema che riguarda tutti > (che si presenta in tutti i paesi) > Maurizio > > «La nostra analisi dell’industria della consulenza traccia un quadro > cupo della situazione attuale. Tutti questi contratti con società che > interpretano i ruoli più vari (consigliere, legittimatrici di decisioni > controverse, appaltatrici di servizi esternalizzati) indeboliscono le > imprese, infantilizzano il settore pubblico e distorcono l’economia» (p. > 12). > È questa la tesi principale del bel libro di Mariana Mazzucato e Rosie > Collington, un saggio che tocca un tema decisivo e troppo trascurato del > capitalismo contemporaneo, perché le molte forme della consulenza sono > cresciute come un’edera attorno all’albero dell’economia e delle > istituzioni, ormai fanno parte del paesaggio e non riusciamo più a > percepirne la dimensione parassita e invasiva. Ma perché le società di > consulenza soprattutto le grandi compagnie globali – da strumento di > aiuto (come si presentano) sono, o dovrebbero essere, una debolezza di > imprese, governo e istituzioni? > E quando, e dove, e grazie a chi la consulenza da risorsa è diventata > una minaccia? E perché l’industria cresce così velocemente, con un > fatturato globale sfiora i mille miliardi di dollari l’anno? Il libro, > attraverso i vari capitoli (che sono forse troppi, con ripetizioni > evitabili, con molti dati-fatti e non abbastanza teoria che invece > potevamo aspettarci, visto l’alto profilo della Mazzucato), cerca di > rispondere esattamente a questa domanda cruciale. > Una premessa. > Nel XX secolo il paradigma dominante era la democrazia, e quindi la > partecipazione. Nel XXI secolo il paradigma vincente e quindi ormai > pervasivo è il business con le sue nuove élite e profeti: se vuoi fare > una cosa seria devi imitare le grandi imprese, e per imitarle devi > imparare da chi sa come si fanno le cose. > Una pervasività che dall’economia è emigrata ad ogni tipo di > istituzione, sempre più quelle politiche. Le autrici sono molto > preoccupate del crescente ruolo dei consulenti dentro Governi dei Paesi > e nelle istituzioni internazionali – e nelle Ong, nelle religioni e > nelle chiese, aggiungo io. Ecco allora splendere la figura del consulente > top-di-gamma, che, con spettacolari power point e citazioni ad effetto > di poeti e guru, si presenta come una figura di medico universale delle > istituzioni. In quanto tecnico non incontra la diffidenza che hanno > incontrato gli esperti di ieri (professori, intellettuali, persino > scienziati), perché i nuovi medici sono ideologicamente neutrali: > parlano in nome della oggettiva tecnica, e quindi le loro diagnosi e le > loro terapie sono auto-evidenti. > I due aspetti per me cruciali del libro sono l’infantilizzazione e > l’outsourcing delle competenze. L’infantilizzazione dei governi (cap. > 6), ma anche delle organizzazioni, nasce dalla progressiva riduzione di > autonomia delle imprese in mano alla consulenza. Ciò che all’inizio si > presenta come un aiuto al management, con il tempo diventa una presenza > via via più pervasiva e sostitutiva, che cresce insieme all’insicurezza > di imprenditori e management che, presto, si ritrovano a perdere > autonomia per le scelte più importanti. Si crea quella che le autrici > chiamano una versa e propria “dipendenza” (addiction) da consulenti, e, > come tutte le dipendenze, per mantenere domani la stessa soddisfazione > di oggi devo aumentare la dote. Ciò che nel Novecento era affidato al > management sta passando alla consulenza, in un contratto narcisistico > mutuamente vantaggioso, almeno così appare ad entrambe le parti – la > dipendenza perniciosa si rivela col tempo (p. 156). > La consulenza, poi, cresce soprattutto come risposta ad una domanda dal > mondo delle imprese e delle istituzioni: «l’offerta è una risposta ad > una domanda» (p. 104). E ciò perché la presenza delle grandi società di > consulenza svolge la funzione di certificazione di scelte delicate e > controverse, sulle quali le imprese-istituzioni sono insicure, in un > mercato e un mondo sempre più complesso. E così il consulente certifica – > come si certificano i bilanci – che quella scelta è seria, > tranquillizzando non solo gli stakeholders ma anche e soprattutto gli > stessi imprenditori e manager: «I consulenti vengono assoldati perché > possono fornire una legittimazione alle decisioni del manager» (p. 127). > L’infantilizzazione è dunque perdita di autonomia, di responsabilità e > di controllo sulle scelte che vengono “appaltate” a terzi; ma, e qui sta > il punto, una volta che la parte più importante delle dinamiche > aziendali sono esternalizzate le aziende perdono conoscenza, know-how e > know-why, e si ritrovano sempre più dipendenti da chi quelle conoscenze > le ha, e che usa spesso in conflitto oggettivo di interesse: le stesse > compagnie assistono i governi per ridurre le emissioni di CO2 e le > imprese che le aumentano (p. 241). Ecco perché la quota di valore > aggiunto che va alla consulenza non è tecnicamente profitto ma rendita > (pp. 103 e ss.). > L’esternalizzazione non si limita alle competenze, perché stiamo > assistendo anche ad outsourcing delle relazioni e delle emozioni > aziendali. Se ai consulenti di cui parla il libro aggiungiamo anche la > grande proliferazione di coach, counselor, psicologi del lavoro, > facilitatori, esperti di risoluzione di conflitti…, ci accorgiamo che le > imprese stanno rinunciando a gestire non solo strategie e governance: > stanno rinunciando a gestire anche le loro persone, soprattutto le loro > criticità e le fragilità, come hanno rinunciato alla mensa e alle > pulizie appaltandole ad agenzie esterne. Il consulente è un mediatore, a > cui io impresa do l’incarico di “toccarti” al mio posto, per evitare il > contagio della relazione. È una forma di immunitas, direbbe R. Esposito. > La consulenza è dunque buona solo se segue il “principio di > sussidiarietà”, se è di aiuto al management e non sostituto come invece > in genere accade, perché il mondo della consulenza è quasi per natura > anti-sussidiario – arriva con soluzioni e protocolli che troppo > velocemente applica alla realtà senza averla prima sufficiente e > adeguatamente auscultata. > C’è, infine, un altro grande pericolo che le autrici segnalano (insieme a > molti altri). È quello del potere senza rischio. Queste imprese di > consulenza influenzano e spesso dettano le scelte delle aziende ma non si > assumono le conseguenze di queste azioni. Si spezza così il nesso tra > potere e responsabilità, che era al cuore non solo delle imprese ma, > come dicono molte volte la Mazzucato e la Collington, della stessa > democrazia. > Il saggio è dunque un Sos politico e civile lanciato al cuore del nostro > capitalismo, che è stato sempre governato da élite (lo sapevano bene già > Pareto e Mosca nell’Ottocento), ma ora le élite sono sempre più > invisibili perché nascoste sotto la retorica della tecnica. > > Mariana Mazzucato, Rosie Collington Il grande imbroglio Laterza, pagg. > 352, € 26 > > > > > > > >> By Brendan Bordelon >> >> 10/13/2023 05:00 AM EDT >> >> An organization backed by Silicon Valley billionaires and tied to >> leading artificial intelligence firms is funding the salaries of more >> than a dozen AI fellows in key congressional offices, across federal >> agencies and at influential think tanks. >> >> The fellows funded by Open Philanthropy, which is financed primarily by >> billionaire Facebook co-founder and Asana CEO Dustin Moskovitz >> <https://www.openphilanthropy.org/about-us/> and his wife Cari Tuna, are >> already involved in negotiations that will shape Capitol Hill’s >> accelerating plans to regulate AI. And they’re closely tied to a >> powerful influence network that’s pushing Washington to focus on the >> technology’s long-term risks — a focus critics fear will divert Congress >> from more immediate rules that would tie the hands of tech firms. >> >> [...] >> >> continua qui: >> https://www.politico.com/news/2023/10/13/open-philanthropy-funding-ai-policy-00121362 >> >> >> >> -------------- next part -------------- >> An HTML attachment was scrubbed... >> URL:<http://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/attachments/20231112/7579ebf3/attachment-0001.htm> >> >> ------------------------------ >> >> Message: 2 >> Date: Sun, 12 Nov 2023 13:53:11 +0000 >> From: Roberto Dolci<rob.do...@aizoon.us> >> To: "J.C. DE MARTIN"<juancarlos.demar...@polito.it>, Nexa >> <nexa@server-nexa.polito.it> >> Subject: Re: [nexa] "How a billionaire-backed network of AI advisers >> took over Washington" >> Message-ID:<52dfb5fd4e954accbee3dddc0a8f2...@aizoon.us> >> Content-Type: text/plain; charset="utf-8" >> >> L’Executive Order contiene dei buoni principi ma sbaglia completamente >> l’approccio all’open source e specialmente al tema del controllo, favorendo >> le grandi multinazionali a discapito di piccole aziende, ricercatori e >> spinoff. Un pasticcio, di cui ho scritto su Zafferano.News ieri. >> Ciao >> Rob >> >> From: nexa<nexa-boun...@server-nexa.polito.it> On Behalf Of J.C. DE MARTIN >> Sent: Sunday, November 12, 2023 7:31 AM >> To: Nexa<nexa@server-nexa.polito.it> >> Subject: [nexa] " >> How a billionaire-backed network of AI advisers took over Washington >> >> A sprawling network spread across Congress, federal agencies and think tanks >> is pushing policymakers to put AI apocalypse at the top of the agenda — >> potentially boxing out other worries and benefiting top AI companies with >> ties to the network. >> >> By Brendan Bordelon >> >> 10/13/2023 05:00 AM EDT >> >> An organization backed by Silicon Valley billionaires and tied to leading >> artificial intelligence firms is funding the salaries of more than a dozen >> AI fellows in key congressional offices, across federal agencies and at >> influential think tanks. >> >> The fellows funded by Open Philanthropy, which is financed primarily by >> billionaire Facebook co-founder and Asana CEO Dustin >> Moskovitz<https://eu-west-1.protection.sophos.com?d=openphilanthropy.org&u=aHR0cHM6Ly93d3cub3BlbnBoaWxhbnRocm9weS5vcmcvYWJvdXQtdXMv&i=NjUwODJhZTVlMDVkNmYyNDlkNTNjOTcy&t=Rlk2VjlWMU1rRmJibnQvalFadngrM1pNUVJLR0hWMWVPc0o4TVlHcWllTT0=&h=e85ee7952bb4430eac0d2d552fb42b8a&s=AVNPUEhUT0NFTkNSWVBUSVZIDzAwy2k-XXZH0rKNiLigYOxy7SMx-hKRcpPSDBsvdy0OtlM8z7K-Dk9w-Tjog-M> >> and his wife Cari Tuna, are already involved in negotiations that will >> shape Capitol Hill’s accelerating plans to regulate AI. And they’re closely >> tied to a powerful influence network that’s pushing Washington to focus on >> the technology’s long-term risks — a focus critics fear will divert Congress >> from more immediate rules that would tie the hands of tech firms. >> >> [...] >> >> continua >> qui:https://www.politico.com/news/2023/10/13/open-philanthropy-funding-ai-policy-00121362<https://eu-west-1.protection.sophos.com?d=politico.com&u=aHR0cHM6Ly93d3cucG9saXRpY28uY29tL25ld3MvMjAyMy8xMC8xMy9vcGVuLXBoaWxhbnRocm9weS1mdW5kaW5nLWFpLXBvbGljeS0wMDEyMTM2Mg==&i=NjUwODJhZTVlMDVkNmYyNDlkNTNjOTcy&t=VFkyc3ZQV2R4cXJKbk1OZGdKUFI0L3hPUjNWMmhzd3NYR1VCRWhlRkhKaz0=&h=e85ee7952bb4430eac0d2d552fb42b8a&s=AVNPUEhUT0NFTkNSWVBUSVZIDzAwy2k-XXZH0rKNiLigYOxy7SMx-hKRcpPSDBsvdy0OtlM8z7K-Dk9w-Tjog-M> >> >> >> >> -------------- next part -------------- >> An HTML attachment was scrubbed... >> URL:<http://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/attachments/20231112/328eb9b4/attachment.htm> >> >> ------------------------------ >> >> Subject: Digest Footer >> >> _______________________________________________ >> nexa mailing list >> nexa@server-nexa.polito.it >> https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa >> >> >> ------------------------------ >> >> End of nexa Digest, Vol 175, Issue 11 >> ************************************* > > > ------------------------------------------------------------------------ > > e non sapevano > che celavo una continua > attesa d'andarmene > D. M. Turoldo > > ------------------------------------------------------------------------ > Maurizio Lana > Università del Piemonte Orientale > Dipartimento di Studi Umanistici > Piazza Roma 36 - 13100 Vercelli _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa