Come accennavo ieri, la scelta pare incanalata lungo un sentiero tracciato anni
fa...
https://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/2023-October/051909.html
A differenza di allora --quando tali scelte comportarono evidentemente un
aumento della complessità tecnogica complessiva, derivante dal dover gestire I
rapporti (tecnici) con un fornitore addizionale (Microsoft)-, oggi, la scelta
potrebbe addirittura essere suffragata dalla necessità opposta di ridurre tale
complessita' (...perché c'é un sistema che viene dismesso (Aruba), e ne resta
uno solo (Micosoft)).
Dico cio' NON per giustificare la scelta [...che, ovviamente (per me), dovrebbe
essere guidata da elementi Politici (e non tecnici)], quanto per evidenziare
che c'é chiaramente bisogno di piu' "trasparenza"... (aka: servono elementi
utili a ricostruire I passaggi "tecnici").
...per non parlare della trasparenza "amministrativa" (quali sono i TCO [Total
Cost of Ownership] di PRIMA e DOPO questa migrazione?)
In ogni caso, il TCO *DEVE* assumere una importanza relativa, in questo ambito
specifico...
Saluti
DV
On October 27, 2023 11:21:20 AM GMT+02:00, graffio via nexa
<nexa@server-nexa.polito.it> wrote:
>Buongiorno,
>immagino che la maggior parte di voi lo sappiano, ma in questi giorni c'è
>stata l'ennesima svendita di pezzi di scuola ad aziende private, oltre tutto
>americane.
>
>Ne ho fatto una breve pillola, che per comodità riporto anche di seguito,:
>https://pillole.graffio.org/pillole/mim-migrazione-della-posta-su-microsoft
>
>"A partire dal mese di novembre 2023 il Ministero migrerà le vecchie caselle
>di posta @posta.istruzione.it su un nuovo sistema a seguito di decorrenza dei
>termini contrattuali."
>
>Quello che il Ministero omette di dire è quale sarà il nuovo provider e quali
>sono le ragioni del cambio di fornitore.
>
>Mentre il motivo del cambio di fornitore non è molto chiaro (la sezione
>vantaggi chiarisce solo in parte), il primo mistero è svelato facilmente
>visitando la sezione "Per saperne di più
><https://www.istruzione.it/nuova-peo/utente_docenti-ata.html>" sulla
>migrazione del sito del Ministero. Si legge: "Potrà accedere alla nuova
>webmail tramite il seguente link: https://outlook.office.com/". Ovvero il
>sistema di posta elettronica è "ospitato" sui server Microsoft.
>
>Le domande a questo punto sono lecite:
>
> * siamo certi che passare da un fornitore di posta elettronica
> italiano (Aruba), compatibile con il regolamento per la protezione
> dei dati personali (GDPR) europeo, ad uno americano (Microsoft), con
> tutti i dubbi sulla medesima compatibilità di aziende USA e in
> attesa di un probabile nuovo ricorso e conseguentepronunciamento
> contrario della Corte di giustizia dell'Unione europea
>
> <https://pillole.graffio.org/pillole/la-corte-europea-invalida-laccordo-privacy-shield-sul-trasferimento-dei-dati-europei-e-declassa-gli-usa>(sarebbe
> il terzo), sia negli interessi del sistema scuola italiano?
> * Siamo certi che i dati dei docenti "catturati" da Microsoft non
> siano usati all'insaputa degli insegnanti per "addestrare" ChatGPT?
> * Siamo certi che non sarebbe meglio, sia economicamente che per la
> crescita del sapere locale, adottare una soluzione basata su
> software libero (vedi gli esempi della Provincia autonoma di Bolzano)?
>
>Queste le domande. Ci sarà mai risposta?
>
>m
>
>--
>Maurizio "Graffio"
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