Hai frainteso 380°, Il giorno Mon, 25 Sep 2023 10:05:03 +0200 380° ha scritto:
> Non ci crederai ma avevo capito anche prima, non era necessario > infierire. Non era assolutamente mia intenzione "infierire", ho provato a spiegare ciò che osservo dalla mia prospettiva, senza voler in alcun modo convincere (o deprimere) nessuno. > Tu stai dando sostanzialmente degli utili idioti ai maintainer e > contributor di GNUnet, e molti altri progetti GNU e non, per il _solo_ > fatto che partecipano a GSoC In estrema sintesi, sì. > che come sai è quello di permettere al > contributor di guadagnare quattro spiccioli in cambio del lavoro di > sviluppo di una (delle tantissime) feature di un programma, le cui > specifiche sono determinate dall'organizzazione partecipante - > es. GNUnet - e in nessun modo da Google. Esatto. L'organizzazione partecipante propone uno o più progetti, ma è Google a scegliere cosa finanziare e cosa no. E finanzia solo ciò che rientra nei PROPRI obiettivi. Di conseguenza le GSoC sono un ottimo investimento per Google: migliaia di giovani, talentuosi quanto ingenui, si scervellano per ideare proposte che Google possa decidere di finanziare. A Google non rimane letteralmente che l'imbarazzo della scelta. Con ogni GSoC Google ottiene vantaggi ben maggiori del valore degli spiccioli che passa al progetto, fra cui: - Open-Washing e Ethic-Washing ("...ha fatto anche cose buone" ;-) - Supporto tecnico per le proprie "innovazioni" tecnologiche che diventano rapidamente "steady growing" o addirittura "largely adopted". - Supporto politico da sviluppatori in gamba, che in futuro ci penseranno due volte prima di attaccare Google per non essere accusati di "sputare nel piatto in cui hanno mangiato" - Aumentare la sorveglianza degli utenti anche tramite terze parti insospettabili Nel caso di GNUnet, Google ha ottenuto tutto questo. > mi piacerebbe proprio tanto che le persone per potersi esprimere > liberamente (il lavoro è una forma di espressione) non fossero > costrette a chiedere sostanzialmente l'elemosina > [...] > 2. in questo contesto economico **legacy** ( :-O ) le alternative > scarseggiano **drammaticamente**. E continueranno a scarseggiare se accettiamo ciecamente di giocare ad un gioco progettato per farci perdere. > > Il protocollo QUIC inietta a livello 4 un identificativo > > persistente del client che ha instaurato la connessione, con la > > scusa di evitare l'hand shake TLS. > > > > Insomma un tracciante a livello 4. > [...] > Ho la sensazione che tu abbia più torto di me ("the relativity of > wrong") se pensi che uno dei tanti metodi di transporto usati in > GNUnet possa essere usato per tracciare a livello 4 (transport) le > comunicazioni; GNUnet prevede di usare oltre a QUIC: TCP, UDP, UNIX > Domain Socket. (rif. https://www.gnunet.org/en/roadmap.html). :-) Ho abbastanza chiaro. > Non credi che già senza QUIC almeno TCP e UDP siano abbastanza > tracciabili e quindi potenzialmente usate come backdoors? TCP e UDP non sono perfetti, ma QUIC è molto peggio. Per stabilire una connessione cifrata end-to-end persistente a livello 4 ha bisogno (guarda caso!) di un tracciante che gli permetta di reidentificare il client (e di conseguenza l'utente) anche se cambia IP (ad esempio perché attraversa un NAT) prima ancora di decifrare il traffico con il TLS offloading. Ed essendo a livello 4, contrariamente ad un cookie, ad uno user agent o ad un altro header di livello 5, non può essere spoofato o rimosso senza interrompere la comunicazione con il server. QUIC risolve problemi tecnici che solo Google, sia per quanto riguarda la scala, sia per quanto riguarda rendere la sorveglianza degli utenti capillare ed inaggirabile. Che ci fa in un progetto come GNUnet? > uno dei tanti metodi di transporto usati in GNUnet Se è presente, qualcuno lo userà non comprendendo i rischi. Inoltre, una volta introdotto in GNUnet (!!!) con quattro soldi, Google potrà decidere di modificare il protocollo in modo non retro-compatibile costringendo GNUnet a spendere le poche risorse disponibili nel suo aggiornamento... o ad accettare nuove elemosine da parte di Google stessa (nuovo open-washing, nuove menti cooptate etc...) > Credi che gli sviluppatori di GNUnet siano completamente deficienti No: rilevo semplicemente che hanno ottime competenze informatiche ma scarsissime competenze cibernetiche (ovvero politiche). > anche solo degli utili idioti inconsapevoli dei pericoli di QUIC et > al.? Ma, in tutta onestà, lo spero! L'alternativa è che i lobbisti di Google & friends siano riusciti in qualche modo a scalare il progetto GNUnet come sta avvenendo negli ultimi anni in molti altri progetti nati come software libero: pensa a GUIX e GCC giusto per citare i più noti. > Credi che **il codice** che implementa il trasporto GNUnet (da non > confondere con il livello 4 del modello OSI) abbia dei bachi che > consentono a uno dei suoi /communicator/ di de-anonimizzare il > traffico? Temo non solo ai communicator, in effetti. > Se ritieni che ci sia uno o più di questi problemi **non dirlo a me**! Beh l'ho detto a te perché tu hai portato alla mia attenzione questa tristissima notizia. > Considerata la tua competenza, perché non contribuire almeno aprendo > un bug report: > https://bugs.gnunet.org/view_all_bug_page.php?filter=65112f8820b17 ? Fatto: https://bugs.gnunet.org/view.php?id=7944 > Ti assicuro che se tu avessi ragione, quello sarebbe un **enorme** > bug e senza dubbio la comunità di sviluppatori GNUnet si > /precipiterebbe/ a correggerlo... Se succederà, sarò felicissimo di essermi sbagliato! > ...perché questa è la POLITICA del progetto: > > --8<---------------cut here---------------start------------->8--- > > GNUnet is not merely a technical project, but also a political > mission: like the GNU project as a whole, we are writing software to > achieve political goals with a focus on the human right of > informational self-determination. Putting users in control of their > computing has been the core driver of the GNU project. With GNUnet we > are focusing on informational self-determination for collaborative > computing and communication over networks. > > The Internet is shaped as much by code and protocols as it is by its > associated political processes (IETF, ICANN, IEEE, etc.). Similarly > its flaws are not limited to the protocol design. Thus, technical > excellence by itself will not suffice to create a better network. We > also need to build a community that is wise, humble and has a sense > of humor to achieve our goal to create a technical foundation for a > society we would like to live in. > > --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- > (https://docs.gnunet.org/latest/about.html) APPUNTO ! ! ! Non noti una palese contraddizione con il prendere soldi da Google per implementare un protocollo il cui sviluppo e deploying è guidato da Google? Non si tratta semplicemente di un'Università che impone ai propri studenti di usare Google perché il Rettore ha preso una mazzetta ed è ormai ben allineato agli obiettivi cibernetici di Google! GNUnet ESISTE (o almeno, cerca da oltre 20 anni di iniziare ad esistere sul serio) proprio per contrastare quegli obiettivi! > Aggià scusa: tu hai già scartato GNUnet a prescindere dai suoi > (de)meriti POLITICI o tecnici: date a Google un GSoC e vi aprirà > GNUnet come una scatoletta di tonno!... o era di triglie?!? Non capisco il tuo sarcasmo: ti ho esposto una prospettiva basata su argomenti molto chiari, di natura tecnica e politica (ignorando gli aspetti etici, pur enormi!) Mi dispiace aver urtato la tua sensibilità, ma puoi vederla come un'occasione per allargare la mia prospettiva con argomenti tecnici e politici di segno opposto che mi facciano cambiare idea. Permettimi però di non accontentarmi dell'autorevolezza degli sviluppatori di GNUnet: 20 anni fa mi ero bevuto anche io il "We Shall Do No Evil" e come si dice in Calabria "na vota si futt' a vecchia!" :-D > Ma nulla è perduto! Se non vuoi collaborare con loro, per qualsiasi > motivo politico o tecnico, puoi sempre fare un fork del codice: > pensa, è con licenza GNU AGPL! MADDAI! ! ! Non lo sapevo ! ! ! :-D Ok lo metto nella lista delle cose da fare... ;-) > Non solo: se anche la licenza GNU AGPL non fosse adeguata ai tuoi > scopi politici, puoi sempre riscrivere da zero GNUnet e usare la tua > licenza, che più si adatta a quelli. Ma devo sempre fare tutto io? :-D > P.S.: a latere, ho la vaga sensazione che tu sia convinto di poter > risolvere tutti i problemi del mondo (per esempio i problemi > dell'economia capitalista) con l'informatica, il che si configurerebbe > come una forma di soluzionismo digitale dai nobilissimi intenti. Ma > sicuramente mi sbaglio. Ti sbagli, in effetti. Non credo di poter risolvere tutti i problemi con l'informatica. So solo che l'informatica, se non diventa patrimonio culturale collettivo, diventerà lo strumento oppressivo più potente, efficace e duraturo della storia dell'umanità. Non ci sarà via di scampo per secoli: saremo divisi e ciechi, sorvegliati e manipolati, ed ogni guizzo di autonomia, ogni tentativo di anche solo immaginare una rivolta verrà immediatamente sedata o distrutta. Dunque non penso di risolvere tutti i problemi con l'informatica, mi basta evitarne uno: l'uso oppressivo dell'informatica. Di nuovo però, non sto dicendo nulla di nuovo. Ed è triste che nel 2023 ci siano ancora persone che cascano dal pero. “Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna essere violenti. I metodi del genere di Hitler sono superati. Basta creare un condizionamento collettivo così potente che l’idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L’ ideale sarebbe quello di formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate. In secondo luogo, si continuerebbe il condizionamento riducendo drasticamente l’istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale. Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può rivoltarsi. Bisogna fare in modo che l’accesso al sapere diventi sempre più difficile e elitario. Il divario tra il popolo e la scienza, che l’informazione destinata al grande pubblico sia anestetizzata da qualsiasi contenuto sovversivo. Niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: si diffonderanno massicciamente, attraverso la televisione, divertimenti che adulano sempre l’emotività o l’istintivo. Affronteremo gli spiriti con ciò che è futile e giocoso. È buono, in chiacchiere e musica incessante, impedire allo spirito di pensare. Metteremo la sessualità al primo posto degli interessi umani. Come tranquillante sociale, non c’è niente di meglio. In generale si farà in modo di bandire la serietà dell’esistenza, di ridicolizzare tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l’euforia della pubblicità diventi lo standard della felicità umana. È il modello della libertà. Il condizionamento produrrà così da sé tale integrazione, l’unica paura, che dovrà essere mantenuta, sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità. L’ uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello, e deve essere monitorato come deve essere un gregge. Tutto ciò che permette di far addormentare la sua lucidità è un bene sociale, tutto ciò che metterebbe a repentaglio il suo risveglio deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto. Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve prima essere designata come sovversiva e terrorista e coloro che la sostengono dovranno poi essere trattati come tali”. - Günther Anders. “L’uomo è antiquato”, 1956 Io mi batto affinché questo non accada. Affinché non prevalgano. E vista la disparità di forze, non posso vendere il futuro delle mie figlie... per quattro soldi. Giacomo PS: scusa se ti ho risposto in questo thread, ma l'oggetto è più attinente al tema rispetto all'originale che si era già evoluto in diversi rivoli. _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa