Ciao Davide e 380,

On Wed, May 10, 2023 at 02:20:48PM +0200, 380° wrote:
> 
> >> Domanda: ma è proprio necessario consentire che i dati siano oggetto di
> >> computazione "nel cloud" (cioè sul computer di qualcun altro)?
> >
> > No, non è necessario. E' solo una possibilità in più che la HE potrebbe 
> > rendere possibile: usare Public Cloud senza essere visti dai
> > proprietari.
> 
> scusa se puntualizzo ma tecnicamente si tratta di usare la CPU
> (computazione) in una Public Cloud senza che input e output siano
> "interpretabili" dai proprietari
> 
> ...e però dal punto di vista sistemistico avendo accesso all'hardware si
> possono fare così Tante Cose™ che dubito seriamente che un proprietario
> sufficientemente motivato non sia in grado di leggere i bit in chiaro.

banalmente, la Homomorphic Encryption temo resterà sempre fortemente
vulnerabile a timing attack.

Un ipotetico fornitore cloud che abbia accesso alla chiave PUBBLICA
di cifratura (NB: non quella privata, basta quella pubblica) può
cifrare una elaborazione arbitraria e applicarla ai dati cifrati
ottenendo un risultato anch'esso cifrato.

Il bello della FHE è che tale avversario non può decifrare il risultato
senza la chiave privata.

Tuttavia, nulla gli impedisce di cifrare un elaborazione che è
estremamente lenta se il primo bit del testo cifrato è 1 ed estremamente
veloce se è 0.

Applicando tale elaborazione cifrata e misurando i tempi di risposta può
dedurre il valore del primo bit del testo in chiaro.

Ho un vaghissimo ricordo di una tecnica simile presentata l'anno scorso
ma non ritrovo l'articolo accademico che ne parlava.


Giacomo

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