Oltre a rimuovere, si puo’ anche aggiungere “noise” in modo che il modello non 
prenda piu’ a riferimento i dati di prima: meno faticoso e costo del ripulire i 
dati

From: nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> On Behalf Of Guido Vetere
Sent: Wednesday, April 12, 2023 3:58 PM
To: Giacomo Tesio <giac...@tesio.it>
Cc: Nexa <nexa@server-nexa.polito.it>
Subject: Re: [nexa] ChatGPT: Garante privacy, limitazione provvisoria sospesa 
se OpenAI adotterà le misure richieste.

> Riprogrammare statisticamente il software (il "re- training") rimuovendo
tutte le occorrenze di testi che contengano il nome di chi chiede di
essere cancellato, è tecnicamente fattibilissimo.

> E' solo costoso

certo, ad esempio costerebbe qualche gigawatt, ma poi resterebbe il problema di 
capire che quel 'Giacomo Tesio' di cui, in un twitt, si dice questo e quello, 
sei proprio tu e non un tuo omonimo. insomma: no way, secondo me
ma vedremo cosa rispondono da OpenAI
alternative ai LLM per gestire dati fattuali ci sono da sempre, sono le basi di 
dati (o di conoscenza, se preferisci). la ricerca per integrare gli approcci 
simbolici e neurali è anche ben nota, Bing e Bard vanno proprio in quella 
direzione
non credo che Google e Microsoft stiano lì a rivedere i loro piani sulla base 
degli ultimatum del Garante italiano, più verosimilmente tutta questa vicenda 
sarà solo una annoyance per chi in Italia continuerà a usare quei servizi per 
lavoro, del tutto disinteressati alla tua e alla mia biografia
G.






Il Mer 12 Apr 2023, 22:12 Giacomo Tesio 
<giac...@tesio.it<mailto:giac...@tesio.it>> ha scritto:
On Wed, 12 Apr 2023 21:30:48 +0200 Guido Vetere wrote:

> Allora: il metodo 2 (reinforcement learning per evitare di rispondere
> a certe domande) si può fare e già lo fanno; l'1 (re-training del
> modello ogni volta che qualcuno fa opt-out) proprio no

Riprogrammare statisticamente il software (il "re-training") rimuovendo
tutte le occorrenze di testi che contengano il nome di chi chiede di
essere cancellato, è tecnicamente fattibilissimo.

E' solo costoso.

Ed è esattamente ciò che è necessario fare su richiesta
dell'interessato: https://gdpr-info.eu/art-17-gdpr/

Ma di nuovo, non è un ottimo incentivo alla ricerca di metodi più
economici ed ecologici di effettuare tali operazioni?

La ragion d'essere di Open AI, giusto?


Stessa cosa per il diritto alla rettifica, che non viene meno solo
perché il contenuto errato è salvato in una matrice invece che
in un file o in un database.

Tutte ottime ragioni per finanziare Open AI (e molti altri centri di
ricerca)!


Open AI dovrebbe ringraziare il GDPR e il Garante Italiano.
Spegnere GPT e dire a tutti: "Vi piace il giocattolo? Ok allora dateci
qualche trilliardo di dollari per trovare il modo di renderlo
compatibile con i diritti umani".


Per una volta diritto, ecologia ed economia si sposano alla perfezione!


D'altro canto non ci sono alternative: mica vorremo sacrificare i
diritti umani e il futuro del pianeta ai profitti di una azienda?


Giacomo
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