Strano leggere sui social commenti del tipo: 'beh, in fondo anche Socrate sapeva di non sapere'.

Mettiamola così, per un informatico è abbastanza chiaro che GPT-3.5, è un /sistema/ nei cui "suoi 175miliardi di parametri sono rappresentate le connessioni, relazioni sintattiche e semantiche, tra le parole, che gli consentono di generare nuove frasi, alcune sensate, altre meno".Niente di più, niente di meno.

E' onesto pure accettare la realtà, che a /sapere/ sono, e sono stati, i programmatori dell'ultimo decennio. Hanno saputo integrare algoritmi (alcuni ideati nel secolo scorso) con la potenza di calcolo e l'enorma quantità di dati /open/ attuale, disponibile /aggratis/. E l'hanno fatto talmente bene da /ingannare/ il pubblico non esperto tanto da indurlo a paragonare una macchina finanche a Socrate.

Ma le nostre invettive non fermeranno certo la marea di /app/ a base GPT che sta per travolgerci. Non solo i GAFAM, non solo i monopolisti digitali. Ormai è sufficiente che un paio di data scientist escano da una Big Tech per mettere su una start-up AI-based (vedi SuSea Inc con you.com).

E poi c'è Microsoft ...
In difficoltà nel decennio scorso (Chrome che "cancella" Internet Explorer, batoste nel software per smartphone e nelle console giochi), negli ultimi anni si è ripresa alla grande. Ha tolto di mezzo Skype comprandoselo e con Teams e OneDrive spadroneggia nella P.A. (oltre all'atavica soggezione della P.A. a Windows e Office).

E ora ha l'asso nella manica.

Ve lo immaginate Word con integrato GPT-4 ?

A.
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