Ciao Giuseppe, permettimi di chiarire

On Mon, 20 Feb 2023 10:04:18 +0100 Giuseppe Attardi wrote:

> In fondo mi pare sia sterile criticare uno strumento perché non sa
> fare cose per cui non è stato previsto.

Io non sto criticando ChatGPT, un esperimento sociale decisamente
interessante realizzato attraverso un programma statistico solo poco
meno interessante.

Non avrebbe molto senso criticare una cosa: non può migliorare a fronte
della mia critica, ragionando e comprendendo il suo significato.


Ciò che critico è l'interpretazione alienante (ed alienata) che emerge
persino dal linguaggio che utiliziamo qui nel riferirci a questo
programma statistico.


ChatGPT non sa in alcun significato attribuito finora al sapere.

Per affermare che sa, dobbiamo ridurre il sapere ad indicizzazione
senza archiviazione, il suo "modello" è del tutto analogo ad un
archivio zip profondamente danneggiato (ma senza checksum che ci
permetta di riconoscere o localizzare il danno).


ChatGPT non sa.

Sostenere il contrario non significa solo fraintendere la natura
dell'oggetto (cosa che di per sé ne decreta il successo, nel gioco di
imitazione per cui è progettato) ma svilire il sapere umano che non è
fatto di simboli e relazioni fra simboli, ma di informazioni che
simboli e relazioni servono ad esprimere.


I computer sono meri specchi.
Ma dobbiamo fare attenzione a non confondere l'immagine riflessa con
un nostro simile o ci lasceremo imprigionare in un labirinto di specchi
costruito da altri, come il Minotauro di Dürrenmat.


Per questo ti prego di non difendere uno specchio.
Non lo sto criticando.

Sto criticando chi ci vede (o dice di vederci) altro oltre lo specchio.


> PS. L’intelligenza è una qualità banale: tutti ce l’hanno, è solo una
> questione di livelli.

Tutti gli esseri umani, certo.

Ma animali e artefatti non hanno intelligenza.
Hanno istinto (i primi) e schemi di funzionamento (i secondi).

Non intelligenza.

L'intelligenza è negli occhi di chi guarda.
Proiettiamo su di loro le nostre motivazioni, interpretando il loro
comportamento sulla base dell'esperienza che lo giustificherebbe in noi.


Giacomo

PS: non parlerei nemmeno di "livelli": l'intelligenza è una qualità
estremamente complessa della mente umana, cercare di quantificarla o
ordinarla è il modo più rapido di dimostrare di non averne compreso la
natura.
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