Caro Vincenzo,

questa è una splendida obbiezione! :-D

On Fri, 1 Apr 2022 09:09:13 +0200 Vincenzo Mario Bruno Giorgino wrote:

> Io credo che nn sia la curiosità ma la comprensione della sofferenza
> ad essere la chiave che ci rende umani e che stimola anche la
> curiosità e la creatività.

La compassione è più di un valore: è un meccanismo di funzionamento
fondamentale del cervello umano. Ha certamente avuto una funzione
evolutiva, facilitando le prime aggregazioni umane e funziona ancora
egregiamente su una scala locale, ma non ci caratterizza come specie:
anche altri primati dispongono di neuroni specchio. [1]

Sia chiaro: lungi da me volerne sminuire l'importanza con così tante
guerre fratricide in corso nel mondo!


Ma mentre ogni essere umano _sano_ prova compassione per il prossimo,
non siamo evidentemente molto bravi, come specie, a realizzare società
estese che minimizzino la sofferenza sulla base di questo sentimento.

2000 anni di cristianesimo lo dimostrano in modo tristemente chiaro. [2]


Comunione e Libertà invece hanno dimostrato di poter essere assunti
(almeno superficialmente) come valori fondanti non solo per l'agire
individuale, ma per vaste organizzazioni sociali e politiche, come
stati e federazioni di stati.

Certo, il comunismo non può produrre comunione ed il liberismo non può
produrre libertà, ma ciascuno di questi modelli totalitari ha
strumentalizzato questi valori per diffondersi, imporsi e giustificarsi.


Da decenni questi totalitarismi si scontrano (la guerra fredda non è mai
finita, ha solo cambiato forma e terreni di scontro) e nessuna pace o 
sintesi sarà davvero possibile finché vaste popolazioni fonderanno
la propria identità su uno solo di questi valori. [3]


D'altro canto, il comunismo resiste (come fondamento ideale) solo in
China, mentre il liberismo sta andando in pezzi sotto il peso delle
proprie palesi contraddizioni.


Per decenni non hanno saputo fare altro che scontrarsi con varie armi,
guerre presso terzi, corruzione, propaganda, spionaggio, etc...

Incapaci di riconoscere legittimità all'avversario, incapaci di dialogo,
incapaci di trovare sintesi e di pace, ormai lottano per sopravvivere
al proprio collasso.



In Europa la ricaduta di questo scontro è quello che vediamo tutti.
Lo stato che permette la violazione palese delle proprie leggi ai più 
ricchi [3] perdendo la sua ragion d'essere di "Stato di Diritto".
I partiti politici che sono barzellette, incapaci di produrre idee, 
allergici alla coerenza etc...
L'ignoranza che non è un punto di partenza, ma una scusa, artificio
retorico con cui escludere larghe fasce della popolazione dal dibattico
politico.


Ora, so che questa lunga mail mi farà forse catalogare come il più
logorroico degli inutili "pensatori che mirano ad un'interpretazione
onnicomprensiva dei processi sociali".

Purtroppo sono un programmatore: il mio mestiere di giorno (ed il mio
hobby di notte) è creare processi cibernetici (e dunque sociali)
estremamente complessi. Non posso farlo senza una visione d'insieme.


Per cui spero che mi perdonerai se provo a condividerla comunque.

Dunque, dalla mia prospettiva, l'unica via di uscita da questo pantano
è diffondere una nuova ideologia, che si fondi su un valore NON
totalizzante e che permetta un equilibrio dinamico fra libertà e
comunione.


Fortunatamente la curiosità creativa degli hacker ha queste
caratteristiche.

La marginalizzazione sociale e talvolta la effettiva persecuzione 
cui sono stati sottoposti gli hacker in entrambi i regimi mostra
quanto chi li controlla temi un'ideologia come questa.


Il potere ci teme, perché non ci comprende ma non può fare a meno di
noi.

Chi persegue la propria curiosità, apre la propria mente, cerca il
dialogo, ascolta, smonta le stronzate propagandistiche etc...
La curiosità presuppone rispetto della libertà e la condivisione.

E presuppone l'attribuzione di un valore enorme ad ogni vita ed 
ogni mente umana che può scoprire nuove prospettive e ricondividerle.

Se ciò che desideri di più è massimizzare la conoscenza umana,
non puoi accettare la sofferenza altrui perché quella sofferenza
sottrae risorse alla ricerca di conoscenza.

Così risolvere i problemi che causano quella sofferenza diventa 
sia razionale che prioritario ANCHE su vasta scala.


Il valore fondamentale della coscienza hacker è la curiosità [4],
ma su questo fondamento si innalzano tre pilastri portanti:
comunione, libertà ed onestà intellettuale.

Questi valori, mantenuti in equilibrio dinamico dalla curiosità,
sono l'unica speranza di una sintesi ideologica che possa rendere
la società cibernetica globale in cui viviamo, democratica.


Giacomo

[1] http://www.architalbiol.org/index.php/aib/article/download/13785/532
    vedi in particolare "Resonance behaviour of the second type"

[2] al contempo ha dimostrato che può funzionare su scala locale ma solo
    in comunità fondate letteralmente sulla comunione in Cristo, vedi
    oggi https://www.nomadelfia.it/i-nostri-valori/ e tante comunità
    simili che sono nate (e purtroppo morte o cambiate) nella storia

[3] vedi Garante Privacy in Italia che finge da anni di non vedere 
    Google nelle scuole, o Google Analytics e Google Font nelle PA
    
[4] http://phrack.org/issues/7/3.html
    http://www.tesio.it/2020/09/03/not_all_hackers_are_americans.html
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