Salve Giovanni,

ti scrivo dopo aver ascoltato avidamente il tuo seminario per il Nexa
Center "Le religioni delle nuove tecnologie: un’analisi del rapporto
tra religione e modernità". [1]

Direi quasi sorprendentemente interessante, perché a ben guardare di
"nuove tecnologie" quasi non hai parlato... eppure... si sentono. :-D

Purtroppo ho moltissime domande e moltissime considerazioni su cui credo
sarebbe utile continuare a riflettere insieme, per cui temo che non
riuscirò ad essere breve. [2][3]


Partirei con una domanda che Giovanni Biscuolo, qualche settimana fa, ha
posto in lista e a cui non ho avuto il tempo di rispondere:

On Fri, 24 Dec 2021 17:20:01 +0100 380° wrote:

> > L'unico modo per evitarlo è costituire una potenza ideologicamente
> > terza ma tecnologicamente comparabile con le altre due.  
> 
> E quale sarebbe questa ideologia terza?

Prima domanda: che differenza c'è, nel modello che hai descritto, fra
ideologia e religione? La fantasmagorica "mano invisibile" che ancora
sottende la narrazione liberista, ne fa una ideologia o una religione?
[4]



Seconda domanda: in un brevissimo passaggio [5], sottolineavi la
diversità della mitologia hacker rispetto alle altre mitologie
tecnologiche, "funzionali al mantenimento di questo ordine sociale".

Non potrebbe essere questa l'ideologia terza, profondamente illuminista
ed europea, fondata sulla curiosità, e dunque sulla ricerca di
conoscenza, a permettere il superamento della tensione fra libertà e
comunione (ridotti tristemente alla tensione fra liberismo e comunismo
nel novecento ed ancora più brutalmente alla tensione fra USA e Cina
oggi)?

Come certamente saprai, si tratta di una mitologia molto più antica del
termine "hacker" [6] che pone l'anelito alla conoscenza come fine ultimo
dell'uomo, caratterizzante della nostra specie.

Dalla curiosità deriva necessariamente apertura al confronto, al dialogo
che persegue sintesi senza compromessi, rifiuto delle autorità e dei
dogmi etc...

Dalla curiosità deriva il valore assoluto ed insuperabile di ciascun
essere umano, che apporta una prospettiva sul mondo unica ed
irripetibile.

Dalla curiosità deriva il superamento dei limiti umani attraverso
strumenti che sono gli unici veri artefici del benessere sociale, siano
essi la metallurgia che avviato il neolitico, l'aratro, la vela, la
scrittura, la stampa, il motore a scoppio, o il processore general
purpose.

Dalla curiosità deriva il BISOGNO di un tempo libero socialmente
disponibile, proprio per poterla perseguire! [7]

Ma sopratutto, dalla curiosità deriva il bisogno di libertà QUANTO il
bisogno di comunione:

- senza libertà, non potrei curiosare
- senza comunione, non potrei condividere ciò che imparo, permettendo
  ad altri di imparare ancora altre cose (che io non avrei il tempo
  materiale di imparare da me) e poi insegnarmele

L'etica hacker (ideologia? religione? mitologia?) si fonda sulla
curiosità, persegue la conoscenza INVECE del potere.

Dunque sarebbe possibile costruire una terza via basata sulla
curiosità, sulla cultura, sulla ricerca di conoscenza che risponda alla
domanda di Giovanni Biscuolo e costituisca una alternativa sia al
totalitarismo statunitense sia a quello cinese?



Infine una domanda che è in realtà un'obbiezione: siamo sicuri di non
essere di fronte ad una discontinuità evolutiva proprio adesso, con
l'invenzione dell'informatica e la creazione di una inedita società
cibernetica?

Tu dicevi di non disporre delle competenze per parlare di "nuove
tecnologie", ma io ho queste competenze, perché queste tecnologie le
creo e le conosco profondamente.

Ebbene al di là di tutta la retorica di magnifiche sorti e progressive,
al di là delle fantasie sull'AI, al di là delle criptoMENATE, vi
effettivamente è un fatto inedito che è destinato a cambiare la storia
umana almeno quanto l'ha cambiata la metallurgia: l'informatica.


Siamo ai primordi della disciplina, l'informatica è primitiva in modi
che non riesco nemmeno a descrivere senza farmi prendere dallo
scoramento e dalla disperazione.

Ma una delle assunzioni del seminario di Giovanni era che
"ontologicamente esistono solo gli esseri umani" che agiscono
sulla realtà. Ebbene questo non è più vero!

Siamo circondati di automatismi che estendono la volontà di alcuni
esseri umani imponendola a tutti gli altri [8].


Ecco l'informatica cambia le cose, come la cambiò la metallurgia.

Cambia la scala delle organizzazioni possibili, e determina nuove
possibilità organizzative che prima erano letteralmente inimmaginabili.

Ma apre anche a nuove forme di guerra e di oppressione.

Possiamo creare demoni con la nostra parola, lanciarli nel mondo,
controllarli da casa... e qualcuno ancora crede che sia possibile
preservare libertà e democrazia senza diffondere capillarmente
questo potere!


Alla luce di tutto questo, sei proprio sicuro che la metallurgia sia
ancora l'unica discontinuità antropologica della NOSTRA storia?


Grazie ancora per l'ottimo seminario, e scusa questa lunga mail.


Giacomo

[1] https://nexa.polito.it/religione-e-tecnologie
    https://yewtu.be/watch?v=rbrIT9ry3Iw <- per chi vuole evitare Google

[2] cercherò di limitarmi alle questioni più prettamente cibernetiche, 
    per non rischiare di allontanarmi troppo dal tema della lista, ma 
    non posso evitare di osservare che affermare "l'insensatezza 
    della nostra esistenza", "la vita è priva di senso" etc... esprime
    una mitologia estremamente religiosa, tanto da essere integrata e
    persino fondante di tradizioni religiose come la giudaico-cristiana.

    L'uomo come Parola di Dio, dabar, che descrive Dio stesso ("a Sua
    immagine") ha la facoltà (e l'onere) di creare il proprio
    significato, esprimendolo con la propria vita.
    Per questo cercare "un senso" è insensato: dobbiamo prima crearlo!

[3] Più avanti, l'interpretazione dell'altro come strumento erotico,
    la riduzione della sessualità all'uso reciproco, è un'altra
    interpretazione profondamente religiosa (una religiosità piuttosto
    miope, ma certamente una religiosità profondamente radicata), ma
    NON corrisponde all'esperienza di chi ama e dunque persegue il
    piacere dell'amato prima ed al di là del proprio.

[4] Ricordo che il Professor Rusconi, all'Università di Torino, anni fa
    ci parlava dell'ideologia capitalista come la religione civile
    statunitense. Ricordo anche che lamentava l'assenza di una
    religione civile in Italia, religione che il Cattolicesimo non ha
    voluto essere e che l'Italia repubblicana non ha saputo costruire.

[5] https://yewtu.be/watch?v=rbrIT9ry3Iw&t=4020

[6]
http://www.tesio.it/2020/09/03/not_all_hackers_are_americans.html#forgotten-archetypes

[7] Ad esempio, io non posso inventare tutto ciò che vorrei, esplorare
    tutte le nuove idee su sistemi operativi, protocolli di
    comunicazione, linguaggi di programmazione che concepisco, perché
    NON dispongo di questo tempo libero socialmente disponibile.
    E questo, purtroppo, non danneggia solo me!

[8] Un po' meno agli hacker, che però, vivendo in collettivi di persone
    sempre più ridotte ad ingranaggi inconsapevoli, ne condividono
    comunque diversi danni e costrizioni rilevanti.

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