Recensione dell'ottimo libro di Kate Crawford,
"Atlas of AI", ora uscito anche in lingua italiana.
jc
*IA: né intelligente, né artificiale*
Tiziano Bonini
Il Palaquium gutta è un albero che si trova principalmente in Malesia e
produce un lattice naturale bianco latte, chiamato guttaperca. Alla fine
del 19° secolo, questo albero, finì per essere il centro del più grande
boom tecnologico dell’epoca vittoriana. Era stato da poco inventato il
telegrafo e il mondo aveva appena iniziato ad essere connesso da
chilometri di cavi elettrici per la comunicazione in tempo reale,
tramite codice Morse. Nel 1848 lo scienziato inglese Michael Faraday
pubblicò uno studio su The Philosophical Magazine sulle potenzialità del
lattice di Palaquium gutta come isolante elettrico. Da quel momento, la
guttaperca divenne un materiale preziosissimo, perché fu vista come la
soluzione al problema dell’isolamento dei chilometrici cavi telegrafici
che dovevano resistere alle condizioni ambientali del fondo degli
oceani. Con la crescita del business globale dei cavi sottomarini,
crebbe anche la domanda di tronchi di gutta di palaquium. Lo storico
John Tully descrive come i lavoratori locali malesi, cinesi e dayak
fossero pagati una miseria per i pericolosi lavori di abbattimento degli
alberi e di raccolta del lattice. Il lattice veniva lavorato e poi
venduto attraverso i mercati commerciali di Singapore al mercato
britannico, dove veniva trasformato in chilometri di guaine per cavi
elettrici sottomarini.
Una palaquium gutta matura poteva produrre circa 300 grammi di lattice.
Ma nel 1857, il primo cavo transatlantico era lungo circa 3000 km e
pesava 2000 tonnellate – richiedeva quindi circa 250 tonnellate di
guttaperca. Per produrre una sola tonnellata di questo materiale erano
necessari circa 900.000 tronchi d'albero. Le giungle della Malesia e di
Singapore furono spogliate, e all'inizio del 1880 la palaquium gutta si
estinse.
Questa è una delle storie più interessanti che racconta il libro della
studiosa di media digitali Kate Crawford, /Né artificiale né
intelligente. Il lato oscuro dell’IA/ (Il Mulino, 2021, 312 pp.,
versione italiana dell’originale inglese /Atlas of AI. Power, Politics
and the Planetary Costs of Artificial Intelligence/, Yale University
Press, 2021).
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