VOI AVETE LA TECNOLOGIA 
NOI ALTRE COMPETENZE
LA SOCIETA’ PREDATORIA NELLA SUA ORGANIZZAZIONE ATTUALE           
Osserviamo le caratteristiche della società nella sua organizzazione attuale; 
dove il valore circola attraverso un sistema monetario speculativo a vantaggio 
di pochi. Dalla massa del popolo dei Cittadini viene estratto valore comune 
attraverso le prestazioni lavorative, e la retribuzione è una minima parte del 
valore espresso, che rimane nelle tasche dei Cittadini lavoratori.
Buon ultimo l’organizzazione “apparato rappresentativo dello stato”, sottrae 
ulteriormente beni comuni, incassa tasse e svende BENI NOSTRI giustificandosi 
con relativamente false affermazioni attraverso “media” compiacenti e 
asserviti,  e “scuse”,  tipo:  mancano i soldi, pareggio di bilancio. E altre 
quantomeno discutibili giustificazioni.
Il VALore nostro, potenzialmente di tutti, è quello lavorativo che viene 
estratto e accumulato da “pochi” gestori dell’apparato finanziario, non 
finalizzato ai nostri beni comuni.
Lo Stato, NOI nella necessità di realizzare quei servizi di cui necessitiamo, 
ci forniamo del denaro;  denaro che  viene concesso dal mercato finanziario.
Il Costo di quel denaro non è determinato da una contrattazione bilaterale, 
bensì dal .. cosi detto mercato finanziario che dal denaro cerca di ricavare, 
col massimo profitto altro denaro. 
Inevitabilmente  non saremmo mai in grado di rendere 100 + X2 se abbiamo 
inserito in circolazione  solo 100. Questo è il meccanismo ulteriore della  
sottrazione pianificata e continua dei beni comuni del sistema monetario 
corrente.  
Per far circolare servizi tra cittadini del paese, si chiedono  denari al 
mercato “esterno”, quei  denari, rappresentativi del VALore che prima e stato 
estratto dalle attività di cittadini, 
è concesso a interesse ai cittadini stessi, richiedendone un utilizzo 
condizionato e forzoso.
Questa a nostro avviso, in estrema sintesi la società nella sua organizzazione 
attuale. Organizzazione predatoria dei beni comuni dalla quale, e 
indispensabile trovare nuovi comportamenti atti al contrasto e al recupero.
PROPOSTA :
Il VAL intende realizzare una nuova consuetudine. favorire gli scambi per 
riappropriarci del VALore determinato delle attività dei Cittadini. VALore che 
potrebbe “almeno in parte”, essere estratto/contabilizzato e rimanere di fatto 
nella disponibilità di tutti. 
Alcuni monetaristi  propongono la rappresentazione del denaro come proprietà. 
Noi BASIANI del VAL  in collaborazione col Banco dei Cittadini Volontari del 
VAL.AZ.CO.  consideriamo quel valore sottratto al sistema: bene comune in 
concessione d’uso, nostra convenzione.
Il VAL intende evitare la totale estrazione del bene comune da parte di 
soggetti terzi che oltre ad estrarlo quel valore lo ripropongono in quantità 
insufficiente e ad un costo determinato unilateralmente, e realizzano quelle 
restrizioni che sentiamo sempre più soffocanti.
il VAL è solo uno strumento misuratore degli scambi, attività naturale affinché 
 i valori e i beni comuni non siano sottratti ad ulteriore danno delle 
generazioni future. 
Attualmente la moneta circolante è prevalentemente il virtuale “BYTE” .  Con la 
tecnologia attuale il VAL aiuta a superare l’impasse del sistema speculativo e 
realizzare se pur gradatamente un sistema socioeconomico NOSTRO, un nuovo 
benessere diffuso, favorito dalla circolazione del VALore estratto e 
conteggiato che consideriamo convenzionalmente quota promozionale, nostro bene 
comune in disponibilità d’uso.
estratto da : IL BANCO DEI CITTADINI VOLONTARI DEL PROGTTO VAL.AZ.CO. 
www.cittadini-volontari.it  by Carlo Antonello
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Promotore Carlo Antonello
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> Il 20/12/2021 23:36 Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> ha scritto:
> 
>  
> Ciao Alessandro e Marco,
> 
> On December 20, 2021 8:02:14 PM UTC, Alessandro Brolpito 
> <abrolp...@gmail.com> wrote:
> 
> > Alla fine bisognerà scendere a patti con loro e trovare soluzione con i
> > "big", non vedo alternative. 
> 
> Il topo non può scendere a patti col gatto.
> Il gatto invece è felicissimo di giocare col topo.
> 
> Ma è ovvio che dalla pancia del gatto, il topo non può vedere alternative. ;-)
> 
> 
> > Ma c'è una questione più ingegneristica che mi gira nella testa... ma come
> > è possibile pensare di "scalare" le soluzioni presentate nel video senza
> > che i "giganti del web".ne prendano parte o addirittura il controllo, di
> > nuovo?
> 
> Vi sono molti modi, ma tutti richiedono investimenti.
> 
> Anzitutto serve una maggiore cultura informatica diffusa.
> 
> E per questa bisogna investire in educazione informatica seriamente.
> 
> 
> Poi servono reti in fibra a basso costo con banda simmetrica, in modo che 
> ospitare 
> server familiari, condominiali etc sia tecnicamente fattibile.
> 
> E servono (urgono!) leggi che vietino il trasferimento di dati personali 
> fuori dal
> domicilio senza l'esplicito consenso, pacchetto per pacchetto, dei 
> datasubject coinvolti.
> 
> Urgono perché con il 5g i dispositivi smart potrebbero chiamare casa senza 
> bisogno
> di passare per un firewall domestico
> 
> Ma servono anche investimenti in datacenter (aka "cloud locali" ;-) per le PA.
> 
> E servono investimenti in sviluppo software per realizzare nuove architetture 
> distribuite resilienti.
> 
> 
> A questo ultimo proposito vorrei farvi notare che i bigtech hanno sviluppato 
> il software 
> che hanno in poco più di 20 anni.
> 
> E nel frattempo sono nate moltissime alternative libere o almeno open source.
> 
> Alternative che loro hanno integrato nelle proprie codebase ex post.
> 
> Google oggi ha circa 150.000 dipendenti [1] una parte dei quali sono 
> ingegneri.
> 10 anni fa ne aveva meno di 40.000 e 20 anni fa meno di 5.000
> 
> Di quanti ingegneri potrebbe disporre uno stato come l'italia?
> E l'Europa?
> 
> E di che leva disporrebbero questi ingegneri nel 2021 (se non si facessero 
> abbindolare
> dalle mode tecnologiche del momento)?
> 
> Sostenere che i BigTech abbiano un vantaggio tecnologico irrecuperabile è 
> ridicolo.
> Non sono solo recuperabili, ma superabili!
> E loro... lo sanno!
> 
> L'unico loro enorme vantaggio consiste nel potere a crescita esponenziale che 
> traggono
> dai dati che hanno raccolto e raccolgono.
> 
> Ma è un potere che sarebbe facile ridurre, per uno stato.
> Le leggi ci sono già. Basta la volontà politica di applicarle.
> 
> 
> > Per me, che mi ostino a credere che i fatti e
> > misfatti umani sono sempre riformabili
> 
> Vero.
> 
> Ogni tanto però ci vuole una guerra per riformare certi misfatti.
> 
> Ed in effetti una guerra è già in corso.
> E noi stiamo perdendo a tavolino.
> 
> Preferirei che iniziassimo a combatterla anche noi su un piano culturale e 
> tecnologico
> prima che si sposti definitivamente sul piano fisico.
> 
> Ma in guerra bisogna aver chiaro chi è il nemico... e togliersi dalla linea 
> di tiro delle sue armi.
> 
> Noi invece lo giustifichiamo. Lo razionaliziamo. Lo tolleriamo.
> In nome del libero mercato, della meritocrazia o balle simili.
> 
> "È così comodo!" "Lo usano tutti!" "Funziona meglio!"
> "Le alternative costano troppo!" [2]
> 
> 
> Giacomo
> 
> [1] 
> https://www.macrotrends.net/stocks/charts/GOOGL/alphabet/number-of-employees
> 
> [2] afaik, tutti i fornitori di connettività internet forniscono una casella 
> email.
> Se hai una adsl a casa, probabilmente Gmail non ti serve.
> 
> Post scriptum:
> 
> > E qui Marco dovrebbe essere lo stato/public polices ad intervenire, per
> > garantire accesso a dei servizi che ritengo essenziali non solo per
> > l'individuo ma per l'intera società x prevenire radicalizzazioni su base
> > non fattuale/scientifca di ogni sorta e genere...
> 
> Vi pregherei di non ricondurre tutte le scelte diverse dalle vostre 
> all'ignoranza.
> 
> Talvolta tale riduzione è corretta.
> Spesso non lo è.
> 
> 
> Anche se lo fosse, dobbiamo imparare tutti a rispettare i diritti altrui 
> anche quando 
> il loro esercizio ci infastidisce.
> 
> Ma paradossalmente, i "no-vax" in questo momento presidiano la nostra libertà 
> a rischio anzitutto della _propria_ salute.
> 
> Per contro, chi usa gmail (e whatsapp etc...) la danneggia gravemente 
> (peraltro 
> pagando un prezzo esorbitante... di cui non è consapevole)
> 
> Solo che i primi hanno i media contro, i secondi a favore.
> 
> Le opinioni dei primi sono denigrate come ignoranza a prescindere, mentre 
> quelle dei secondi (frutto di ignoranza informatica facilmente misurabile)
> sono trattate come "normali", e vengono denigrati come paranoici coloro che,
> con maggiore cultura informatica, vi resistono.
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