Il giorno gio, 26/12/2024 alle 20.10 +0100, Hugh Hartmann ha scritto: > Premetto che non sono assolutamente contrario a systemd, ma cercavo, in > uno scenario di macchine particolarmente vetuste e con poca ram [...]
Io sono certo di non avere la competenza sufficiente per esprimere opinioni davvero ponderate in merito, tuttavia la mia sensazione è che systemd si sia fatto strada coll'avanzata di gnu/linux sui desktop: sistemi più complessi dei server headless, spesso remoti e magari monofunzionali, che prima costituivano il panorama di riferimento per questo sistema operativo. La necessità di un approccio capace di gestire efficientemente (con maggior velocità di boot, per esempio) situazioni anche molto diverse, aperto a ulteriori complessità future (sia lato software sia hardware) e con maggiore standardizzazione (faccio distrozapping - io no, per inciso - e tutto vien gestito sempre secondo la medesima logica: non capitano mai cose strane) si è imposta dopo il 2010, ricordando a spanne. E systemd è prevalso sulle diverse alternative a sysV che sono emerse. Certo, se sei il sysadmin di un fileserver headless remoto, te ne puoi proprio fregare del mezzo secondo guadagnato al boot con systemd, che in questo caso sarebbe l'unico vantaggio, e sysV, per la sua immediatezza nel gestire una situazione banale e statica, mostra ancora tutti i suoi pregi. Ma se sei il sysadmin, sai come metterti su il sistema che vuoi - o almeno dovresti, immagino - e lo puoi benissimo fare, magari con una slackware ad hoc. Se parliamo di desktop user, che molto spesso non hanno proprio la competenza per personalizzare o ottimizzare, né la vogliono avere, ma desiderano che qualsiasi cosa passata, presente o futura, sempre funzioni subito, da sola e più in fretta possibile... allora credo che systemd dimostri tutta la sua ragion d'essere. Qualcuno può obiettare: e però, se qualcosa non va, sistemarla è un casino. Intervenire manualmente alle volte è poco immediato. Ok, ma, come si diceva: se capita rarissimamente, e comunque il 99,9% degli utenti non la sistemerebbe comunque, perché utonti... allora andrebbe bene anche se sistemarla fosse proprio... impossibile. ;) Ci vuole insomma un po' di sano "relativismo utenziale" nel giudicare, io credo. Se Torvalds già 10 anni fa usava (e anche usa, immagino) systemd sui suoi sistemi personali, se Poettering è favorevole a systemd, credo ciò significhi che siano convinti che systemd si sia dimostrato più adatto alla molteplicità di situazioni variegate con cui gnu/linux deve sempre più fare i conti. Poi Slackware e LFS, per chi vuole, stanno sempre lì... Più che una opinione, ripeto, questa mia è una sensazione. -- Bye, Lem Talis erit dies qualem egeris