On 25/06/15 12:06, Crosio Roberto wrote:

> Si perde tempo a combattersi fra Guelfi Bianchi e Neri, quando ci sono ancora 
> in giro i Ghibellini...

Chiarisco per l'ennesima volta, visto che sembra che i miei precedenti
messaggi non siano stati letti (o forse non erano abbastanza chiari).

Qui non c'è nessuna lotta tra fazioni, come vogliono far credere tutti i
sostenitori di AOO, ma due progetti con due modelli di business, uno che
funziona (lo dice la storia) e uno che non funziona (lo dice la storia,
a meno che si ritenga che distribuire per due mesi un software affetto
da una vulnerabilità sia una buona pratica, e che un progetto che in un
mese ha 5 contributi - contro i 1.492 di LibreOffice - sia vivo e vegeto).

I due progetti usano lo stesso formato standard, ed è questo il punto
fondamentale perché quando si parla di produttività si parla di formato
dei documenti. Passare da OOo/AOO a LibreOffice non è un problema, in
quanto il formato dei documenti è lo stesso.

Fuori dall'Italia AOO non è stato adottato da nessuna organizzazione, e
quelle che erano migrate a OOo oggi sono migrate a LibreOffice (Governo
Francese, città di Monaco di Baviera, Ministero degli Esteri Olandese,
eccetera).

Le migrazioni ad AOO sono avvenute solo in Italia, perché solo in Italia
c'è una comunità che sostiene AOO (la comunità mondiale di AOO è più
piccola della comunità italiana di LibreOffice).

Il progetto che fa concorrenza a Microsoft Office è LibreOffice, sia
perché è più attivo sia perché interviene a livello istituzionale dove è
necessario intervenire, come nel caso del processo decisionale del
Governo del Regno Unito a favore dell'adozione di ODF, dove LibreOffice
(The Document Foundation) ha fornito competenze e operato attivamente a
tutti i livelli.

LibreOffice rilascia il proprio codice sorgente con una licenza weak
copyleft che permette a tutti di integrare il codice sorgente stesso, e
non pone ostacoli all'integrazione (le funzionalità in più sono ormai
centinaia, e il livello di compatibilità con i formati Microsoft non è
più nemmeno confrontabile).

La decisione di non integrare il codice sorgente weak copyleft di
LibreOffice è del progetto AOO (nonostante sia ormai chiarissimo che la
licenza permissiva è il motivo principale del fallimento del progetto
AOO, perché ha lasciato il progetto senza sviluppatori).

Chiedere a LibreOffice di rilasciare il codice sorgente con una licenza
che farebbe scomparire immediatamente almeno il 50% degli sviluppatori e
metterebbe a rischio il restante 50% va contro il buon senso.

Spero che la spiegazione sia abbastanza chiara, ma se dovessi leggere
ancora di lotte tra fazioni tornerò a spiegare il concetto, perché non
esistono due fazioni ma una sola - e il tono di alcuni messaggi che sono
stati inviati a questa lista non dovrebbe lasciare adito a dubbi - e c'è
un solo progetto attivo al di fuori di questa mailing list (ma ognuno è
libero di pensare il contrario).

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