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> On 13. Aug 2019, at 13:06, Alfredo Gattai <alfredo.gat...@gmail.com> wrote:
> 
> Nella totalita' dei database siano essi stradali, marini, aeronautici, non si 
> usa mai modificare il nome di un'oggetto aggiungendo un prefisso per indicare 
> una condizione ma ci sono attributi specifici (tag nel nostro caso) che ne 
> definiscono la condizione.


il problema con questo approccio è che richiede un elenco di possibili valori 
predefiniti e limitati, nonché una certa disciplina nella loro applicazione. In 
confronto nel mondo OpenStreetMap la possibilità di tag è infinita, e nella 
nostra breve storia abbiamo già riscontrati svariati problemi con i 
modificatori, che possono cambiare o addirittura invertire il significato di un 
oggetto (per esempio gente metteva razed=yes ad oggetti storici di cui non 
esisteva più alcuna traccia, ma chi non cercava questo modificatore pensava 
erano oggetti esistenti). Con questo approccio tutte le applicazioni devono 
sempre guardare e interpretare tutti i possibili modificatori.

La soluzione di usare un’altra chiave principale per oggetti in uno stato 
significativamente diversi, è nata da questi problemi. Con il metodo 
strutturato di cambiare la chiave (prefisso) è prevedibile dove cercare gli 
oggetti in certi stati, mentre il default per sistemi che non fanno niente in 
particolare è che non li vedono più. Per le persone umane è molto leggibile, 
per esempio se vedi nel diff che un amenity è diventato un disused:amenity lo 
capisci anche senza aver saputo del prefisso disused.

Ciao Martin 
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