Il sab 7 apr 2018, 08:23 scratera <piz...@alice.it> ha scritto:

>
>
> ..ne sei convinto..io ho già sentito di sindaci della valsugana che
> metterano in sicurezza alcune sterrate imponendo il divieto di transito per
> velocipidi...


Bisognerebbe cercare di capire se sono provvedimenti finalizzati alla
sicurezza (degli escursionisti e dei bikers) oppure se sono finalizzati
alla salvaguardia dei sentieri (Paolo è innegabile che noi un po' li
roviniamo).

Se si trattasse del primo caso, ahimè, nessuno potrebbe farci niente
sarebbe una ragione sacrosanta visto e considerato come si comportano
alcuni ciclisti ed alcuni escursionisti.

Se invece il motivo fosse il secondo, cioè la salvaguardia dei sentieri
rovinati da troppi transiti (oppure da pochi transiti ma di gente che non
sa guidare), allora forse esisterebbe una soluzione: tassare le biciclette
con una quota annua forfettaria (per esempio, 100 euro) da destinarsi però
esclusivamente a quelle associazioni come il CAI o la SAT che provvedono
realmente a segnalare e mettere in sicurezza i sentieri. Oppure, al posto
della tassa sulla bicicletta, dovrebbero rendere obbligatoria l'iscrizione
ad una di queste associazioni. Alla fine della storia, se ti fermassero in
Trentino su un sentiero SAT e non fossi iscritto al SAT ti dovrebbero
multare o togliere la MTB.

Esiste anche un'altra possibilità, e cioè che qualche associazione
ciclistica del territorio si faccia carico di ripulire e ripristinare i
sentieri, insomma che nasca una SAT della pedivella.

Questo, beninteso, IMHO.

Ciao
/niubii/
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