On gio, 2012-10-11 at 08:06 +0200, Francesco Pelullo wrote:
> [1] anche se il database risiede in UK, il mapper che opera dall'Italia
> deve rispettare le leggi dello stato italiano. Lo stesso per le società di
> riprese aeree, anche se hanno sede a Cayman ed operano dall'India: hanno la
> necessità di fare rilievi a terra e quindi qualcuno qui ci deve venire.

VERISSIMO. È sufficiente che "una parte" del reato sia commessa sul
suolo italiano per far sì che sia perseguibile. Ad esempio, dei tizi
cinesi sono stati condannati perché dalla Cina vendevano la possibilità
di vedere in streaming, tramite un server cinese, le partite di calcio.
Gli unici a trovarsi in Italia erano gli acquirenti del servizio, ma la
condanna è arrivata comunque.
Contemporaneamente, non mi pare che i militari italiani siano granché
interessati a far togliere 'sti dati...
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