In data martedì 30 novembre 2010 12:04:30, Simone Saviolo ha scritto:
> A questo punto le soluzioni sono solo due, o si tiene conto che lo stesso
> tag può indicare cose diverse in culture diverse (distinguendo così
> un'amentiy=bar in Italia da un'amenity=bar in UK), oppure si dà una
> definizione precisa di amenity=bar e si conclude che i bar italiani non sono
> amenity=bar.

Secondo me le due opzioni non si escludono, e anzi vanno adottate entrambe: si 
forniscono delle definizioni per quanto possibili precise, che lascino comunque 
spazio a variazioni (a volte anche ampie) dello stesso concetto e/o alla 
coesistenza di concetti sostanzialmente analoghi sotto un medesimo valore di 
tag.

E naturalmente, come ho già detto, non è necessario taggare allo stesso modo 
tutti i posti che denominiamo allo stesso modo, anzi questo in non pochi casi 
sarebbe assurdo. In questo caso non capisco perché dovremmo per forza taggare 
ad es. come amenity=bar sia posti che aprono alle 5 del mattino e la sera sono 
chiusi, che in un giorno servono 500 caffè e 5 alcolici, dove ci si siede a dei 
tavolini a leggere il giornale, sia posti che sono aperti solo il pomeriggio e 
la sera fino a tardi, con la musica a volume alto...
Dei problemi semmai possono sorgere per locali che sono un ibrido delle due 
cose, e che a volte sono chiamati in italiano «bar», a volte «caffè», ma in 
modo equivalente!

-- 
Luca

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