Il giorno 03 agosto 2009 19.58, ale_z...@libero.it<ale_z...@libero.it> ha scritto: > Rientrato a Genova in primo pomeriggio eccomi a scrivere alcune righe per > fissare le emozioni di questo inusuale Mapping Party. > Tutti i M.P. ai quali ho > partecipato (Portofino 1 e 2, Parco Antola) erano di stampo escursionistico ma > in questa occasione oltre i discreti risultati mappatorii prevalgono le > emozioni extra-GPS > > Visitavo le Dolomiti per la prima volta e mi ero preparato > consultando cartine e diverse relazioni sui sentieri e percorsi della zona per > affrontare al meglio l'evento, così tra le letture sui siti web e la > preparazione dello zaino eccomi venerdì a Mezzocorona, in compagnia di Luca e > Roby, pronti a partire; il tempo di trovare parcheggio a Molveno ed ecco che > inizia a piovere ... vabbè, copriamo noi e gli zaini e iniziamo la salita che, > giusto per la cronaca, prevedeva un dislivello di circa 1500m. La pioggia ci > seguirà per più di due ore, ma fortunatamente cessa quando raggiungiamo una > quota che ci permette di scorgere le prime cime delle Dolomiti, in quel > momento > realizzo quale maestosità ci troviamo davanti. Per un escursionista, categoria > alla quale indegnamente penso d'appartenere, trovarsi davanti ad una cima od > un > luogo lungamente sognati porta ad una miscela di gioia, aspettativa ed un > giusto timore reverenziale per un qualcosa di immensamente più grande e > duraturo di noi, in quei momenti chiedi quasi benevolenza alla Montagna > chiedendole che ti accolga benevola e ti mostri i suoi splendori. > Tornando a > cose più prosaiche, durante la lunga salita, complici la pioggia battente, il > pesante zaino e la mancanza d'allenamento, il Roby inizia a dare segni di > cedimento pensando addirittura di bivaccare lungo il sentiero per raggiungere > il Rifugio Agostini (2410 mslm) l'indomani; in quel momento però lo spirito di > gruppo è riuscito a superare la stanchezza del singolo e con calma siamo > riusciti ad arrivare assieme alla prima meta del programma, il Rifugio > Agostini > appunto (ah, dimenticavo ... durante la seconda parte del percorso ci siamo > imbattuti in un praticello con diverse decine di stelle alpine e sono partite > le prime foto). > Poco dopo ci raggiunge anche Cristina che era partita da > un'altra località (flirtando con lo sherpa locale) e intorno alle 21 ci > sediamo > a tavola iniziando a sbranare tutto quel che ci capitava a tiro e, dopo due > meritatissimi giri di grappe, ci ritiriamo a dormire per risvegliarci alle 6 > (ora indecente per una sveglia in Rifugio). Una piccola nota se la meritano i > gestori del Rifugio Agostini, molto cortesi e simpatici; oltretutto è un > rifugio relativamente piccolo nel quale si respira una bella aria. > Sbranata > anche la colazione srotoliamo lo striscione Openstreetmap per le foto di rito > (ci piacerebbe che una di queste finisse nello "Image of the week" del wiki) > suscitando curiosità tra i gestori dell'Agostini e di qualche ospite, ed ecco > che Luca 'stressa' Delu catechizza gli ascoltatori come un predicatore del > vecchio testamento; terminato il sermone ci avviamo verso il Rifugio Pedrotti > (2491 mslm). Sosta alla Forcoletta di Noghera per alcune foto ed una > panoramica > da dare in pasto allo "Augmented reality" del progetto Marmota di FBK http: > //tev.fbk.eu/marmota/ , poco dopo, superata una crestina entriamo nella valle > della Pozza Tramontana e ci appare il gruppo della Cima Tosa lasciandoci tutti > a bocca aperta; lì ci dividiamo per mappare il sentiero Palmieri e la sua > variante alta; raggiungiamo così il Pedrotti per sosta birra (Martin, la birra > era buonissima) e panino. > Ripartiamo in salita raggiungendo la Bocca di Brenta > (2552) innevata, punto più elevato di tutto il Mapping Party. Entriamo così > nella Val Brenta alta dove allo spettacolo di imponenti pinnacoli quali il > Campanile alto e Campanile basso s'aggiunge l'emozione di una discesa di > qualche centinaio di metri sulla neve. > A quella quota bisogna valutare bene la > condizione del manto nevoso, fortunatamente non era ghiacciata e non vi era > pericolo alcuno di fenditure o crepacci; iniziamo la discesa evitando la linea > di massima pendenza usando passo fermo ed una leggera spigolatura degli > scarponi; passiamo un piccolo salto di rocce attrezzato con cavi d'acciaio e > dopo altra neve perdiamo quota ed in breve ci troviamo in un paesaggio prativo > con splendidi fiori per giungere al Rifugio del Brentei (2182 mslm), alcuni > minuti di sosta per mappare tutto il mappabile e pausa caffè (leggermente > diversa dalle abituali pause caffè in ufficio) e imbocchiamo il sentiero 318 > con deviazione sul 328 per raggiungere la meta di questa seconda giornata: il > Rifugio Tuckett (2271 mslm); sistemati i bagagli nell'adiacente e più piccolo > Rifugio Quintino Sella (fondatore del CAI nel 1863) piazziamo lo striscione > OSM > in bella vista e dopo le foto siamo pronti per la cena (alle 18,30); ceniamo > accanto ad un francese d'origine italiana innamorato dell'Italia e della sua > cucina e dopo una chiaccherata alle ultime luci del giorno e solito giro di > grappe filiamo a nanna. > Domenica mattina partiamo con flemma inglese intorno > alle 9 puntando verso il Rifugio Stoppani, dove il Roby deciderà di mappare la > funivia verso Madonna di Campiglio; giunti nelle sue vicinanze notiamo il > cambiamento di coloro che incrociamo, in effetti la comoda funivia conduce in > quota turisti che mai si sognerebbero di guadagnarsela a piedi, ma tantè ... > business is business, ed un cavo d'acciaio porta tanti turisti e tanti soldi. > Salutiamo il Roby e dopo aver cantato e ballato alle note di 'Che cos'è > l'amor' > di Vinicio Capossela (grande! E dire che questa canzone l'avevo ascoltata col > lettore MP3 durante il viaggio in treno) trasmessa dagli altoparlanti del > Rifugio, abbandoniamo la mondanità imboccando il sentiero 301 per tuffarci nel > silenzio subito dopo il Passo del Grostè. Dopo alcuni saliscendi, oltrepassato > il Passo della Gaiarda (2242 mslm) iniziamo una discesa che ci condurrà in una > splendida valletta prativa ove è situata la Malga Spora. Sosta di rito alla > bucolica Malga, ma un diabolico odorino s'impossessa delle nostre narici e ci > spinge ad entrare nella Malga stessa e, poco dopo senza neanche esserne > pienamente coscienti, ci ritroviamo a mangiare un piatto di polenta taragna > cucinata a legna con fettona di formaggio prodotta in loco (situazione molto > vicina al Nirvana). Rientriamo in noi dopo diversi minuti e realizziamo che > ora > ci aspetta una salita bella tosta (da 1852 a 2165m in un chilometro e mezzo) > con la polenta sul gozzo. Ci dividiamo da Cristina, che prosegue verso il > Pizzo > Gallino (2442 mslm) (complimenti per la salita su pietraia e sfasciumi); io e > Luca affrontiamo la salitella con un pò di mappazza, ma scegliendo il giusto > passo arriviamo al Passo del Glamer senza aver avuto neanche una fantozziana > visione mistica. Al Passo seguiamo sentieri diversi, un pò per mappare il più > possibile, un pò per godersi introspettivamente una parte della giornata. Luca > scende dal sentiero 344 passando dal Rifugio Croz dell'Altissimo (1430 mslm), > io salgo col 344bis (adoro il dislivello) passando accanto alla Cima dei > Lasteri, scendo al Passo omonimo per poi prendere una deviazione che mi > condurrà, attraverso un sentiero leggermente esposto e con uso delle mani > negli > ultimi 100m, al Croz dell'Altissimo (2339 mslm) godendo di un poderoso > panorama > verso Ovest e con uno strapiombo di circa 1000m; ritorno poi sul 344bis > scendendo sino ad un bivio attraverso una zona ad alto carsismo, attraverso > strette fenditure nelle rocce in mezzo ad una marea di Pino Mugo e supero un > paio di sellette un pò esposte; questa ultima parte in solitaria mi è > veramente > piaciuta, sia per il paesaggio sia per il poter entrare in sè stessi e tentare > la simbiosi con la natura selvaggia, in quei momenti si assapora la gioia pura > e semplice. Proseguo la discesa raggiungendo pian piano i primi segni > dell'antropizzazione, arrivo infine al Rifugio La Montanara dove mi aspetta > Cristina che, vedendomi un pò provato entra e mi porta una birra che bevo come > fosse prezioso nettare. Alcuni minuti di riposo, poi contattiamo Luca che sta > recuperando l'auto; rimane così un'appendice di Mapping che ci fa percorrere > il > Sentiero delle Grotte, con una roccia molto simile al conglomerato che spesso > si trova in Liguria, arriviamo infine sull'asfalto stanchissimi ma con gli > occhi ancor pieni di bellezza. Veniamo recuperati da Luca e decidiamo per un > postludio del Mapping Party a base di: 2 giri d'aperitivo e cena finale in un > ottimo agriturismo della zona, termino la giornata bivaccando in un > amenity=shelter (N.D.A.: in casa di Luca) per partire con caalma questa > mattina. > > Se qualcuno ha avuto la pazienza d'arrivare a leggere sin qui lo > ringrazio .... e dire che tutto questo doveva essere solo ... un Mapping > Party. >
Ale grazie....questa mail me la stampo e la appendo da qualche parte.... > Alla Prossima > Alessandro Ale_Zena_IT > A presto Luca _______________________________________________ Talk-it mailing list Talk-it@openstreetmap.org http://lists.openstreetmap.org/listinfo/talk-it