Concordo su questa vostra opinione. Le persone in ambito di disastro sanno come muoversi e sono abituati a lavorare in un clima di incertezza.
I dati OSM sono per loro disponibili dal sito OSM e quindi sono in grado di recuperarli e usarli a loro discrezione. In questo contesto, un approccio che viene spesso utilizzato e' quello per cui I team in zona mappano direttamente il territorio ed utilizzano OSM come struttura collaborativa di supporto. Quello che accade in aree come Palestina, Iraq, etc... In quel caso I dati sono verificati all'origine e affidabili. Lo scenario nostro e' diverso: - prendiamo I dati di OSM di un'area che non conosciamo - li integriamo con altri dati o con informazioni in tempo reale (news, messaggi dal campo, tracce GPS, ecc) - li usiamo per fare situazion maps o logistic maps sulle quali apponiamo il nostro logo e quindi la nostra certificazione. - mandiamo queste mappe in giro e vengono utilizzate dai team ma poi finiscono nelle mani di politici, giornalisti, etc. In questo scenario siamo noi che dobbiamo capire quanto I dati siano buoni, ed e' quello che facciamo con le fonti che abbiamo a disposizione. In alcuni casi non abbiamo proprio possibilita' di farlo e non possiamo contare su dati dei quali non conosciamo pressoche' niente comunque non e' possibile certificare l'origine. In entrambe I casi non possiamo accolarci il rischio di certificare dati che non consociamo. Quindi il discorso della certificazione dal nostro punto di vista non sarebbe un modo di rendere I dati migliori su OSM, ma di renderli per noi utilizzabili in tutti I contesti. Le altre problematiche relative al controllo di qualita' dei dati in OSM sono state discusse anche in precedenza e mi smebra che ci siano varie proposte al vaglio della comunita'. Simone -----Original Message----- From: [EMAIL PROTECTED] [mailto:[EMAIL PROTECTED] On Behalf Of Giovanni Mascellani Sent: 29 November 2008 00:02 To: openstreetmap list - italiano Subject: Re: [Talk-it] Utilizzo dei dati OSM per fini operativi in ambito di gestione dei disastri e delle emergenze Il giorno gio, 27/11/2008 alle 11.50 +0100, Elena of Valhalla ha scritto: > anche OSM ha in un certo senso un sistema di "certificazione" di > qualita`, nel senso che la qualita` dei dati e` controllata > continuamente da tutti i contributori, con risultati che, per le zone > coperte, sono empiricamente pari o addirittura migliori a quelli > offerti dalle mappe comunemente disponibili al pubblico > > quello che OSM non ha e` una _garanzia_ sulla certificazione, ovvero > la possibilita` nel caso in cui i dati non corrispondano, di rifarsi > economicamente su qualcuno Io non ho idea di come sia l'offerta commerciale in merito a garanzie sui dati geografici. Però Simone stesso ammetteva che in genere i dati di qualità migliore disponibili sono quelli di OSM. Stante questa situazione, credo che a questo punto la cosa migliore sia cercare di capire cosa può essere meglio per le applicazioni di cui hai bisogno. In particolare, devi capire se è proprio vero che avere dati non garantiti è come non averli. Tu stesso dicevi su gfoss.it (e mi sembra del tutto logico) che lavorando in situazioni di emergenze si sa che non si è in condizioni ottimali, e che quindi i dati a disposizione potrebbero non essere perfetti, che serve un po' di flessibilità. Non so come vanno queste cose, ma ho la sensazione che, comunque, avere dei dati non del tutto affidabili sia meglio che non averne per nulla, se non altra per rendersi conto della situazione (a patto che si sappia che i dati potrebbero essere sbagliati, e quindi ci si regoli di conseguenza). Inoltre, tipicamente in una situazione di emergenza i dati geografici cambiano, indipendentemente dal fatto che siano garantiti o no. E, come sottolineava EdoM su gfoss.it, si può assumere che i dati siano inaffidabili fino alla prima volta che ci si passa e si controlla se sono giusti o no. Più in generale, quando bisogna lavorare in cattive condizioni credo che ogni cosa possa essere d'aiuto, compresi dati non certificati. In questa prospettiva è importante sapere che i dati potrebbero essere sbagliati, ma questo non equivale a mettere un disclaimer. Equivale piuttosto ad avere persone formate a lavorare in condizioni di emergenza e capaci di valutare il da farsi a partire dalle informazioni che hanno, cose che mi auguro sia un requisito al quale si presti attenzione nell'ambito che descrivi. Non so se quello che ho detto si adatta alla tua situazione, perché forse non l'ho intesa bene. > > [...] > > Pensate possa esserci una soluzione per uscire da questa situazione? > > Ogni suggerimento/commento e' benvenuto. > > tempo fa su questa mailing list sono state fatte alcune proposte, > tipicamente incentrate sul blocco delle modifiche di aree o vie > considerate "finite": lo svantaggio di queste proposte e` > fondamentalmente che ostacola il processo naturale di controllo di > molti tipico di OSM e di conseguenza potrebbe perfino peggiorare la > qualita` globale dei dati Secondo me l'idea di bloccare delle zone è sbagliata, perché snatura il fondamento di libertà che c'è nel progetto. Su Wikipedia alcune volte si bloccano delle voci, ma questo in genere (per quanto ne so io) avviene per gravi motivi, ad esempio reiterate violazioni di NPOV, frequenti abusi o discussioni particolarmente feroci. Sarebbe bello evitarle su OSM, visto che noi non dovremmo avere particolari problemi di NPOV! L'idea però non è del tutto da buttare, secondo me: l'inserire dei metadati di gestione del progetto è in realtà una buona idea, che meriterebbe di essere implementata e sfruttata. Piuttosto che marcare una zona come "bloccata" sarebbe meglio marcarla come "osservata" da qualcuno, il che vuol dire che quel qualcuno si impegna a controllare che non succedano cose strane. Un programma automatico lo avvertirebbe (c'è già qualcosa che fa questo passaggio[1]) e lui si impegna a controllare entro un tempo ragionevole le modifiche e intervenire nel caso ci fosser problemi. [1] http://www.itoworld.com/product/osm Ovviamente questo non aggiungerebbe responsabilità legali né al progetto né all'osservatore, ma il fatto di avere queste informazioni permetterebbe di capire su quali aree verosimilmente si può fare maggiore affidabilità e su quali meno (una stima di quanto un osservatore sia affidabile si può fare sul numero dei suoi edit, ma forse si possono inventare anche criteri migliori). > secondo me due possibilita` sono: > > * un fornitore di dati certificati basati su OSM, che si fa pagare per > il servizio e di conseguenza e` reponsabile economicamente in caso di > dati sbagliati Credo che questa sarebbe la panacea per Simone. Il grosso problema è trovare qualcuno che sia disposto a garantire. > * un sistema di produzione di snapshot stabili, sempre controllati > dalla comunita`, sulla quale ci sia ragionevole certezza di non avere > errori grossolani inseriti malevolmente, ma nessuna garanzia ne' > assunzione di responsabilita` economica > > * l'uso dei dati cosi` come sono, dopo aver controllato personalmente > l'assenza di errori grossolani, contando sul sistema attuale di > controllo In ogni caso mi sembra che si ritorni all'impossibilità di avere garanzie legali / economiche. Ma dato che tale impossibilità non mi sembra eludibile, credo che sia meglio investire sulla capacità di utilizzare dati inaffidabili, piuttosto che sulla necessità di avere dati "affidabili". Spero che qualcosa di quello che ho scritto sia utile! Ciaociao, Gio. -- Giovanni Mascellani <[EMAIL PROTECTED]> Pisa, Italy Web: http://giomasce.altervista.org SIP: [EMAIL PROTECTED] Jabber: [EMAIL PROTECTED] / [EMAIL PROTECTED] GPG: 0x5F1FBF70 (FP: 1EB6 3D43 E201 4DDF 67BD 003F FCB0 BB5C 5F1F BF70) _______________________________________________ Talk-it mailing list Talk-it@openstreetmap.org http://lists.openstreetmap.org/listinfo/talk-it