[nexa] Vi racconto com'è “vendere” la propria voce per addestrare un'intelligenza artificiale

2024-03-02 Thread don Luca Peyron
Tra costume e futuro

https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-addestramento-voce-freelance/

Buona lettura

dl
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don Luca Peyron
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Re: [nexa] Vi racconto com'è “vendere” la propria voce per addestrare un'intelligenza artificiale

2024-03-02 Thread 380°
Buongiorno,

chissà che la giornalista praticante che ha scritto il pezzo per Wired è
stata pagata più di 25€ per il suo lavoro. :-O

don Luca Peyron  writes:

> Tra costume e futuro

Oh poveri noi: un futuro di bullshit jobs precari? (Stormshit jobs?!?)

--8<---cut here---start->8---

"bullshit jobs": "a form of paid employment that is so completely
pointless, unnecessary, or pernicious that even the employee cannot
justify its existence even though, as part of the conditions of
employment, the employee feels obliged to pretend that this is not the
case."[2] Many people who are working these bullshit or pointless jobs
know that they are working jobs that do not contribute to society in a
thoughtful way.

--8<---cut here---end--->8---
(https://en.wikipedia.org/wiki/Bullshit_Jobs)

...perché con competenze del genere ("creative workers"?), lavorare così
precariamente (freelance? lavoratore indipendente? non precario?) da
essere costretti a benedire «un'entrata in più (a cui, n.d.r.) non si
rinuncia mai» di 25€ lordi per poco meno di due ore di lavoro, con
cessione dei diritti d'autore, firma di un NDA e di una liberatoria per
fornire i dati personali raccolti (quali?) a terze parti, per di più per
"robe" che ben presto verranno buttate nel cestino (tipo gli "assistenti
articifialmente intelligenti")... come può essere definito altrimenti?!?

Molto più utile, molto meno alienante e altrettanto remunerativo andare
mezza giornata a fare le pulizie... anche senza ricorrere ai mirabolanti
servigi [1] di robe come https://prontopro.it/, basta il passaparola!

Credo che "Il Lavoro" /alienato/ - quello sul quale è fondata niente po'
po' di meno che la repubblica italiana - sia ormai giunto a uno stato
*vegetativo* irreversibile: meglio staccare la spina.

Oltretutto noi occidentali siamo abituati a pensare che la
schiavizzazione, ops alienzaione, dei lavoratori precarizzati "delle
piattaforme" sia un fenomeno marginale "da noi" e riguardi solo il
"terzo mondo", mentre comincia a emergere come questo fenomeno stia
diventando strutturale ovunque: altro materiale per Antonio Casilli :-)

> https://www.wired.it/article/intelligenza-artificiale-addestramento-voce-freelance/

A futura memoria, ecco cosa ha scritto:

--8<---cut here---start->8---

Chiara Venuto 02.03.2024

1 Vi racconto com'è “vendere” la propria voce per addestrare un'intelligenza 
artificiale


  Il racconto in presa diretta di una giornalista che ha prestato la sua
  voce per la raccolta di dati utili al machine learning. Tra pronunce
  giuste “scorrette” e podcast proclamati senza un pubblico ad ascoltare

  Lo scorso 19 gennaio ho passato due ore a *farneticare dei temi più
  disparati davanti a un microfono*. L'obiettivo? *Addestrare un'*
  [intelligenza artificiale]. Un'esperienza buffa, a tratti
  straniante. Ma in pochi ascoltano con tanta attenzione quanto una
  macchina.

[intelligenza artificiale]


1.1 Cercasi addestratori


  Andiamo con ordine. Io sono una giornalista praticante, ma spesso mi
  capita di lavorare come copywriter e traduttrice freelance. Per questo
  motivo sono iscritta ormai da anni a un portale che si chiama
  *Upwork*. Qui, i *lavoratori indipendenti* appartenenti a vari settori
  (dall'editoria all'informatica) trovano i loro “clienti”, ovvero le
  aziende che hanno bisogno di un collaboratore occasionale per un
  progetto. Le imprese pubblicano annunci in cui spiegano ciò di cui
  hanno bisogno e i freelance inviano una presentazione e una proposta.

  Negli ultimi mesi sono fioriti annunci di progetti legati al *settore
  dell'intelligenza artificiale*. Ogni giorno vengono pubblicati quasi
  duecento post che hanno a che fare con quest'ambito. Diversi
  riguardano la figura di *“addestratore” di programmi di apprendimento
  automatico*. A un'entrata in più non si rinuncia mai e, considerando
  il mio background da laureata di lingue, il mio profilo è stato
  apprezzato subito dai reclutatori delle aziende coinvolte nella
  realizzazione di software per *[assistenti vocali] basati sull'AI*.

  Chi ti istruisce su come svolgere questo lavoro può essere più o meno
  esigente. La prima volta, lo scorso gennaio, il mio compito era quello
  di *ripetere 570 parole o piccole frasi*. A volte c'era scritto di
  scandire piano, altre volte dovevo parlare velocemente. “ /Ciao, nome
  dell'assistente vocale!/”, “ /Devo andare al Colosseo/” e così via. Si
  trattava, a quanto ho potuto apprendere, di registrazioni finalizzate
  ad addestrare un *software per veicoli “intelligenti”*. Per inviare le
  mie registrazioni dovevo usare *Voicelinku*, un'app nata con lo scopo
  di acquisire questo materiale. La persona che mi ha trovata su U