[nexa] On Robots Killing People
dal blog di Bruce Schneier, «On Robots Killing People» https://www.schneier.com/blog/archives/2023/09/on-robots-killing-people.html ( "the lessons of aviation and workplace safety demonstrate that accidents are preventable when they are openly discussed and subjected to proper expert scrutiny. AI and robotics companies don’t want this to happen.") che commenta un articolo di cui è coautore con Davi Ottenheimer uscito su The Atlantic: «Robots Are Already Killing People. The AI boom only underscores a problem that has existed for years.» https://www.theatlantic.com/technology/archive/2023/09/robot-safety-standards-regulation-human-fatalities/675231/ Maurizio but just one question still remains to which we must respond two roads lead from where we are, which side are you on? arlo guthrie, which side Maurizio Lana - 347 7370925 ___ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa
Re: [nexa] la tecnologia comanda il mondo (Giuseppe Attardi)
Salve Alberto e Alessandro, Il 14 Settembre 2023 10:38:36 UTC, Alberto Cammozzo ha scritto: > grazie per la domanda che poni. Anche io mi sono spesso crucciato su quello > che > definisci il 'rischio che l'animale umano diventi semplice strumento'. Attenzione: non si tratta di un rischio ma di un obiettivo programmatico perseguito da una pericolosissima (e microscopica) minoranza contro il resto dell'umanità. Una minoranza piuttosto esplicita, peraltro, che finanzia la propaganda longternista e transumanista nella speranza di convincere le persone "inutili" a suicidarsi per essere sostituite da una "immortale" simulazione software. [1] La probabilità che abbiano successo dipende direttamente dalla nostra incapacità di riconoscere questo obiettivo e gli strumenti che utilizzano per perseguirlo, opporci ad esso in ogni modo possibile. La cattura del regolatore, il materialismo, l'utilitarismo... il capitalismo stesso non sono che uno strumenti (efficacissimi) di questa riduzione della persona a strumento. Ogni volta che riescono a convincere un idiota di essere solo una macchina complessa prodotta dalla selezione naturale... ogni volta che riescono a convincere qualche idiota che un software programmato statisticamente del cui output nessuno vuole rispondere è "intelligente"... ...questa pericolosa minoranza si avvicina alla vittoria. > Forse la domanda va riformulata come: 'nella società industriale attuale è > possibile che l'animale umano non diventi semplice strumento?' Io proporrei invece: quale società cibernetica dobbiamo costruire affinché nessun essere umano possa essere ridotto a strumento altrui. Quali agenti cibernetici automatici ci servono per realizzarla? Limitarsi ad un modello di "società industriale" (o anche di società finanziaria o finanche di capitalismo) esclude dall'analisi le dimensioni fondamentali, i concetti necessari a descrivere il sistema in modo attinente. E questo fornisce un vantaggio insuperabile a chi vuole imporre un modello di società cibernetica oppressiva. > [1]: sulla questione della convivialità dell'informatica in lista Nexa > abbiamo parlato > il 08/10/19 nel thread 'Re: [nexa] IMA - Internet, Mon Amour'. > Per Karlessi <>. > Non riesco a dargli torto. Forse perché ho usato di recente Oberon [2] ancor più che per aver lavorato alcuni anni a Jehanne [3] ed aver seguito attentamente lo sviluppo di 9front [4] non posso che essere in assoluto disaccordo. L'informatica conviviale è possibile. Il suo controllo va semplicemente sottratto a chi se ne è artificiosamente appropriato. Tempo fa discutevo con Enrico Nardelli sulla possibilità per la scuola pubblica di fornire agli studenti una piena cittadinanza cibernetica, ovvero una comprensione sufficiente a scrivere il proprio sistema operativo entro la fine delle superiori. Secondo Enrico, in estrema sintesi, è impossibile. Dopo aver riletto il libro di Wirth su Oberon (sempre in [2]) credo che potrei dimostrargli il contrario in qualsiasi liceo. Partendo dal sistema di Wirth in un paio di anni uomo [5] si potrebbe facilmente aggiungere multi-processing, crittografia e un filesystem gerarchico componibile (alla Plan9 per intenderci) ottenendo un sistema operativo moderno, democratico e conviviale. [6] Basterebbero poche tesi di laurea per tirar su ciò che manca e servirebbe davvero... 9front e la comunità di cat-v costituiscono un altro controesempio: si tratta di un sistema operativo tecnicamente superbo, talmente innovativo da essere sistematicamente copiato dai sistemi mainstream, eppure conviviale per la comunità che lo utilizza (cat-v, appunto [7]) Anche per 9front esistono diversi testi che potrebbero essere utilizzati a scuola per insegnarne il funzionamento ed il design. Ad esempio gli ottimi testi del Professor Ballesteros [8] [9]. D'altro canto Plan 9 (e di conseguenza anche 9front e persino Jehanne) soffrono dell'alone di mistico esoterismo tipico dei sistemi derivati da Unix, caratterizzato da parole "magiche" come grep, awk, cat, rc etc... D'altronde qualcuno potrebbe ingenuamente pensare che poiché gli utenti Plan9 sono tutti informatici competenti, qualunque sistema sarebbe "conviviale" per loro. Si tratterebbe di una intuizione solo parzialmente corretta: - certamente qualsiasi informatico competente preferirebbe Plan 9 ai sistemi operativi mainstream (il che la dice purtroppo lunga sulla scarsità di informatici competenti in questi tempi oscuri) - ma la ragione per cui tanti informatici competenti approdano su sistemi come 9front è proprio la frustrazione di fronte a sistemi artificiosamente complicati che li trattano come mentecatti. Gli hacker di 9front si rigirano il sistema come un calzino, rimodellandone il filesystem e combinando in pochi secondi elaborazioni locali e remote con una flessibilità che gli esperti del "cloud" nemmeno possono immaginare. E questi sono solo due esempi. Esempi che faranno sorridere
Re: [nexa] Mozilla: "It’s Official: Cars Are the Worst Product Category We Have Ever Reviewed for Privacy" (Marco A. Calamari)
Salve Alessandro e Nexa, credo sia anzitutto importante ricordare che l'unico modo per vincere una guerra è convincere l'avversario che ha già perso, che non ha più senso continuare a combattere. Poco importa se questo sia vero o meno, ovviamente. On Wed, Sep 13, 2023 at 12:52:38PM +0200, alessandro marzocchi wrote: > Non arrendersi è stato utile? > Nella scuola si educa al SW libero? In argomento, quali progressi? > Da utente inesperto non mi sono arreso, neppure ho visto progressi, > tutt'altro. > Non mi arrendo ma ... sarà utile? Questa domanda (che si riaffaccia spesso nella mia mente) evidenzia una tentazione molto forte, spesso tanto più forte quanto più forti sono il controllo cognitivo esercitato sulle persone che ci circondano e la pressione che queste esercitano su coloro che ci stanno a cuore e che cerchiamo di proteggere. E' utile questa fatica? E' utile la sofferenza che genera? Sono certamente domande legittime. Per rispondere in modo razionale bisogna anzitutto osservare che l'utilità di una scelta non può quasi mai essere misurata in modo oggettivo: andrebbe infatti confrontata con tutte le conseguenze di tutte le possibili opzioni alternative, tutte scartate e spesso largamente ignote. Ex-ante, effettuare una scelta utilitarista può costituire una scelta razionale (rispetto alle modalità di scelta alternative, normativa, randomica, istintuale...) solo quando si dispone di tutte le informazioni necessarie a prevedere precisamente tutte le conseguenze di tutte le possibili opzioni. Il che riduce la razionalità dell'utilitarismo a contesti di breve periodo o impatto limitato: che dentifricio comprare, che scarpe indossare oggi... Partecipare consapevolmente ad una guerra in corso, non è dunque una scelta che possa essere razionalmente basata su una funzione di utilità: l'alternativa (partecipare inconsapevolmente, come sconfitto) presuppone la NON conoscenza della scelta stessa, figurarsi delle conseguenze. Il fatto poi che la scelta utilitaristica sia logicamente coerente ed applicata in modo corretto non deve trarre in inganno: l'irrazionalità è a monte, nella scelta della modalità di decisione in assenza di prevedibilità di lungo termine in un sistema caotico. Laddove infatti non disponiamo di prevedibilità sufficiente da un punto di vista individuale, potremmo più razionalmente tirare un dado per annullare i nostri bias, o affidarci ad una scelta normativa basata su un senso morale magari vago ma stratificato dall'esperienza collettiva. D'altro canto, indipendentemente da quale sarà l'esito futuro della nostra resistenza, tale resistenza oggi preserva una flebile speranza di umanità per le future generazioni. [1] Se ci arrendessimo, diventando complici dell'oppressione dei nostri figli, avrebbero definitivamente vinto. E' dunque utile continuare a resistere? Paradossalmente, indipendentemente dal nostro successo, sì. [2] Se smettessimo, quella flebile speranza, oggi, sparirebbe. Giacomo [1]: https://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/2023-September/051515.html [2]: si pone poi un'altra domanda, molto più inquietante: se lo Stato viola le proprie stesse Leggi pur di piegarsi e di piegare la società sotto il dominio di GAFAM & friends, rendendo inefficaci la lotta politica civile e nonviolenta, che metodi di lotta resteranno? ___ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa