Ciao. Non capisco cosa si voglia dire.
QUALUNQUE decisione (ragionata) si basa su una (o più) proiezioni dei possibili andamenti futuri; e uno stumento AI -- fatto bene, o fatto male -- si aggiunge agli altri strumenti (dei quali i più antichi e noti sono "il fiuto" dell'imprenditore e "l'ideologia" del politico, ...ovvero nessuno strumento di reale supporto alle decisioni). A parte le informazioni privilegiate di borsa -- donde il reato di insider trading quando ti beccano (...il più delle volte no) -- QUALUNQUE proiezione del futuro si basa su passato (e sul fiuto, l'ideologia, il c.d. "sentiment" degli operatori, ...e consimili amenità). Quindi, SOLO PERCHE' ADESSO SI CHIAMA "AI", ci divertiamo a criticare l'impatto politico di questi strumenti, ...altrimenti nobili e irreprensibili [ironia]?? Grazie della precisazione, che attendo. ----- Original Message ----- From: Daniela Tafani To: Antonio ; nexa@server-nexa.polito.it Sent: Sunday, January 19, 2025 4:24 PM Subject: Re: [nexa] Proposta per un dibattito costruttivo sull'IA Grazie, Antonio, concordo. Delle proprietà politiche è opportuno discutere con riferimento a singoli sistemi. Ho fatto un tentativo, qualche tempo fa, con un sottoinsieme di uno dei punti dell'elenco che riporti, i sistemi di ottimizzazione predittiva, sostenendo che abbiano proprietà politiche intrinseche (non emendabili con scelte alternative di design) che li rendono incompatibili con lo Stato di diritto: <https://zenodo.org/records/10866778> Un saluto, Daniela ________________________________________ Da: nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> per conto di Antonio <anto...@piumarossa.it> Inviato: domenica 19 gennaio 2025 16:05 A: nexa@server-nexa.polito.it Oggetto: [Junk released by Allowed List] [nexa] Proposta per un dibattito costruttivo sull'IA Fermo restando che un dibattito "distruttivo" è comunque utile, vorrei avanzare una proposta per un diverso approccio verso la tematica. La proposta è semplice, NON nominare il termine IA (o AI), ma le SINGOLE tecnologie di intelligenza artificiale. L'Annuario statistico italiano pubblicato dall'Istat lo scorso 19 dicembre, da pag.769 in poi riporta statistiche e sintesi in merito a ricerca, innovazione e tecnologia dell'informazione. "Nel 2023 il 5,0 per cento delle imprese con almeno 10 addetti utilizza software o sistemi di intelligenza artificiale (IA)" e a seguire indica le tecnologie più diffuse all'interno di esse: 1) Automatizzare i flussi di lavoro o supportare nel processo decisionale (Robotic Process Automation, software robot che utilizzano tecnologie di IA per automatizzare le attività umane) (40,1%); 2) Estrarre conoscenza e informazione da un documento di testo (text mining) (39,3%); 3) Convertire la lingua parlata in un formato leggibile dal dispositivo informatico (riconoscimento vocale) (31%); 4) Identificare oggetti o persone sulla base di immagini (riconoscimento, elaborazione delle immagini) (30,5%); 5) Analizzare dati attraverso l'apprendimento automatico (machine learning, deep learning, reti neurali) (30%); 6) Generare linguaggio scritto o parlato (generazione del linguaggio naturale) (29,4%); 7) Consentire il movimento fisico delle macchine tramite decisioni autonome basate sull'osservazione dell'ambiente circostante (robot o droni autonomi, veicoli a guida autonoma) (17,1%). Forse in questo modo sarà più facile posizionarsi sulla diatriba della neutralità e sull'uso (eventualmente) pro bono dell'IA. A. [1] https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/12/ASI_2024.pdf