Grazie Stefano
mi riferivo in senso lato al fatto che, come specificato in un
precedente messaggio del thread,
la Linux Foundation è una trade association US-based
e quindi, alla fin fine, deve obbedire al governo USA (come accade per
ogni altra azienda americana che gestisce i nostri dati e che - anche se
formalmente rispetta il GPDR - non può contravvenire al FISA e al CLOUD
Act).
Adesso ci sono le sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina (e
spero vivamente che si arrivi ad una veloce risoluzione di questo
conflitto sul suolo europeo che ci ha riportato pericolosamente vicini a
situzioni di 85 anni fa) ma in futuro potrebbero esserci sanzioni di
tipo commerciale che determinano esiti analoghi.
Parafrasando von Clausewitz, come fatto da Abram [1] in generale per la
scienza e tecnologia, considerato che «La tecnologia digitale non è che
la continuazione della politica con altri mezzi. La tecnologia digitale
non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della
politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione
con altri mezzi» penso che potrebbe non volerci molto al nuovo POTUS per
far arrivare qualche "offerta che non si può rifiutare" alla Linux
Foundation.
Ma forse sono paranoico io...
Ciao, Enrico
[1] Simone Abram (2005). /Introduction: science/technology as politics
by other means/. Focaal – European Journal of Anthropology, 46:3–20,
dicembre 2005.
Il 07/11/2024 20:52, Stefano Zacchiroli ha scritto:
Ciao Enrico,
On Thu, Nov 07, 2024 at 08:04:39PM +0100, Enrico Nardelli wrote:
Inoltre chiedo per capire: ma la Cina e i programmatori cinesi come si
situano in questo panorama di controllo degli USA su Linux?
premetto che, se ti riferisci a questo evento specifico, non concordo
con la caratterizzazione "controllo degli USA su Linux", principalmente
perché ci sono molti altri modi rispetto ad essere "MAINTAINER" per
contribuire. Se invece lo intendevi in senso più lato, è una
discussione più complessa, ma certamente il tasso di contributi al
kernel Linux che vengono da dipendenti di multinazionali con sede negli
USA è molto alto. Vedi ad esempio qua le statistiche di origine di
contributi per azienda ad una versione recente del kernel (sotto la voce
"Most active 6.10 employers"):https://lwn.net/Articles/981559/ .
Le stesse statistiche rispondono anche in parte alla tua domanda sulla
Cina: dipendenti di Huawei contribuiscono copiosamente al kernel Linux
senza particolari problemi.
Sull'evento specifico, invece, se capisco bene le sanzioni evocate sono
legate alla guerra in Ucraina, e quindi abbastanza specifiche. Non ho
idea di quante e quali aziende cinesi ci siano nella "U.S. OFAC SDN
list", ma chiaramente non c'è Huawei.
Ciao
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Prof. Enrico Nardelli
Past President di "Informatics Europe"
Direttore del Laboratorio Nazionale "Informatica e Scuola" del CINI
Dipartimento di Matematica - Università di Roma "Tor Vergata"
Via della Ricerca Scientifica snc - 00133 Roma
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