Date: Fri, 11 Oct 2024 20:25:14 +0200 Alberto Cammozzo ha scritto <
ac+n...@zeromx.net>
Ho appena letto questo articolo che mi pare affronti il tema dei bias cognitivi
da AI, anche se limitatamente al campo dell'intelligence.
Anche i rimandi mi paiono altrettanto interessanti.
Peccato non consideri il problema che dati di qualità saranno sempre più rari
per via dell'inquinamento dell'ecosistema da parte dei LLM generativi.
<
https://warontherocks.com/2024/10/ai-and-intelligence-analysis-panacea-or-peril/
>
***
"AI is ... a capability that continues to evolve", è il punto
dell'argomento, non solo dell'articolo: c'è voluto del tempo, dai graffiti
preistorici a Platone ed oltre.
"AI can play a valuable role ... but only if humans are kept in the loop" è
il centro della sfida, col "thinking about thinking" e con la
consapevolezza che "it is a fallacy to believe that humans fully control
their thought processes."
Il tema che vedo è come evitare il peggioramento qualitativo dei dati di
addestramento, perchè nel contesto della ricerca scientifica la qualità
"asettica" dell'analisi della macchina è utile.
***
Va comunque tenuta ben presente tutta la società oltre la sfera della
ricerca scientifica e qui concordo con quanto ha ricordato Daniela Tafani a
proposito dell'ultimo pensiero di Morozov -
https://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/2024-October/053379.html -
"Una decina d’anni fa ho definito questo fenomeno “soluzionismo”, ma
“neoliberismo digitale” sarebbe altrettanto appropriato. È una visione del
mondo che ridefinisce i problemi sociali alla luce di soluzioni
tecnologiche create per fare profitti. In questo modo questioni che
riguardano la sfera pubblica sono reinterpretate come opportunità di
mercato."
<
https://www.internazionale.it/magazine/evgeny-morozov/2023/08/17/la-vera-minaccia-dell-intelligenza-artificiale>

Cordialmente.
Duccio (Alessandro Marzocchi)

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