Buongiorno Damiano, come si usa dire, aggiungo "my two cents" al milione già messo a disposizione da Daniela Tafani e MCP nei loro messaggi del 29 Gennaio scorso (dei quali devo ancora seguire tutti i link segnalati).
Damiano Verzulli <dami...@verzulli.it> writes: > supponendo di trovarsi di fronte ad un Rettore il cui Ateneo sta > valutando di abbandonare l'infrastruttura di posta on-prem per > delocalizzarla sul cloud di Microsoft, quali aspetti ***POLITICI*** > mettereste sul tavolo? ribadisco ancora una volta che c'è estrema confusione su cosa significhi "on-prem", per questo richiamo quanto ho già scritto: Msg-id:8734va8sht....@xelera.eu aka https://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/2024-January/052081.html > Mi piacerebbe raccogliere una serie di spunti "alti", da poter > contrapporre a tutti quegli altri aspetti ("bassi"?) che --certamente-- > sono arrivati alle orecchie dello stesso Rettore per altre vie... In merito all'"altezza" o "bassezza" delle motivazioni ho una cosa importante da dire ma la dico alla fine. Le motivazioni politiche son più o meno le stesse che valgono per qualsiasi organizzazione; in ordine INVERSO di importanza: 1. la comunicazione è "core business", esternalizzarne la gestione su infrastruttura controllata da ALTRI è PERICOLOSO, perché è impossibile mantenere il controllo (progettare e riprogettare) il suo /processo/ di gestione. Perdere il controllo della gestione di un pezzo fondamentale della propria infrastruttura informativa mette a rischio l'intero "business"; (credo che coincida con l'argomento "sovranità" segnalato da Daniela Tafani) 2. esternalizzare a enti notoriamente dediti a leggere ed elaborare le comunicazioni per profilare gli utenti per i LORO fini aziendali e per quelli imposti dai governi stranieri cui devono rispondere equivale venir meno ai propri obblighi di agire "usando la diligenza del buon padre di famiglia" [1], oltre che contravvenire al GDPR; 3. trattare i propri AMMINISTRATI come sudditi, anche un po' scemi, fa malissimo alla salute della propria istituzione (e in genere della società nella quale siete inseriti, se mai vi fregasse qualcosa). Non crediate che il fatto che i sudditi, ops, collaboratori non protestino o addirittura boicottino il sistema di comunicazione CONTO TERZI della vostra università significhi che gli sta bene così com'è: sono SOLO rassegnati a subire le vostre angherie, assieme a quelle di tutti gli altri AMMINISTRATORI cui sono costretti a sottostare. So già che i "contro" argomenti pseudo-politici ruoterebbero attorno a una variante di queste obiezioni, per ciascun punto: 1. La comunicazione non è "core business" ma una attività come un'altra, tipo il servizio di pulizie; 2. Così fan tutti, tengo famiglia, nessuno dei miei colleghi è mai stato punito per violazione del GDPR (come fatto notare da MCP); 3. Non è vero, io sono ELETTO, ogni collaboratore può partecipare nelle sedi opportune e se si astiene significa che è disinteressato alla vita politica dell'università. C'è il "consiglio di qua" e il "garante di là", la democrazia, bla bla bla. Poi nella mia posizione io ho comunque dei vincoli, il budget, le regole di bilancio, i terremoti... le cavallette!!! ...e ora il mio dubbio in merito alla "altezza" o "bassezza" delle argomentazioni. Secondo me i principi dovrebbero stare "in alto" e DETERMINARE le azioni AMMINISTRATIVE "in basso", con un processo costante di revisione per poter adeguare i principi (costituzioni) alla volontà del sovrano [2] e verificare che le regole amministrative rispettino i principi stabiliti... ...ma la mia personalissima impressione /spannometrica/ è che le cose funzionino ESATTAMENTE al contrario: governi tecnici [3] stabiliscono le regole AMMINISTRATIVE in funzione di principi NON dichiarati e concordati tra pochi, dopodiché altri AMMINISTRATORI sono preposti a trovare - con mirabolanti voli pindarici giuridico-retorici di tipo puramente sofistico - tutte le argomentazioni per presentare quelle regole come perfettamente rispondenti ad una interpretazione contemporanea dei principi costituzionali. In un contesto del genere, quindi, cosa significa "argomentazioni politica alte"? > (gratuita', qualita' e affidabilita', minor carico di lavoro interno, > etc.). Ognuno di questi aspetti "bassi" può essere valutato solo e soltanto una volta stabilita la politica: POI entriamo nel tecnico. ...e abbiamo già AMPIAMENTE visto, soprattutto grazie ai tuoi interventi Damiano, che quando entriamo nel TECNICO spesso le cose dette a giustificazione di certe scelte si rivelano semplicemente FALSE. Questo solo per ribadire che anche tecnicamente c'è ancora molto da capire da parte di coloro che hanno l'onere di decidere quale soluzione tecnica adottare, a parità di scelte politiche. Un caro saluto, 380° [1] SCANDALO: questo è patriarcato! :-O [2] la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione [3] che essendo tecnici TRASCENDONO la politica, nella contemporanea "religione della cosa pubblica" -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
signature.asc
Description: PGP signature
_______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa